Capitolo 3

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[Ermal]

Era l'una di notte e stanco ma soddisfatto tornavo a casa dopo una giornata di lavoro. Nel cielo le stelle erano state sostituite dalle nuvole e presto ero sicuro che avrebbe piovuto, così aumentai il passo per arrivare prima a casa. All'improvviso mi fermai sentendomi osservato, mi guardai intorno ma non c'era nessuno e stranito continuai a camminare. Poi vidi una piccola figura su un gradino di un negozio e la guardai con curiosità. Cosa ci fa una ragazza così giovane per strada a quest'ora della notte? Che sia... No è troppo vestita e poi sembra impaurita, triste e sola. Quando anche lei mi vede si mette dritta ed esce fuori il telefonino, schiaccia qualcosa e subito sento la sua voce. "Pronto? Papà? Ma dove sei finito? Puoi fare veloce? Sono qui fuori da sola al freddo e tra poco piove!" guardai la ragazza e mi allontanai di poco in modo che non mi vedesse. Non so il motivo ma è molto strana. Aspetto per più di venti minuti ma la ragazza è ancora lì, che fissa la strada ormai bagnata dalla pioggia. Sembra incanta, come se stesse pensando. Aspetto ancora ma nessuno si presenta. Ma suo padre? L'ha lasciata qui? Ormai sono le due e la ragazza sembra essersi addormentata. Forse può sembrare una strada sicura con dei negozi e ristoranti ma proprio qui dietro c'è una discoteca e verso le tre di notte la strada viene popolata da spacciatori, drogati e ubriachi. Non è proprio il posto più sicuro per una ragazzina. Mi alzo per avvicinarmi a lei e in lontananza vedo un uomo, che sia il padre? L'uomo barcolla per la strada e quando vede la ragazza le si avvicina, giuro di aver visto un grigno. Così corro verso la ragazza e spingo via l'uomo che quasi cade a terra e guardandomi va via. Guardo la ragazza è molto bella e sembra molto giovane, non penso che abbia più di 18 anni. Ma cosa ci fa qui in mezzo alla strada? Lentamente la prendo in braccio e lei sembra non accorgersene. Dopo aver fatto dieci metri arrivo finalmente a casa, entro con non poche difficoltà e porto la ragazza nella mia stanza. Le tolgo le scarpe e il suo zainetto e guardo nelle tasche cosa ha. Ma oltre un fazzoletto, il telefono e un pletto non trovo nulla. Prendo il suo telefono e provo ad accenderlo ma sembra essere scarico poiché non da nessun segno di vita. Allora mi alzo ed esco fuori dalla sua stanza con il suo zaino. Lo apro e oltre dei vestiti, un portafoglio, una penna e un quaderno non trovo niente. Spinto dalla curiosità apro il quaderno.
Giorno 19/5/16
Cara mamma oggi è una settimana senza di te e senza papà, sto studiando sodo per la maturità e anche per non pensare, mi mancate davvero molto, e pagherei oro per abbracciarvi anche solo per un ultima volta. Avevate promesso di venire a vedere il mio esame di maturità e invece non ci sarete. Ma farò del mio meglio per rendervi orgogliosi della vostra bambina. Oh mamma Alex non l'ha presa molto bene, va via la mattina e torna la notte quando io già dormo, e non so cosa fare per aiutarlo. Al vostro funerale c'erano tante persone, i vostri colleghi, i vicini e anche altre persone che non conosco. Una donna dopo il funerale mi ha detto che se avevo bisogno di soldi potevo lavorare nel suo bar e io ho accettato subito anche perché so che suonare al pub non basterà. Così domani inizio a lavorare e dovrò abbandonare, per adesso, l'idea di andare all'università. Ma sono sicura che l'anno prossimo potrò andarci. Alex non sta molto bene e credo che abbia bisogno di sfogarsi ma i suoi amici non mi sembrano dei bravi ragazzi, o almeno non più, e Quando provo ad aiutarlo si innervosisce e va via. Non so proprio cosa fare ma lo aiuterò. Baci la vostra bambina.
Sono morti, i suoi genitori sono morti, allora cosa faceva là per strada? Caspita i suoi genitori sono morti ma non sembra abbattersi, continua a lottare. Ma allora cosa ci faceva la fuori da sola? Incuriosito guardai le altre pagine in cui raccontava semplicemente la sua giornata, poi un'altra pagina mi colpì.
Giorno 15/6/16
Ciao mamma, ciao papà oggi è successo qualcosa che mai e poi mai avrei immaginato, non so il perché è successo ma ho tanta tristezza addosso, perché non ho più nemmeno un fratello. Perché la vita mi si è rivolta contro? L'unica cosa che poteva farmi dire che avevo una bella vita era la mia bellissima famiglia. Perché adesso non ho più nessuno accanto? Non penso di meritare questo. Ma stringerò i denti e andrò avanti. Riuscirò ad aiutarlo lo giuro. Al lavoro va tutto bene. Almeno per adesso, certo non guadagno molto ma posso almeno comprarmi da mangiare. Baci la vostra bambina.
Cosa è successo a questa ragazza? Che fine ha fatto suo fratello? Giro pagina ma ne trovo solo una, le altre sono state strappate, chissà cosa c'era scritto.
Giorno 08/11/16
Cari mamma e papà, sono passati sei mesi dal giorno in cui voi siete volati via, da quel giorno non riesco più a dormire per più di tre ore. Faccio sempre degli incubi e mi ritrovo ogni notte con le lacrime. L'unica cosa che mi aiuta è la musica. A volte desidero solo farla finita e raggiungervi. So che non volete che io pensi a queste brutte cose ma quando vado a dormire spero solo di non svegliarmi più. Ma poi mi sveglio, sempre con quegli incubi, e delusa di dover affrontare un'altra giornata vado a lavoro. Vorrei solo farla finita ma non voglio uccidermi io, so perfettamente che la vita è un bene prezioso, lo so. Ma se davvero si potesse scegliere chi morire e chi salvare allora salverei una bambina malata, sai questa è un'altra storia ma vi prometto che ve la racconterò, e morire io. Al parco ho conosciuto questa bambina. Io stavo leggendo sotto un albero e lei mi si è avvicinata. Portava un bellissimo cappellino e dopo avermi salutata mi ha chiesto se volevo giocare con lei. Così ho accettato. Ad un tratto però il cappellino gli è volato via e io ho visto la sua testa perfettamente lucida, senza nemmeno un capello. Ho parlato con sua madre che mi ha raccontato della sua malattia e della forza che quella bambina ha nel volerla sconfiggere. Quando ci penso mi sento in colpa nel desiderare la morte ma se davvero si potesse io la donerei a quella bellissima bambina. Spero di vedervi presto. Baci la vostra bambina. 
Qualche lacrima scivola sulla mia guancia. Cosa gli è successo che le fa desiderare la morte? Cosa ha dovuto affrontare questa ragazza? Girando pagina noto un'altra pagina strappata e nient'altro. Accarezzo quel quaderno e poi vado a posare il suo diario nel suo zaino e con il cuore pesante vado a dormire. La mattina alle sei e mezza mi sveglio e vado nella mia camera per guardare come sta la ragazza ma trovo solo il mio letto disfatto e nient'altro. Dove sei andata? Perché fuggi?

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora