Capitolo 22

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Mi sveglio la mattina seguente con una ranocchia che salta sul mio letto gridando.

"Assati mamma è i mio compeanno" grida tra un salto e l'altro con il suo pigiamino bianco e rosa.

"Sì amore, adesso mi alzo ma che ore sono?"

Guardo l'orologio, 6.15.

"D'accordo Key mi alzo ma piantala di gridare che altrimenti svegliamo tutti. Vieni qua dalla mamma?" Chiedo alzando le braccia.

Lei annuisce e si butta a capofitto su di me.

"Ahhh. La nave sta affondando, ripeto, la nave sta affondado" esclamo tappandomi il naso.

"Oh cabolo dobbiamo plendele le ccialuppe di savvataggio" grida lei armeggiando al di fuori del letto "fossa mamma sali qua sopa" dice indicando un punto del letto.

Io eseguo gli ordini e faccio finta di remare.

Adoro questi momenti insieme a lei, i più semplici ma anche quelli che mi rimarranno impressi per sempre.

"Oh, fortunatamente siamo sane e salve. Adesso che ne pensi signorina capitano Kayla se andiamo a fare colazione e un bagno in piscina?" Chiedo alzandomi.

Lei annuisce sorridendo.

Le preparo i vestiti con sotto un costumino bianco a pois rossi.

"Signorina dato che sei cresciuta che ne pensi di vestirti da sola mentre la mamma va a preparare la colazione?"

"Ba bene, ci plobelò" Nonostante abbia appena quattro anni ha un vocabolario molto vasto anche se non parla bene. "Mamma, la mia amica Rose ha un papà che la biene sempe a liplendele a ccuola. Io pecchè non ho un papà?" Chiede triste.

L'incubo di una vita.

E adesso che le dico?

Improvviso, mi sono sempre promessa che lei avrebbe avuto un papà ed invece è cresciuta senza...

"Amore... ehm... perché il tuo papà è andato lontano per lavoro però ti prometto che un giorno lo incontrerai."

Una tristezza immensa si impossessa di me quando una lacrima bagna la gota della mia bambina.

"Amore non piangere, ti prometto che lo conoscerai"

La prendo in braccio e me la coccolo.

"Tutto okay?" Chiedo.

Lei annuisce e sorride così io vado al piano di sotto intenta a preparare la colazione alla mia ranocchietta quando sento Lorenzo parlare di nuovo al telefono.

"Jason ti giuro che mi ha detto che non è tua figlia... ha detto che ti ama... ho capito che la ami ma allora fatti avanti, al diavolo il lavoro... d'accordo cerco di informarmi di più..."

Non faccio finire la telefonata e faccio il mio ingresso in salotto.

"Oh merda. Buongiorno Emily" la prima frase la sussurra mentre la seconda la dice a denti stretti. "Amico devo andare, ci sentiamo" sussurra ancora girato di spalle.

"Giorno Emily" dice alzandosi.

Non rispondo.

"Hai sentito tutto vero?" Chiede nervoso passandosi una mano tra i capelli.

Annuisco impassibile.

"Senti posso spiegarti, lo sai che ti voglio bene Emily ma Jason ti ama come non ha mai amato nessuno. Ti prego, devi tornare da lui, ci soffre moltissimo"

Cazzo quanto ho la tentazione di andare a Chicago adesso, di abbracciarlo, di dirgli che lo amo si dare finalmente un papà a mia figlia.

Abbasso lo sguardo triste.

Il più bell'errore della mia vita #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora