Capitolo 6

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"Cosa voleva?" Chiedo a Margherita, la proprietaria del bar.
"Ha detto che hai perso il telefonino e vuole consegnarlo a te"
"Ma il mio telefonino é qui" dico confusa uscendolo dalla tasca
"Non lo so tesoro, ma perché non hai voluto parlare con quel ragazzo? É anche molto bello"
"Si, presumo che sia carino" dico facendo una smorfia
"tesoro dovresti essere più aperta verso le persone"
"A me va bene così, adesso vado di la, c'è un cliente"
"Ne riparleremo tesoro" annuisco e vado via.
Il pomeriggio seduta sotto l'albero del parco cerco il mio diario ma senza trovarlo. Oh no e se lo ha preso lui? Deve avermelo rubato quella sera! Ma cosa vuole da me? Perché non può lasciarmi in pace? Sospiro. Devo trovare il modo di riprenderlo, ma non posso andare a casa sua, potrebbe volermi fare male, no? Si!...
La sera vado al pub e rimango la dentro fino alle cinque
"Beh amica mia, che ne dici di cenare?"
"Per me è una mezza cena e mezza colazione"
"Ecco come fai ad essere così magra, non solo dormi poco e quasi niente ma nemmeno mangi"
"Ma si che mangio"
"L'ultima cosa che hai mangiato?"
"Una pizzetta"
"Si ma a che ora?"
"Per pranzo"
"Cos- no, no è impossibile! E prima cosa hai mangiato?"
"La mezza cena e la mezza colazione che mi hai offerto tu..."
"Ma come fai?"
"Perché tu in questa giornata cosa hai mangiato?"
"Pff ci sbrigheremo domani mattina se devo elencarli"
"Dai sono curiosa" dico ridendo per la sua buffa faccia.
"Ok, prima la cena con te alle 5, poi un cornetto alla nutella alle 11, la pasta e un po' di carne alle 14, della frutta alle 17, e delle patatine alle 20"
"Oh ma come ci entrano tutte quelle cose?" Dico ridendo mentre lei alza le spalle
"Mangi così tanto e sei magra come un chiodo" dico ancora
"Disse colei che non entra più nei vestiti"
"Spiritosa ma io non mangio e in più mi muovo tanto, se mangio tanto quanto mangi tu sarei davvero in carne"
"Secondo me staresti bene"
"Ma si, non mi importa, non mangio così poco per mia scelta"
"Allora perché?"
"Non ho tempo, finito di qua vado al bar e poi a dormire, quando mi sveglio devo prepararmi per venire qua e non ho il tempo per mangiare, e poi ricomincia tutto"
"Si ma tipo il Lunedì cosa fai?"
"Nulla, mi riposo"
"Ma mangi di più?"
"No, sono abituata così, oh ma tu è possibile che pensi sempre a mangiare?"
"Ma non è vero"
"Si che è vero" dico ridendo della mia amica. Non ho mai considerato una persona realmente mia amica, preferivo avere tante persone conoscenti con cui uscire delle volte ma senza instaurare una relazione forte, eppure con lei mi sento di poter dire che è mia amica e ne sono anche molto felice.
"Non è vero! L'altra volta ho conosciuto un ragazzo, è davvero bello"
"Eccoti oh, o il cibo o i ragazzi"
"Ha i dimenticato il sonno"
"Vero hai ragione non si può dimenticare"
"Meglio di te che parli sempre di lavoro, a proposito, sono le sei"
"Cavolo sono in ritardo" mi alzo sotto le risate di  Luisa
"Bebe aspetta che ti accompagno"
"Bebe?" Dico ridendo
"Si, tu mi chiami Lulù io non posso chiamarti Bebe"
"Dovresti ringraziarmi perché potevo scegliere di chiamarti Lulla"
"Ti uccido se mi chiami così" ridendo arriviamo insieme al bar dove due ragazzi aspettano dietro la porta.
"Bebe è quello il ragazzo di cui volevo parlarti prima" dice fermandosi
"Sbrigati che sono in ritardo" dico aprendo subito il bar e facendo accomodare i primi clienti della giornata.
"Scusate, entrate prego, cosa desiderate?" Uno dei due ragazzi, il più bruttino per intenderci, guarda e da una gomitata al suo amico, mr. Belloccio, che parla con la mia amica.
"Ah ehm si, sette cornetti al cioccolato grazie" dice mr Belloccio
"Ma se siamo in sei" risponde l'amico
"Tu fai fare a me" l'amico alza gli occhi al cielo per poi parlare, mentre io incarto i cornetti
"Principalmente siamo qui perché un mio amico vorrebbe parlare con te, vorrebbe aiutarti e ritornarti il tuo quaderno"
"Per parlare con me credo che questo tuo amico debba essere presente, e il tuo amico non aveva il diritto di rubare il mio diario, quindi digli pure di riportarmi il diario e di farsi gli affari suoi" rispondo acida porgendogli i cornetti "Sono dieci euro e cinquanta centesimi grazie" continuo a dire guardando in cagnesco il ragazzo.
"Ma dai bebe magari è un tipo anche carino"
"Luisa... Per favore"
"Ok scusa ma dopo voglio sapere"
"Si si..." scordatelo!
Mr. Belloccio regala un cornetto a Luisa e poi dopo averla salutata va via.
"Ma non è carino?" Alzo gli occhi al cielo e inizio a pulire
"Sembri allergica ai ragazzi" ribatte Luisa
"Non è vero, il tipo mi ha rubato una cosa personale e importante" mi difendo. In realtà prima ero più aperta con tutti, dopo ho iniziato ad avere paura a relazionarmi con gli altri. E quando accade la mia prima domanda è: e se vuole farmi del male?
"Sarà che voleva usarlo come una scusa per rivederti, dai è carino" dice
"Tu pensa al tuo" ribatto stizzita
"Ah Andrea... É così... Ah" dice con aria sognante facendomi alzare, di nuovo, gli occhi al cielo per poi dire
"Vai a riposare che è meglio"
"Ok, a stasera" mi saluta e va via mentre io, approfittando del fatto che non c'è nessuno, suonò il pianoforte. Spero di riavere il mio diario senza troppe complicazioni.

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora