XXI

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La luna ancora alta nel cielo, tramite la piccola finestra, illuminava la pelle ambrata del demone biondo rendendolo quasi un essere etereo.
La notte, silenziosa, si rendeva spettatrice disinteressata.

Taehyung aveva il capo chino, come se oramai si fosse rassegnato all'inevitabile.
Non c'è altro modo.

Con uno scatto alzò il capo e, nel medesimo momento, un paio di ali color petrolio nacquero dalla sua schiena, lacerandone la pelle e sporcandola di rosso.
Il dipinto era ora completo:
enormi ali nere addormentate ancora dietro di lui, accompagnate da brillanti occhi verde muschio con piccole pennellate di un giallo sole all'interno.

Taehyung non sorrise, non si scompose, non un suono, non un movimento.
Si era arreso.
Che senso ha più trattenersi?
"Non provare a scappare"

Jimin, nel frattempo, aveva lo sguardo incatenato a quella figura.
Le spalle di Taehyung, seppur sanguinanti, mostravano le immense ali nere e alcune piume, cadendo, giunsero perfino vicino a dove si trovava legato.
Erano le stesse piume.
Jimin non parve sorpreso, ma preoccupato.
Cosa sarebbe successo ora?
Cosa sarebbe successo a Taehyung? Cosa sarebbe successo a lui?
E...Cosa sarebbe successo a loro?
Troppe domande senza nessuna risposta.


«Eccolo in tutto il suo splendore, il piccolo finto umano che ritorna a essere il mostro che in realtà è» disse il moro demone mentre aprendo le braccia gli incitava ad abbracciarlo.
«Fratellino, vieni qui! Ti perdono, ti perdoniamo! Vuoi avere tu l'onore di uccidere il bambino di quella sera? Vuoi correggere il tuo sbaglio?» continuò poi indicando Jimin e avvicinandosi a Taehyung, che parve non muoversi.
«Non ti preoccupare, volevi solo divertirti no? Quella donna deve averti fatto tanto pena, vero?» chiese il demone abbracciando Taehyung e accarezzandogli i biondi capelli.
«Su, fai quello che ti hanno incaricato di fare quella notte. Uccidilo, Kim» gli mormorò sottovoce, ma non ad un livello abbastanza basso da non essere ascoltato anche da Jimin.

Gli occhi di Taehyung si chiusero sotto le attenzioni, quasi fraterne, del suo simile.
Le braccia erano abbandonate lungo in busto e lui non dava segni di volersi spostare da quella posizione.
Tutto tacque.

Jimin se ne stava seduto, ancora legato, mentre silenziosamente altre lacrime iniziavano a scendere lente.
Alzó il capo, osservando ogni piccolo movimento di Taehyung, che non sembrava opporsi alle attenzioni che gli riservava il suo simile.


"Nulla è come sembra"

Gli occhi di Taehyung si spalancarono mentre, con uno scatto veloce, strappò il cuore del demone sotto gli occhi increduli di questo.
La mano imbrattata di sangue manteneva, con una strana eleganza, il cuore ancora pulsante del suo hyung.
Senza batter ciglio.
In pochi attimi il corpo del demone cadde tra le braccia di Taehyung, che prontamente lo prese.

Rosso.
Fu tutto quello che vide.
Solo rosso.
Uno sporco rosso che colorava tutto.

Lo sguardo di Taehyung parve come perso nel vuoto, come se fosse addormentato.
Non era più lui, il suo corpo si muoveva per volontà propria.

L'unica luce che era presente era quella della luna che, come spaventata, aveva spostato il soggetto delle sue attenzioni passando dal bramare la figura di Taehyung, a evitarla.
Nulla illuminava più il demone, che pareva circondato da un aura oscura.

Dopo pochi attimi, il corpo del demone ancora tra le braccia di Taehyung, scomparve in tante rosse piume che si liberarono nella notte.
Il biondo non si mosse da quella posizione, come se non avesse assistito all'accaduto e come se non fosse protagonista della vicenda.

BECAUSE OF YOU - VMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora