XVII

2K 195 53
                                        

«Emozionato
«Forse»
La tenera e piccola risata di Jimin sostituì la quiete che si trovava in quella macchina.
«Siamo quasi arrivati comunque» osservó poi, indicando un punto preciso non molto lontano da loro.
«Vedo già la ruota panoramica» continuó mettendo le mani vicino al finestrino per avere una visuale migliore, cosa che fece sorridere Taehyung.
Lo vedeva sempre così innocente e indifeso che sorridere gli era diventato ormai impossibile.
A lui.
Ad un demone.

Taehyung, prima, non sorrideva quasi mai e quando doveva farlo, lo faceva solo per mostrare un segno di educazione verso i "piani alti", quando loro gli affidavano dei compiti e lui doveva accettarli.
Senza se e senza ma.

Scacció quei pensieri dalla sua testa e parcheggió la sua bambina.
«Ah finalmente! Non ne potevo più di aspettare»
Taehyung rise.
«Sei proprio un bambino»
Di tutta risposta Jimin gli fece la linguaccia ma subito dopo sorrise e gli tese la mano, che il biondo prontamente afferrò allacciando le dita con quelle del ragazzo.
Era tutto così calmo.
La presa di Jimin era calda e rassicurante.

Il corvino si girò nella direzione di Taehyung e con un "Andiamo qui!", lo trascinò verso le montagne russe, l'attrazione principale.
Taehyung fece una faccia sconcertata.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi andare su...Quella cosa, giusto?

I due si misero in fila e dopo non molto arrivò il loro turno.
«Sei pronto, Tae?» gli chiese Jimin quando si stavano sistemando le cinture di sicurezza.
«Certo...»
Jimin sorrise teneramente al vedere come il ragazzo pareva indifeso e insicuro e così gli prese una mano.
Taehyung fece una faccia stranita, ma subito dopo si rilassò sotto il tocco del moro.
«Ci sono io»

Le montagne russe non facevano per lui.
Come potevano gli umani divertirsi con aggeggi infernali come quelli?
Davvero...Non li avrebbe mai capiti.
Non che avesse avuto paura, precisiamo, semplicemente non si era...Divertito.
"Figurati se io, un demone, ho avuto paura di quella sciocchezza. Come no"

«Stai bene
La voce di Jimin era preoccupata, ma di certo non nascondeva il fatto che stesse prendendo palesemente in giro il ragazzo biondo, che di tutta risposta gli lanciò un'occhiataccia.
«Devo ammettere che è stato molto divertente. Le tue urla sono state eccezionali» disse Jimin ridendo ancora.
«Molto divertente, la prossima volta ti farò urlare io» ghignò il biondo.
«Perché suona così sbagliato?»
«Chi ha detto che non volessi che sembrasse così
Jimin fermò la sua risata e inchiodò il suo sguardo a quello del ragazzo di fronte a se.
Le sue guance subito assunsero un tono rosato e si girò di spalle cambiando immediatamente discorso.
«T-Ti va dello zucchero f-filato?» disse Jimin balbettando, indicando in lontananza un signore che lo vendeva.
Taehyung sghignazzò e annuí energicamente.

«Tae! Sorridi!» disse Jimin prima di riprendere un piccolo video.
I loro volti erano vicini.
Si diedero un piccolo bacio a fior di labbra, un piccolo sfioramento di labbra.
«È imbarazzante se fai anche il video» disse Taehyung nascondendo poi io viso dietro le sue grandi mani.
«Sei imbarazzato, Taetae? Carino~»
Questo non fece che imbarazzare di più il biondo, il viso ormai in fiamme.


La giornata passò in fretta e la sera calò quasi subito, con enorme dispiacere di entrambi.
I due si avviarono verso l'uscita del parco giochi, quando Jimin ruppe il silenzio.
«Andiamo a mangiare qualcosa, Taetae?»
Taehyung, sorridendo, annuí.



Trovarono un ristorantino piccolo e carino, situato in un angolo della strada.
Jimin prese la mano di Taehyung, tirandolo entusiasta verso il piccolo locale.

Taehyung si sentiva bene, senza preoccupazioni o ansie.
Era felice di aver conosciuto quel umano, era felice che Jimin facesse parte della sua vita.
Era troppo felice.
Aveva ancora tante insicurezze, paure e preoccupazioni, ma ora come ora non riusciva a pensarci o semplicemente non voleva.
Con un movimento brusco del capo scacció quei pensieri ancora una volta.

«Ti piace? Buono vero?» disse il moro continuando poi a mangiare con entusiasmo.
«Si, buono» rispose Taehyung mettendo poi della carne sul piatto di Jimin, offrendogliela.
Jimin di tutta risposta sorrise teneramente, regalando al biondo un sorriso contagioso che, per l'appunto, lo influenzò facendogli sorridere di rimando.



«Riesco a reggere qualche bicchiere, con chi credi di star parlando?» lo scimmiottó Taehyung.
Jimin, che aveva bevuto pochi bicchieri di soju? Non si ricordava nemmeno in realtà, ora stava ridendo e saltando per non si sa quale oscuro motivo.
Taehyung voleva parere scocciato, ma in realtà si stava divertendo molto nel vedere Jimin brillo.
«...Quindi mi spieghi perché sei ridotto così?» continuó poi il ragazzo, sorridendo in direzione del moro.
«Sto benissimo, Tae» rise a crepapelle Jimin, mantenendosi la pancia con una delle sue piccole mani mentre l'altra si asciuga lacrime che non c'erano.
«Tae, prendimi» urló Jimin aprendo le braccia e lasciandosi cadere all'indietro in direzione di Taehyung.
Il biondo, che prima aveva un sorriso stampato in volto, subito dopo corse verso Jimin con un espressione preoccupata, riuscendo comunque a prenderlo al volo.

I loro corpi erano vicini, ancora una volta.
Jimin tra le braccia di Taehyung aprí gli occhi e gli sorrise.
«Bravo, il mio ragazzo» disse poi, ancora tra le sue braccia, dandogli piccoli e leggeri colpi sul capo.
Dopo poco si rimise in piedi continuando a saltellare.
«Ah
Taehyung arrossí vistosamente e abbassó lo sguardo.
"Questo ragazzo...."

«Tae
«Mh
I due erano stesi sulla spiaggia, era notte fonda oramai e nessuno, oltre loro, era nei paraggi.
«Mi sono divertito molto oggi, grazie» disse girandosi verso il biondo.
«Dovrei ringraziare io te, angelo» rispose Taehyung girandosi su di un lato anche lui.

Si guardarono per secondi che parvero come ore.
I respiri regolari e pacati mischiati.
Le mani che si cercavano.
I corpi a contatto.

Le mani di Jimin sul petto di Taehyung, quelle di quest'ultimo a circondare la vita del moro. Si scambiarono un lungo e lento bacio.
Un bacio dolce fatto di amore e speranze.
Un bacio silenzioso, senza nessun preavviso ma aspettato da molto.
Jimin sorrise nel lento contatto facendo sorridere anche il biondo, come di rimando.

La luna, unica spettatrice, ascoltava in silenzio le preghiere del biondo che, sperava di non perdere quel ragazzo dalle mani piccole, le guance morbide e dal sorriso contagioso.



La luna, unica spettatrice, ascoltava in silenzio le preghiere del biondo che, sperava di non perdere quel ragazzo dalle mani piccole, le guance morbide e dal sorriso contagioso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
BECAUSE OF YOU - VMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora