XVIII

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"Ma-"
"Senza ma, Tae"
I due camminavano mano nella mano, in mezzo alla folla di persone, senza curarsi di niente e di nessuno.
«Sono carini!» continuó il ragazzo continuando a stringere la mano del biondo mentre sorrideva felicemente iniziando a far oscillare le loro mani, prima avanti e poi indietro, in modo puerile. La discussione era su due piccoli oggetti.
I loro polsi erano fasciati infatti da due piccoli bracciali: uno di perle nere con una bianca e l'altro l'opposto, bianco con una perla nera.
«Non dovevi...»
«Infatti non dovevo, volevo» e così dicendo gli diede un piccolo bacio sul naso che fece imbarazzare il biondo, che dovette mettersi una mano sul viso per non far vedere il suo rosso viso.



La sala era di un bianco candido, vi erano pochi oggetti ma quello che più spiccava era un pianoforte di un nero pece che faceva contrasto con il candore della sala.
Seduto sullo sgabello vi erano due figure: un ragazzo biondo e l'altro da dei capelli color menta con qualche ciocca quasi bionda.

«Va bene così?»
«Perfetto, cerca solo di migliorare la seconda parte»
«Grazie mille, hyung»

Le dita di Taehyung si muovevano sinuosamente sullo strumento, lasciando il ragazzo al suo fianco senza parole, non sono a causa della sua velocità di apprendimento ma a causa del modo in cui il pezzo era stato perfettamente eseguito, senza nessuno errore già la seconda volta.

Le parole della melodia scorrevano veloci nella tasta del biondo.
Una canzone che presto avrebbe preso vita, ma non ora.
Gli venne in mente il dialogo con Jimin, di qualche giorno prima.



«Tae, la prossima cosa nella tua lista?» Chiese Jimin mentre si lasciava coccolare dal suo ragazzo:
la testa poggiata sulla spalla del biondo, a contatto con la sua mano fredda che nel frattempo gli regalava attenzioni, accarezzando piano i capelli del moro.
«Hm, suonare uno strumento» rispose Taehyung infine esitando un po'.
«Hai freddo
Taehyung fece una faccia confusa, così Jimin continuó.
«La tua mano è gelida»
«Ah...Scusami» Taehyung fece per ritirarla e quindi spostarla dal capo del ragazzo ma lui glielo impedí.
«Non dovresti scusarti, in qualche modo è comunque...Piacevole»
Sorrise.







Sorrise al ricordo mentre continuava a suonare.
Le dita lentamente si staccarono dallo strumento e con voce leggermene più bassa e insicura rispetto al solito, Taehyung chiese:
«Come sono andato ora, hyung?»
«Perfetto...È stato bello, Taehyung-ah»
E così i due si scambiarono un sorriso sincero.
"Non so perché lo stia chiamando hyung nonostante sia molto più vecchio di lui...Ma sento che se non lo facessi mi picchierebbe..."
I pensieri del demone vennero interrotti dalla bassa voce del ragazzo al suo fianco.
«Ti piacerebbe dare un titolo a questa melodia?»
Taehyung ci pensó su e poi gli venne un lampo di genio.
«four 'o clock».


Taehyung stava tornando a casa da Jimin, camminando solo per le vie strette della cittadina.
Le mani affondate nelle tasche del cappotto, la chioma bionda lasciata libera di esprimersi e le guance leggermente rosse per il vento.
Camminava incurante con un solo pensiero in mente...E nel cuore.
Jimin.
Quel ragazzo era riuscito a cambiarlo, aiutarlo e...Salvarlo.
Mentre pensava a lui con un lieve sorriso, tutto d'un tratto il cuore prese a fargli male.

Le mani veloci cercarono di placare il dolore, stringendo la stoffa del cappotto in prossimità del cuore.
Il fiato gli si mozzó.
Si accasciò sulla candida neve, iniziando a tossire pesantemente.

BECAUSE OF YOU - VMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora