VIII

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Taehyung camminava da solo, come sempre, per le strade della città ormai nel pieno della sua attività:
ristoranti affollati e bancarelle di cibo straripante riempivano la strada illuminata da un timido sole.

Il vento freddo accarezzò il viso del biondo che, con indosso una larga sciarpa grigia, si beò comunque del contatto.
Cercò di mettere in ordine i suoi pensieri, di trovare un senso logico a quello che attimi prima aveva scoperto grazie a Jimin.
"Lui...È lui...Quel bambino....Come è possibile?"
I suoi pensieri erano un ammasso di confusione e sconcerto.
Non poteva crederci anzi...Non voleva.
Con un sorriso triste mormorò:
«Dunque...Così come ti ho dato la vita, così dovrò togliertela

Senza preavviso gli arrivò un messaggio che lo lasciò con un senso di calore piacevole al petto.

-Taehyung, dove sei? Va tutto bene?-

Il biondo non si sarebbe mai aspettato che Jimin si sarebbe preoccupato e disturbato tanto da mandagli un messaggio neanche cinque minuti dopo la sua fuga.

-Sto bene, mi sono solo ricordato di un impegno-




Jimin stava finendo il suo milkshake mentre aspettava la risposta di Taehyung che non tardò poi tanto ad arrivare.
Appena lesse sorrise.
«Stupido...»

Poi, come un lampo in ciel sereno, gli venne un idea e così si affrettò a mandargli un altro messaggio. Sperava solo che avrebbe accettato.

-Che ne dici di venire stasera al Lost Stars con me e i miei amici? Te li presenterò e ci divertiremo!-

Scrisse cercando di apparire il più calmo possibile ma alla sola idea era elettrizzato.
La riposta arrivò.

-Non credo sia una buona idea, non sono fatto per stare in gruppo...-

-Dai! Ci divertiremo, te lo prometto Tae!-

Inviò senza rileggere o pensarci troppo, voleva davvero che quel biondo uscisse con lui e i suoi amici: voleva vederlo ridere di gusto per una volta.

-Se lo dici tu...Va bene, angelo-

Sorrise appoggiando il mento alla mano chiusa a pugno sul tavolo.
Jimin non solo era contento poiché aveva accettato la sua proposta ma lo era ancora di più per il soprannome che, seppur gli facesse uno strano effetto, doveva ammettere che non gli dispiaceva poi tanto.
E sorridendo finí il suo adorato milkshake.


Taehyung oramai non sapeva più cosa stesse facendo.
"Tae...Nessuno mi ha mai chiamato per nome figuriamoci con un soprannome così carino...
Stupido, dovresti smetterla"
Seppur pensando questo, il biondo appariva rilassato e per nulla infastidito da quel soprannome.
Un calore, costante, si impossessava del suo petto ancora una volta.

La sera velocemente giunse:
il cielo era un enorme tela color pece che racchiudeva migliaia di pietre preziose che la illuminavano: tante sorridenti stelle che accompagnavano la luna nel suo percorso.

Taehyung si stava in incamminando verso l'indirizzo del locale datogli da Jimin e mentre si affrettava a raggiungere il luogo dell'incontro si sistemò come meglio potè il collo della felpa, portandolo fino a coprirsi il mento e poi si aggiustò il nero cappotto che gli arrivava fin sopra il ginocchio.

Taehyung non era nervoso, semplicemente non amava stare con tanti umani e doverci parlare.
Lui amava, senza alcuna ombra di dubbio, gli umani: amava vedere i loro comportamenti o vederli interagire tra di loro ma preferiva di gran lunga starsene lontano a studiarli e osservarli.
Non certo parlarci o addirittura scherzarci.

BECAUSE OF YOU - VMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora