Jimin si arrestò.
Immobile.La luce ovattata delle macchine lo illuminava mentre lui se ne stava fermo, al centro del marciapiede circondato da persone incuranti.
Immobile.
Chiuse gli occhi per qualche secondo, che a lui parvero infiniti, senza comunque emettere un suono o un piccolo movimento.
Il freddo iniziò a coccolare le sue guance che iniziarono ad imbarazzarsi diventando così rosse mentre il vento infastidiva le chiome spoglie dei pochi alberi che decoravano la città.Il torace si abbassava e alzava lentamente.
Aprí gli occhi e frettolosamente prese il cellulare.
Non poteva lasciare le cose come stavano, non con Taehyung.
Non avrebbe lasciato correre: doveva agire o sapeva che l'avrebbe rimpianto per sempre.Cercó di regolarizzare il respiro che, senza accorgersene, era accelerato mentre il cuore galoppava veloce.
Appoggiò una mano al centro del petto per calmarsi e prendere coraggio.Si passò una mano tra i capelli neri e invió un breve messaggio a
Hobi-hyung per avvisarlo che non avrebbe partecipato a quella serata per...Un "contrattempo".Dopo digitò il numero di Taehyung mentre lentamente cominció a camminare nella direzione opposta alla quale stava andando solo qualche minuto prima.
Quei lenti passi incerti si trasformarono in una corsa vera e propria.Avrebbe lottato, avrebbe caricato tutto il dolore sulle sue spalle e avrebbe sopportato tutto per due: se Taehyung non ne era in grado, l'avrebbe fatto lui.
Lui era forte.
Lo sarebbe stato per entrambi."Taehyung...Rispondi, forza!"
Il telefono squillava, ma nessuno rispondeva.
Le piccole dita gelide stringevano malamente il telefono che suonava a vuoto.
Jimin non sapeva precisamente cosa stesse facendo, l'unica cosa certa che sapeva era che voleva vedere Taehyung.
Il cellulare squillava e squillava, lasciando morire tutte le speranze di Jimin nel frattempo.
"Forza, rispondi"Il moro provò a chiamarlo numerose volte e quando stava per perdere ormai le ultime speranze e le gambe stavano cedendo, una voce roca e bassa rispose.
«Jimin»
«Taehyung, finalment-»
«Cosa vuoi?»
La voce senza emozioni di Taehyung gli fece perdere il sorriso che, fino a pochi attimi prima, colorava il suo volto e fermare completamente la corsa.
Jimin provò ad ingoiare a vuoto, boccheggiando e non sapendo che dire.
La sua voce uscì come un sussurro.
«Possiamo parlare?»
«Non ho niente da dirti»
Questa fu l'unica cosa che sentí pronunciare da Taehyung, prima che quest'ultimo staccasse la chiamata.
L'unico suono udibile ora era il fastidioso rumore continuo e ripetitivo del cellulare, alternato con quello del cuore di Jimin.
Il moro staccó definitivamente l'apparecchio dal suo orecchio e poi ci poso sú il suo sguardo, sorridendo sarcasticamente.
"Ma guarda tu..."Gettó il cellulare alla rinfusa nella sua tasca quando gli venne un'idea, a detta sua, geniale.
Non avrebbe permesso a Taehyung di agire per conto suo, di decidere per lui.
Sospirò e, senza esitare, si mise a correre contro la folla di persone senza prestare particolare attenzione a nessuno.
Taehyung al telefono era stato freddo, quasi da far male.
Non gli aveva mai rivolto un tono così distaccato, era sempre stato dolce con lui.Scosse la testa più volte come per scacciare i pensieri negativi e, senza perdere la speranza, continuò la sua pazza corsa.
Sarebbe andato lui da Taehyung.«Non p-pensavo fosse così l-lontano»
Jimin poggiò le mani fredde sulle ginocchia per riprendere fiato e regolarizzare il respiro.
Si diede due piccoli buffetti sulle guance per darsi coraggio e bussò.
Ad aprirlo vi era un Taehyung molto diverso: gli occhi circondati da due profonde occhiaie, il volto pallido e l'espressione incolore.
Niente in confronto al caloroso Taehyung che era solito stare con lui.Non appena il biondo vide Jimin, la sua espressione cambiò:
era sorpreso, non si aspettava davvero che sarebbe venuto, non dopo che non si erano sentiti per due settimane e che lui gli aveva anche risposto male per telefono.Il suo cuore iniziò a far male non appena posò lo sguardo su Jimin.
Gli era mancato così tanto.
L'ombra di un sorriso parve nascondersi tra le labbra del demone che subito, come scottato, si maledí mentalmente.Taehyung chiuse velocemente la porta, ma Jimin prontamente la bloccó e, superando il ragazzo, entrò.
«Tae-»
«Jimin, vattene. Non abbiamo niente da dirci»Purtroppo, per Taehyung, Jimin entrò come un uragano distruggendo la quiete che regnava nella piccola dimora.
Taehyung, sconsolato, chiuse la porta dato che ormai il ragazzo si trovava nella spoglia stanza principale -o meglio soggiorno.
Il demone iniziò a grattarsi il collo, segno che era nervoso, battè velocemente le ciglia sentendo gli occhi bruciare come non mai.Si entra in scena.
«Jimin, che vuoi che ti dica? Ti ho usato. Mi sono divertito molto, tutto qua. Ero annoiato e volevo solo giocare un po'»
Rise infine lievemente mentre i suoi occhi si posarono su Jimin che se ne stava zitto.
Gli occhi di Taehyung slittavano da una parte all'altra della stanza, non volendo davvero incontrare quelli di Jimin, ma avrebbe dovuto farlo altrimenti sarebbe saltato tutto.
"Lo stai facendo per lui...È meglio per tutti"«Non pensi davvero queste cose...Io...»
Il moro inizió a balbettare e gli occhi si posarono sulle sue scarpe, non riuscendo ad alzare lo sguardo da terra.
La gola gli doleva e non riusciva a rispondere.«Jimin, si le penso. Eccome se le penso. Mi sono divertit-»
«Smettila...»
«Mi sono divertito a tenerti in vita come un piccolo animale da compagnia. Semplice divertimento»
«Taehyung, smettila...»
«Cosi come mi sono divertito a giocare con la vita di tua madre, tenerla in vita o no? Non trovi anche tu che sia divertente?»
«Taehyung, ti ho detto di smetterla!»
Urlò infine il moro, non riuscendo ad ascoltare più il ragazzo di fronte a sè e iniziando a provare rabbia e delusione.
Sentimenti che non gli appartenevano.
Sentimenti pesanti che gli offuscavamo i pensieri.Taehyung parve sorpreso dalla reazione di Jimin, aprí la bocca per replicare ma il corvino lo superò nel tempo.
«Tu non trovi che sia divertente, Taehyung. Tu se solo annoiato, sei semplicemente annoiato e ti diverti a far del male agli altri. Sei solo e lo sei sempre stato»
Taehyung aprí leggermente gli occhi, sorpreso ancora una volta, dalle parole di Jimin.
La cosa che gli faceva male era sapere che, in fondo quello che aveva detto, era vero.
Era sempre stato solo, perché non continuare a farlo? Avrebbe reso tutti felici.Quando pensieri di questo genere iniziarono a riempire la mente del demone, uno strano dolore al petto lo fece cadere sulle ginocchia, finendo per tossire pesantemente.
Velocemente si portò una mano alla bocca, ma quando la guardò vide solo rosso.
Altro sangue.Un piccolo sorriso si dipinse sulle sue labbra morendo subito dopo quando vide Jimin avvicinarsi.
«T-Tae? Tutto bene?»
Una mano del moro si poggió sulla sua spalla mentre lo guardava con un'espressione preoccupata, ma Taehyung frettolosamente si scansó guardandolo male.
Tossí ancora una volta e, alzandosi, abbandonó la nera e sola casa...
Lasciando Jimin ancora seduto che lo guardava andar via.
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BECAUSE OF YOU - VM
Fanfiction«Ti innamoreresti mai di un demone?» È troppo tardi... A causa tua.