Capitolo 1

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"Mamma, Papà sono tornata" Urlai dal portone per farmi sentire al piano di sotto.
"Ciao tesoro, come è andata a scuola?" Mi chiese mio padre
"È andata bene, oggi ho fatto il compito di matematica, era facile" dissi sorridendo
"Hai già preparato la tesina?" Chiese ancora
"La devo ancora finire ma è a buon punto, verrai al mio esame vero?"
"Certo che verrò piccola mia, non mi perderei mai l'esame della mia principessa" disse lasciandomi un bacio sulla guancia. Sorrisi al ricordo toccandomi la guancia in cui mio padre aveva lasciato un bacio.
"Amore Ale ha detto che se vuoi puoi andare al mare con lui e la sua ragazza, sai che per adesso io e tuo padre non abbiamo vacanze fino ad agosto, ma ti prometto che come ogni anno ad agosto prenderemo per una settimana una casa al mare ok?"
"Ma si mamma, ancora siamo a maggio, e poi non so, dovrei studiare..."
"Prenditi un giorno di riposo tesoro, te lo meriti" Ricordo che il giorno dopo andai al mare con mio fratello Alessio e la sua ragazza. Io e mio fratello ci sbagliamo di tre anni e siamo cresciuti uniti, pronti a sostenerci l'un l'altro e ad aiutarci. Ricordo che il giorno dopo avrei compiuto 18 anni ma che avrei festeggiato a casa con qualche amica e i miei familiari. Invece i miei genitori, durante la giornata al mare, avevano allestito gli ultimi preparativi.
"Tesoro sistemati tra un po' saranno tutti qui" disse mia madre entrando in camera mia con due scatole "ecco, questo è per te, gli abbiamo scelti io, papà e ale, spero ti piacciano" disse mia madre appoggiando le due scatole sul mio letto. Aprì la prima scatola dove trovai un bellissimo vestito lungo con un corpetto argentato e pieno di brillantini e il resto del vestito color azzurrino con la gonna che scendeva morbida. Aprì l'altra scatola dove, invece, trovai delle scarpe dello stesso colore del corpetto.
"Ma cosa hanno combinato quei tre?" Pensai sorridendo. Uscì dalla mia stanza e subito trovai davanti a me mio padre, mia madre e mio fratello. Quest'ultimo aveva le mani dietro la schiena.
"Sei bellissima tesoro mio" disse mio padre lasciandomi un bacio sulla fronte. Mio fratello tolse le mani da dietro la schiena porgendomi un mazzo con 17 rose rosse e una bianca.
Nel ricordare mi scese una lacrima solitaria che percorse la mia guancia. La settimana dopo mio padre e mia madre, mentre tornavano da lavoro insieme ebbero un incidente e morirono. Da lì la mia vita cambio. Mio fratello non era più lo stesso, tornava tardi, aveva mollato la sua ragazza, tornava a casa ubriaco e faceva puzza di fumo, non si preoccupava più per la sua sorellina... Poi le cose cambiarono ancora... E non in meglio. Erano gli ultimi giorni di scuola ed io ero in camera mia a strimpellare un po' il mio basso. Sentì la porta di casa sbattere e mi alzai di scatto andando in salone. Mio fratello era di nuovo ubriaco e aveva gli occhi rossi. "Non capisco il tuo atteggiamento autodistruttivo ale. È successo quel che è successo ma non devi distruggerti, insieme possiamo superarlo Ale, é doloroso si ma se restiamo uniti e ci facciamo forza l'uno con l'altro, come abbiamo sempre fatto, supereremo questo brutto momento" dissi. Alessio si avvicinò a me minacciosamente e prendendomi per entrambi i polsi mi spinse sul divano. Non riuscivo a capire e avevo paura. Poi successe qualcosa che non avrei mai potuto nemmeno lontanamente immaginare... iniziò a togliermi la maglietta e per quanto provassi a divincolarmi lui ebbe la meglio.
Da quel giorno in poi tutte le sere mio fratello abusava di me e se non obbedivo mi picchiava. La mattina si trascinava fuori dalla porta e non si faceva vedere fino a sera. Da quella sera lì mio fratello cessò di esistere e divenne un mostro.
Da quel giorno sono passati sei mesi. Ho provato ad aiutarlo ma lui non si fa aiutare e continua a farmi del male. Io lavoro in un ristorante come cameriera e la sera suono in un pub. Per fortuna queste persone mi hanno aiutato dandomi questo piccolo lavoro che mi permette almeno di mangiare. Perché se fosse stato per mio "fratello" sarei già finita sotto un ponte. Ormai è l'una di notte e sto tornando a casa. Stranamente le luci sono accese e l'ansia inizia a farsi sentire. Entro e trovo mio fratello davanti la porta. Mi trascina dentro con forza
"Dove sei stata?" Mi urla lo guardo, con le lacrime che premono per uscire. Mi arriva uno schiaffo
"Dove sei stata?"continua a chiedere ma io lo guardo senza rispondere.
Fa puzza di alcool e fumo, ma perché deve distruggere se stesso e me? Perché devo soffrire?
"Sei stata a fare la p***ana con qualcun'altro vero?" Un altro schiaffo mi arriva dritto in faccia mentre nella mia mente riesco a pensare solo come faccia anche minimamente a pensare queste cose di me. Mi butta atterra la chitarra che era rimasta appoggiata alla porta e mi spinge sul divano. Le lacrime scendono copiose e quando provo a scrollarmelo di dosso mi butta un pugno in viso.
Mamma io non posso più restare qui. Io ho provato ad aiutarlo ma non ci riesco mamma. Non posso farmi distruggere così. Non so come farà ma io vado via. Perdonami. Penso piangendo. Mi dispiace lasciare mio fratello da solo e in questo stato ma non posso restare ancora qui. Non posso. Scrivo una lettera "Caro Ale, ti voglio bene, sai quanto io ci tengo a te e dovresti sapere quanto mi pesa prendere questa decisione. Ho provato ad aiutarti ma tu non ti fai aiutare e io non posso continuare così. Non so cosa ne sarà della tua vita ma io non voglio ancora rovinare la mia. Quindi vado via. Non cercarmi e spero che tu ti faccia aiutare da qualcuno." Lascio la lettera sul tavolo e prendendo tutti i soldi che ho e qualche vestito per poi andare via, per sempre da questa casa, che ormai casa non posso più chiamare.

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora