Mi apre mia mamma.
Ha un pancione enorme, quanto fa strano vederla così.
"E-Emily?! Che ci fai qua?" Chiede buttando gli occhi sulla bambina.
"Mamma sono venuta a chiedervi scusa per come mi sono comportata. Tu hai accettato la mia gravidanza ed io dovevo accettare la tua. Le tue parole però mi hanno molto ferito, volevi mandarmi via di casa? Perché? Insomma preferivo che tu ti arrabbiassi di più quando l'hai saputo invece di rinfacciarmelo dopo mesi... ti ringrazio per il regalo per Key, ho apprezzato." Dico tentando di evitare il contatto visivo, so che altrimenti mi metterei a piangere.
"Oh Emily, quando te l'ho detto ero già al terzo mese e avevo gli ormoni sballati. In fondo avevi ragione tu, 42 anni non è proprio l'età giusta per fare un figlio, ce ne siamo accorti quando sono arrivati i primi problemi. Con ciò non voglio dire che non gli vorremo bene, non ho mai nemmeno lontanamente pensato di abortire, nemmeno quando pensavano che avesse dei seri problemi, peró forse cercare di rimanere incinta più volte come ho fatto io non è proprio il massimo. Avevo già una figlia ed una nipotina... un più questa mossa mi ha allontanato dalle persone più importanti della mia vita, voi due. Vi voglio bene e spero che un giorno riuscirai a perdonarmi."
Non dico niente,semplicemente la abbraccio.
"Dai entra, vuoi vedere la cameretta di Paolo?"
"Certo!" Rispondo entusiasta "allora è un maschio? Perfetto, così non dovrò fare altri figli"
"Non ci pensare nemmeno, io voglio avere almeno due nipotini"
"Non ci pensare tu, Kayla sarà figlia unica. A proposito, di quanto sei?" Chiedo mentre slaccio Kayla dal passeggino una volta entrate in casa.
"Ormai sono alla fine, sono di 37 settimane, sto per entrare nel nono mese. E la mia nipotina come sta?" Chiede prendendo Kayla in braccio.
"La tua nipotina sta bene, ha imparato a camminare e a dire mamma, tetta, sì, no, biscotto, latte ed altre paroline. Ancora non compone le frasi però ha detto la pediatra che è molto avanti rispetto ad altri bambini." Dico mentre saliamo le scale. "Mamma falla camminare, ti affatichi per nulla così" dico.
Lei la fa scendere.
"Comunque ha preso dal padre, tu la tua prima parola l'hai detta a 15 mesi e i tuoi primi passi li hai fatti a 17 mesi! Avevo paura che non fossi normale!"
Scoppiamo a ridere.
La casa dei miei è molto grande, per i miei parametri anche troppo.
Casa mia (che in fin dei conti non è piccolissima) in confronto è la metà anche se in totale sono 120 metri più 40 di terrazza.
Il problema di casa mia secondo me è che ci sono troppe stanze e quindi risulta tutto troppo piccolo.
Lo studio per esempio è una cosa in più anche perché non voglio avere altri bambini o anche la sala da pranzo a me non serve a nulla, mi basterebbe una cucina più spaziosa.
Però va bene così, per due persone è anche troppo.
Quando mi ha fatto vedere la camera mi porta in cucina e facciamo due chiacchiere mentre Kayla gioca con i giocattoli di Paolo nel salotto.
"Papà?" Chiedo sgranocchiando un biscotto.
"Papà è a lavoro, come sempre. Non c'è quasi mai apparte il sabato e la domenica ma a me va bene così."
Sospira.
Sono molto preoccupata, ho paura per il piccolo.
"Certo è ancora piccolo ma avete già cominciato a viziarlo eh" dico ridacchiando.
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Il più bell'errore della mia vita #wattys2017
RomanceEmily Lancaster, una giovane ragazza di 16 anni rimasta incinta. Non vuole dire niente alla sua famiglia per paura di come reagirebbe. Non ha il padre, vive con la nonna e la mamma in un appartamento a Milano. Ha due migliori amiche di cui sa di pot...