Capitolo 16

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16 luglio.

1 anno di vita.

1 anno di pianti.

1 anno di sveglie alle 3 di notte.

1 anno di occhiaie.

1 anno di ciucci, pappe, pannolini...

1 anno in cui ho vissuto solo per te.

1 anno fuori dagli standard quotidiani.

1 anno di gioia.

1 anno di amore incondizionato.

1 anno di te, amore mio.

Mi sveglio (da sola stranamente) con un pensiero fisso.

La mia bambina è ormai grande.

Come passa in fretta il tempo, troppo in fretta.

Mi dirigo verso la sua cameretta per vedere se è sveglia o dorme.

Con mia grande sorpresa quando mi sporgo verso il suo lettino noto due grandi occhioni blu che mi guardano intensamente.

La prendo in braccio e la faccio volare in aria.

"Auguri amore mio!" Le dico prima di darle un rumoroso bacio sulla guancia.

Mille emozioni, un milione di farfalle nello stomaco.

Dal primo bagnetto, al primo vestitino, alla prima volta a sedere.

Alla prima pappa, la prima notte dormita per intera, il primo biberon preso senza bisogno delle mani della mamma.

Fino ad arrivare ai primi passi, alle prime scarpe vere ed infine, la gioia più grande di tutte, la prima volta che mi hai chiamata mamma.

Ed io in quel momento mi sono sentita più mamma che mai.

Ti esce la lacrima glielo fai ridire, sicura di avere sentito male, e invece ti rendi conto che la tua piccola è cresciuta.

Poi arriva il primo anno, oggi.

Un anno pazzesco, fantastico, straordinario.

Suonano il campanello.

Io e Kayla, ancora in pigiama, andiamo ad aprire.

"Vieni amore?" Chiedo prendendole la manina.

Lei gira la faccia vero l'alto.

"Ma-ma" dice per poi fare un sorrisone mettendo in mostra i suoi dentini.

"Amore" sorrido "dai andiamo"

Lei mi segue facendo piccoli passi.

Risuonano.

"Arriviamo!" Grido prendendo Kayla in braccio.

Quando apro la porta sorridente non c'è nessuno.

Guardo in basso.

Un pacco enorme.

Guardo meglio per essere sicura che non ci sia non ci sia nessuno e torno dentro.

Per Kayla.

Scritto in caratteri cubici

"Kayla è per te" dico alla mia bambina che si sta divertendo a giocare con il telecomando.

"Mamma"

"Sì amore, mamma, però adesso vieni qua" dico battendo le mani sulle ginocchia "dai vieni"

Lei, camminando come una paperella un po' instabile arriva e si siede per terra accanto a me.

Apriamo il pacco.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora