XIV

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Taehyung era ridotto male:
graffi, tagli, lividi coprivano il suo volto e le sue mani.
In che condizione fosse il resto del corpo poteva solo immaginarlo.

Una fitta allo stomaco gli fece perdere l'equilibrio e si ritrovò completamente appoggiato al freddo muro della strada principale della piccola città.

Sospiró.
Si rimise in piedi e continuò a camminare, senza pensare davvero a dove stesse andando...Finché non si ritrovò di fronte casa sua.

Sgranó gli occhi.
Perché si trovava di fronte casa di Jimin?

Un'altra fitta allo stomaco lo colse impreparato e si lamentò sottovoce digrignando i denti.
Senza pensarci, il suo corpo aveva bussato al campanello dell'appartamento: quello segnato con il cognome Park.

Taehyung chiuse per un momento gli occhi trovandosi, oramai, senza forze.
La porta venne aperta e un ragazzo fece la sua comparsa.
Il demone aprí gli occhi per ammirare l'essere dinanzi a lui che lo osservava con uno sguardo misto tra il preoccupato e lo sconcertato.
Taehyung sorrise.
La vicinanza con Jimin gli faceva sempre bene, si sentiva più leggero al sol guardarlo.




–«Tae? Ma cosa...Cosa ti è successo?!» la sua vice era preoccupata e risultò ovattata alle orecchie del ragazzo ferito.

Jimin, una volta aperta la porta di casa e senza neanche aspettare spiegazioni, aveva soccorso il biondo:
si portó un braccio di lui dietro al collo, per aiutarlo a camminare, mentre con l'altra mano gli sosteneva il fianco destro.
Taehyung sentiva lo sguardo di Jimin perforargli l'anima, sentiva la sua preoccupazione e la sua voglia di riempitelo di domande.
Cosa che però non fece e Taehyung gli fu immensamente grato.

Jimin lo portó e lo fece sedere sul suo letto, dove Taehyung sarebbe stato sicuramente più comodo.
–«Vado a prendere qualcosa per disinfettare questi» spiegó il più basso mentre con il pollice sfiorava con attenzione e con leggerezza i tagli sul volto di Taehyung.
Il più basso si allontanò di corsa mentre il demone, con una piccola smorfia di dolore, si manteneva l'addome con una mano.
"Perché sono qui? Jimin...Perché non riesco più a starti lontano?"
Taehyung sorrise tristemente abbassando lo sguardo e sentendo la testa leggera.

–«Tae?» il moro arrivó, con una piccola scatola bianca per poi sedersi di fronte al ragazzo ferito. Prese tutto l'occorrente per aiutarlo e si preparò a curarlo nel migliore dei modi.
–«Questo brucerà un po'» anticipò il ragazzo con voce sottile, mentre iniziava a tamponare i vari tagli, ancora freschi, sul viso di Taehyung.
Il demone fece una smorfia di dolore ma poi, chiudendo gli occhi, cercò di non far preoccupare ulteriormente il ragazzo al suo fianco e si lasció curare senza fiatare.
Il biondo sentiva le forze marcagli quando un'altra fitta lo colpí.
–«Ji-Jimin...»

Jimin udì il suo nome pronunciato flebilmente dal ragazzo e così spostó la sua attenzione dai tagli delle mani al viso del biondo.
Taehyung si stava avvicinando pericolosamente al suo viso e questo colse impreparato il corvino che, in un batter d'occhio, si coloró completamente di rosso vedendo la poca distanza che separava i due.
Il viso di Taehyung si faceva sempre più vicino, riusciva a sentire il suo respiro sulle labbra.
–«T-Tae?» sussurrò Jimin prima che il ragazzo biondo chiudesse gli occhi, cosa che portò il moro a fare lo stesso.
Le labbra di Taehyung erano a pochi centimetri dalle sue ma, invece di toccare quelle del più basso, il ragazzo si accasciò sulla sua spalla...Svenendo.

Jimin rimase per qualche minuto in quella posizione, non muovendosi di una virgola.
Con la fronte del ragazzo appoggiata sulla sua spalla, desideró solo non farsi vedere mai più.
Sembrava che Taehyung lo stesse per baciare ma lui...Lui non si era spostato di un solo centimetro, anzi aveva perfino aspettato chiudendo gli occhi.

BECAUSE OF YOU - VMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora