Capitolo 20

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E il sabato arriva velocemente.

Mi dirigo a passo svelto verso il London Coffee per evitare di fare l'ennesimo ritardo a lavoro.

È inevitabile, se non faccio almeno 5/6  minuti di ritardo ogni giorno e non mi becco una sgridata da Andrea non sono felice.

Arrivata davanti la porta controllo l'ora e sorprendetemente noto che sono arrivata in orario.

Oggi ho il turno pomeridiano dalle 16.00 alle 19.30.

Essendo sabato, oggi lavoriamo tutti.

"Ciao" dico entrando in laboratorio.

Appendo la borsa e mi metto il mio grembiule rigorosamente bordeaux.

"Emily, oggi stai al bancone a servire." fa Andrea.

Annuisco e mi dirigo sul posto di lavoro.

Come di routine, ormai da quattro giorni, alle 19.00 fa il suo ingresso quel figo di Edward.

"Oh, guarda chi c'è! La mia barista preferita" afferma facendomi l'occhiolino. "Il solito Emily"

Con -il solito- non so precisamente cosa voglia intendere ma gli preparo il cappuccino con una spolverata di cacao che prende da quattro giorni.

"Ecco a te" dici porgendogli la tazzina.

"Grazie bellezza. Mi vado a sedere al tavolo vicino alla porta, passa se vuoi" dice per poi andare a sedersi.

Ma perché é così affascinante?

Voglio dire, come fa ad incantare una ragazza con ogni sua mossa?

"Ti piace eh" mi tira una spallata Niki.

"Oh, io? Ma dai... figuriamoci se mi piace quello... pfff"

"Emily se me renderebbe conto anche tua figlia di un anno!"

"Si nota così tanto?" Chiedo sconcertata.

Annuisce.

"Il fatto è che non so se è uno tipo Jason o se è uno a modo. Voglio dire, non voglio soffrire ancora per un viscido essere. Poi, a differenza di Jason, Edward è solo una cotta, è un bel ragazzo però non lo amo, mi piace e basta. E tu, anche se sei fidanzata, non puoi dire che non sia un bel ragazzo."

"È un bel ragazzo, lo ammetto. Però se vuoi conquistarlo devi andare là o ci penserà quella battona che si sta mettendo a sedere adesso" dice volgarmente Niki.

Un momento...

Mi giro verso il suo tavolo.

Ma che cazzo?!

Mi sbottono due bottoni della camicetta.

Ogni tanto avere una figlia che prende ancora il latte materno ad un anno serve.

Sculettando mi dirigo verso di lui.

Troia mood: on.

"Desideri altro?" Dico con fare da civetta.

"Oh... e-ehmm.. f-foorse devo andare in bagno" dice fissando l'interno del mio reggiseno.

Annuisco e lo lascio andare.

Me ne torno verso il laboratorio allacciandomi i due bottoni che mi ero sganciata.

Niki, Cloe, Maddy ed Aly ed mi battono il cinque.

I due ragazzi scoppiano a ridere.

"Minchia zi, ci sai fare con i ragazzi. Una sera se vuoi vieni a casa mia!" Dice Luca guadagnandosi una sberla da parte di Nicole.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora