Capitolo 10

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[Ermal]

Questa ragazza mi attira molto. Ha una sensibilità unica eppure è anche molto forte.
Mi accorgo che è da più di un quarto d'ora chiusa in bagno così vado a bussare.
"Beatrice tutto bene?" Chiedo
"Si, si scusami esco subito"
"Tranquilla"
Quando apre la porta noto del sangue sulla mano.
"Ma cosa hai combinato?" Sono sicuro che ha pianto, ma perché si nasconde?
"Io? Nulla, perché?"
"Hai del sangue su una mano e il tuo volto è leggermente arrossato"
"Ehm forse fa un po' caldo..."
"Si... In effetti c'è un po' di caldo..." faccio finta di crederle, in fondo quando si sentirà pronta me lo dirà, no?
"E alla mano cosa hai fatto?"
"Ho sbattuto, per sbaglio..."
"Ma come hai fatto?"
"Ero distratta, dovevo lavare le mani e l'ho sbattuta nel rubinetto"
"Vieni la disinfettiamo"
"Ma dai non c'è bisogno"
"Dai non fa male, vieni" prendo il disinfettante e facendola sedere disinfetto la mano. Sono sicuro che era una scusa ma caspita ci ha azzeccato, quel rubinetto mi graffia sempre quando sono distratto... Forse dovrei cambiarlo.
"Ahi brucia, brucia" stringo la sua mano e soffio
"Tranquilla adesso passa"
"Già questo passa..." sussurra, la guardo per poi abbassare subito lo sguardo, chissà di quale ferita parla...
"Ho un idea" dico
"Quale?"
"Vieni con me, facciamo un gioco" entusiasta la prendo per mano ma subito lei si allontana come scottata da quel semplice contatto.
"Scusa... Vieni andiamo in cucina"
"Che... Che tipo di gioco?"
"Uhm sulle canzoni, vieni dai"
Mi dirigo, seguita da lei, in cucina.
"Bene a turno scegliamo una parola e, subito senza pensarci, dobbiamo dire a quale canzone pensiamo, ti va?" Mi guarda in silenzio per un attimo per poi acconsentire con un si sussurrato.
"Guarda che se non ti va non ti obbligo, è solo per passare un po' di tempo" e conoscerti meglio.
"No va bene..."
"Ok allora la mia parola è cielo"
"Al di là delle stelle dei gemelli diversi"
"Io invece penso a Nel Blu dipinto di blu di Modugno"
"Ok allora... Passato"
"Io penso a qualche canzone suonata da mia madre con il violino e a qualche canzone di Michael Jackson"
"Io invece penso alla canzone il ragazzo della via gluck di Celentano"
"Perché?"
"Non lo so... Forse per il fatto che dove oggi vediamo centri commerciali ed edifici stratosferici una volta c'era semplicemente la natura..."
"Mi piace! Allora... Parole"
"Penso a Hurts di Mika"
"Parole, parole di Mina"
"Ok allora ehm... Non lo so... Viaggio"
"Penso a..." vengo interrotto dal suono del campanello e subito Beatrice si mette in allerta
"Vado a vedere chi è, torno subito" Vado ad aprire la porta trovando davanti a me Andrea e Marco
"Salve, permesso, grazie" dice Andrea spostandomi da davanti la porta ed entrando.
"Cosa state facendo?" Chiedo
"Siamo passati a trovare un amico, perché non si può?" Dice Marco guardandosi attorno
"No, sono impegnato"
"Ehi ehi cosa stavate facendo eh?" Dice Andrea guardandomi e alzando un sopracciglio
"Finitela dai" dico vedendo subito dopo arrivare Beatrice
"Ecco lei è..." Mi interrompe
"Grazie per l'ospitalità Ermal ma adesso devo proprio andare. Ciao" dice uscendo subito da casa e andando via.
"Grazie ragazzi eh"
"Ma quindi voi due stavate veramente..."
"Andrea!..."
"Ok scusa" si siedono nel mio divano
"Ma voi proprio ora dovevate venire? Stava andando tutto bene"
"Allora perché è andata via?"
"Marco ma cosa ne so io..." dico tirando il ciuffo che occupa una parte della mia visuale.
"Va beh la vedrai stasera"
"Stasera?"
"Si, torniamo al pub" dice Andrea entusiasta
"Io non ci vengo"
"Ma dai... Si fanno degli incontri interessanti lì e poi potrai vederla" dice facendo l'occhiolino Marco, chissà cosa ha combinato ieri sera.
"E se lei non la prende bene?"
"Potrai sempre cercare un altra compagnia per questa sera" do uno schiaffo ad Andrea
"Ma la vuoi smettere?"
"Va bene, va bene, scusa"
Restiamo a casa a parlare. Alle otto ci dirigiamo verso il pub, ancora vuoto.
"Ciao piacere io sono Luisa" dice una ragazza.
"Piacere mio, io sono Ermal"
"Non sei l'amico di Bebe?"
"Eh?" Chiedo no capendo
"Ah eh sì... di Beatrice, sei tu no?"
"Si, si sono io" oddio le ha parlato di me?
"Andrea mi ha raccontato qualcosa, ma dimmi oggi l'hai vista? Perché di solito viene un ora prima, oggi invece non si è ancora vista" Andrea, è stato Andrea non lei... Ma aspetta, che significa che oggi non si è ancora vista?
"Si l'ho vista circa tre ore fa ma non ho idea di dove sia"
"Si sarà addormentata"
"No, non penso"
"E perché no?" E ora che dico?
"Non lo so ma non mi sembra il tipo ecco"
"Lulù eccomi scusa" urla entrando, sorrido, non pensavo che fossero così amiche. Mi allontano andando verso il piccolo palco.

[Beatrice]

Vado davanti casa, suono ma nessuno risponde. Con timore entro a casa. Mi guardo intorno, tutto è rimasto immutato. Prendo alcune foto e lascio dei soldi con un biglietto vicino.
<Ciao fratellone, non so come stai, non so cosa combini ma voglio solo dirti che non ti odio. Voglio dirti che io so che non sei quel mostro e che non meriti la prigione. Hai solo bisogno di sfogare la tua rabbia in modo diverso. È per questo che ho chiesto aiuto ad una psicologa e gli ho dato il tuo numero. Spero che ti farai aiutare. Baci la tua principessa che ti guarda da lontano.>
Esco di fretta e corro al pub.
"Ehi ma che fine avevi fatto?" Lucia mi viene incontro sorridendo
"Scusa, scusa ho dovuto incontrare un amica di mia madre"
"Tranquilla ma almeno rispondi al telefonino"
"Si è scaricato scusa"
"C'è un bel ragazzo che ti cerca amica"
"Bello? Uhm io non ne vedo in giro"
"Ma dai vuoi dire che Ermes non è bello?"
"Ermal? Carino..."
"Carino? Ma dai come puoi dire che è solo carino" mi allontano ridendo per poi urlare
"de gustibus non est disputandum"
Ermal è seduto con la mia chitarra
"Ehi"
"Ciao, hai già conosciuto viola"
"Viola?"
"La mia chitarra"
"Oh, si la stavo accordando"
"Beh grazie, come mai qui?"
"I miei amici... Andrea è cotto della tua amica e Marco invece aveva voglia di uscire e mi hanno trascinato qui"
"Capito, non è che vuoi rubarmi il posto, vero?" Chiedo in modo ironico
"Oh no tutto tuo tranquilla" ride anche lui
"Invece lui è Karl"
"Perché questi nomi?"
"Non lo so, ero piccola quando gli ho dato questi nomi. Avevo cinque anni quando mio fratello mi ha insegnato il pianoforte e sette quando a scuola ho fatto un corso di chitarra"
"Bello anche io ho scoperto il pianoforte da piccolino"
"Dai suonare solo questi due strumenti?"
"Si, tu?"
"No, ho anche il basso, la chitarra elettrica, la batteria, un flauto traverso e il violino"
"Davvero? E sai suonarli tutti?"
"Si" rido davanti alla sua faccia
"Ai miei genitori piaceva molto la musica così da piccola ho imparato a suonare il pianoforte perché già lo suonava mio fratello, la batteria perché mio padre la suonava fin da giovane, il flauto traverso perché sapeva suonarlo mia madre e la chitarra perché la maestra nell'ora di musica insegnava questo bellissimo strumenti. Poi alle medie ho fatto un altro corso di musica dove mi hanno insegnato il violino e infine ho imparato a suonare il basso e la chitarra elettrica"
"Oh voglio sentirti suonare tutti questi strumenti"
"Oh... sono rimasti a casa"
"Beh un giorno li riprenderai no?"
"Certo"
"Allora questo giorno ti sentirò suonarlo oppure posso portarti in un posto dove potrai suonarli, certo non saranno i tuoi ma almeno..."
"Davvero? Sarebbe fantastico!" Ops ho parlato presa dall'entusiasmo...
Alle 2 Ermal viene vicino al palco
"È tardi, non vuoi andare a dormire?"
"No grazie sto bene"
"Si però..."
"Davvero grazie ma uscita da qua andrò dritta al lavoro"
"Non puoi... Ma così stancherai tantissimo"
"No, ci sono abituata è la mia routine"
"Torno tra poco" annuisce e torno a suonare. Poco dopo si avvicina Luisa
"Ehi va a casa a riposare, con me c'è Andrea e sia Andrea che il suo amico Marco vogliono suonare qualcosa"
"Ma..."
"Tranquilla davvero, vieni ti preparo qualcosa per cena e poi vai a riposare"
"Siete davvero assillanti... Dimmi se domani vuoi che io venga a suonare oppure troverò un altro pub. Ciao"
E arrabbiata vado via. Pensavo fosse un'amica ma naturalmente mi sbagliavo al primo ragazzo che incontra abbandona un amica. Prima ed ultima volta che mi affeziono a qualcuno.

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora