Capitolo 5

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[Ermal]

É andata, é scappata! Ma perché? Volevo solo aiutarla. Fatti aiutare, non fuggire. Guardo ancora quel letto e chiamo Marco.
- mhhh pronto?
- Marco? Stai dormendo?
- Io? No, no che dormire, stavo semplicemente riposando gli occhi, sono in ritardo? Che ore sono?
- No, non sei in ritardo, sono le sei e mezzo
- Cos... E tu mi chiedi se sto dormendo? Cosa vuoi che faccia alle sei e mezza? Certo che sto dormendo!
- Marco tra nemmeno un ora dobbiamo essere in studio, lo sai vero?
- A me bastano dieci minuti per sistemarmi, mi dici cosa vuoi?
- Ho incontrato una ragazza
- Tra poco sono da te
Mi chiude il telefono e sorridendo preparo qualcosa per la colazione.
Dopo dieci minuti Marco é davanti casa mia.
"Ermal allora?" Chiede Marco entrando
"É una cosa strana"
"Strana in che senso?"
"L'ho conosciuta per strada" Marco sorride sforzandosi di non ridere
"Non dirmi che..." lo fermo dandogli uno schiaffo sulla testa
"So già cosa stai per dire e no!"
"A me puoi dirlo se hai pagato una donna per..." lo interrompo di nuovo
"Ma sarai scemo?! Ti ho detto di no Marco!"
"Oh amico stai un po' più calmo, stavo scherzando. Mi vuoi raccontare cosa é successo?" Sospiro
"Ok, stavo tornando a casa da lavoro e mentre camminavo c'era questa ragazzina seduta su un gradino, l'ho guardata con curiosità e non so perché lei faceva finta di parlare con suo padre..."
"Aspetta un attimo... punto uno: una ragazzina? Ma quanti anni ha? Punto due: come fai a sapere che faceva finta di parlare con suo padre? E comunque se faceva finta può essere comprensibile in quanto si sarà spaventata, cioè una ragazza che aspetta qualcuno all'una di notte per strada, dove, si sa, si possono fare un sacco di brutti incontri"
"Avrà diciannove anni, ho letto sul suo quaderno che quest'anno ha fatto la maturità e che doveva andare all'università..."
"Ermal sei serio? ti sei infatuato di una ragazzina di diciannove anni?" gli lancio un occhiataccia e continuo a parlare. "So che non parlava con suo padre perché ho letto, sempre sul suo quaderno, che i suoi genitori sono morti"
"Ma aspetta, quale quaderno?"
"Ho aspettato nascosto che qualcuno venisse a prenderla perché, come hai già detto tu, si possono fare bruttissimi incontri, ma alle due la ragazza si era addormentata e così l'ho​ portata qui..." Mi interrompe di nuovo
"Tu porti una sconosciuta a casa tua? Ermal ma che problemi hai?"
"Marco tu non capisci, dovevi vedere i suoi occhi, sembrava arresa al suo destino, spaventata, triste. Non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca..."
"Ma cosa ne sai Ermal?"
"Mi fai continuare?"
"Continua..."
"L'ho fatta dormire nel mio letto e l'unica cosa che aveva erano dei vestiti, un portafoglio, un quaderno, un peltro, un telefono e delle chiavi"
"E quindi?"
"Chi è che quando esce si porta calze, vestiti, intimo e non so cos'altro?"
"Pensi che sia scappata da casa?"
"No, non lo so, solo che ricordando quella ragazzina il mio cuore impazzisce e non so il perché"
"Ermal ti sei preso una bella cotta fidati. Ed è meglio se lasci stare amico. Hai sofferto molto a causa di Sheila"
"Che significa? Che non dovrei più innamorarmi per paura di soffrire?"
"No, non sto dicendo questo, ma è una ragazzina. A proposito dov'è adesso?"
"È questo il problema, è fuggita via, quando mi sono svegliato non c'era più"
"Ermal hai controllato se ti manca qualcosa a casa?"
"Marco ti ho detto che non farebbe una cosa del genere"
"Perché la conosci? Ermal ti fidi troppo delle persone" lo ignoro
"Come faccio a trovarla?"
"Ermal vuoi davvero cercarla?"
"Si!" Marco sospira e mi guarda
"Cosa sai di lei?"
"É giovane ha i capelli biondi e gli occhi neri o credo, da lontano gli occhi sembravano neri ma potrebbero essere castano. Presumibilmente suona la chitarra, lavora in un pub e in un bar"
"Come vorresti trovare questa ragazza? Vuoi girarti tutti i bar e tutti i pub di Milano?"
"Se non c'è alta soluzione si"
"Ermal davvero lo sai che ti appoggio e ti aiuto sempre, ma questa è una follia"
"Marco non capisci, quella ragazza, non riesco a dimenticarla"
"Ma l'hai incontrata ieri è ovvio che ci pensi ancora, dai Ermal con il tempo passerà" Marco mi tira per il braccio e mi porta in studio mentre io rimango perso tra i miei pensieri. Chissà adesso cosa starà facendo.
La giornata prosegue lenta e noiosa, tra le battute di Marco e le prese in giro di Dino.
Il mattino dopo, arrivato in studio stanco a causa delle poche ore di sonno fatte, Marco si precipita dentro correndo.
"Cos'è Montanari volevi arrivare puntuale oggi?" Dice Andrea prendendolo in giro
"Ermal?"
"Cosa c'è Marco?"
"Ho fatto uno strano incontro oggi"
A quelle parole mi metto seduto e in ascolto come gli altri
"Mentre andavo a comprare i cornetti per poi venire qui, una ragazza biondina correva e ci siamo scontrate, non si è girata ma ha detto un flebile scusa ed è corsa via. Quando stavo per riprendere a camminare ho trovato questo" Marco mi passa un quaderno, e no, non sembra un quaderno qualsiasi, é quel quaderno. Sgrano gli occhi e sfoglio il quaderno riconoscendo la scrittura e le lettere.
"Marco! È lei, l'hai trovata!" Dico entusiasta e alzandomi in piedi
"Ermal mi sembra di averla già vista in qualche posto
"Marco davvero?"
"Si, ho questa impressione e non so perché la ricollego ad un pianoforte. Ma non ricordo bene"
"Marco ti prego cerca di ricordare"
"Ci proverò Ermal e ti farò sapere"
"Marco davvero sei, sei grandioso grazie, ma ti prego, fa lavorare quelle scimmie e prova a ricordare"
"Ci proverò ma adesso proviamo"
Alle tre arriva il cibo che abbiamo ordinato e mentre mangiamo parlando del più e del meno Marco si alza.
"Ermal!"
"Marco che succede?" Chiedo preoccupandomi per il mio amico
"Sei impazzito del tutto amico?" Chiede Andrea prendendolo in giro e facendo ridere gli altri
"Ora ricordo dove l'ho vista"
"Cos- dove? Marco dove l'hai vista?" Chiedo incredulo
"Non ricordo il nome del bar ma so come arrivarci, ricordi quando ho portato la colazione a tutti? C'era lei nel bar e stava suonando un pianoforte"
"Ragazzi le prove sono rimandate a domani, Marco mi porti in quel bar?"
"Ermal tu sei davvero impazzito" dice Dino
"Nah si è solo innamorato" risponde roberto sorridendo
"Non so quale delle due sia peggio" risponde a sua volta Emiliano
"Ok io accompagno l'uomo impazzito... Ehm Ermal al bar, ci vediamo domani"
"A domani" rispondono in coro
"E fateci sapere" aggiunge Dino urlando mentre io corro fuori tirando per il braccio Marco.
Arrivato al bar corro dentro ma trovo una giovane ragazza che non assomiglia per nulla alla ragazzina che cerco io.
"Marco, non è lei"
"Lo vedo anch'io questo ma ti giuro che c'era lei" entro nel bar
"Salve"
"Salve, due caffè per favore"
Mentre la ragazza prepara i due caffè io gli domando "Mi scusi, ma oltre lei c'è un'altra ragazza che lavora qui?"
"Si, oltre me e la proprietaria ci lavora una ragazza ma fa i turni di mattina, perché?"
"L'altra volta ha perso il telefonino e volevo restituirlo a lei"
"Può lasciarlo a me se vuole"
"No va benissimo, torno domani mattina" dopo aver pagato il conto esco e torno a casa.
"Marco?"
"Mhhhh"
"Marco svegliati" lo scuoto
"Spiacente Marco è al momento impegnato quando tornerà dal mondo dei sogni richiamerà"
"Anziché dire tutta questa frase avresti fatto prima a svegliarti" dico tirando uno schiaffo sul suo braccio
"Ahia" si lamenta Marco
"Avrei dovuto chiedere a Dino o ad Andrea di restare"
"Mi sono offeso sappilo"
"Ma se sei inutile!"
"Mi sveglio, mi sveglio" dopo pochi minuti Marco apre finalmente gli occhi e si mette seduto sul divano
"Che hai Ermal?"
"Sono agitato"
"Perché?"
"Non lo so"
"Dai andiamo, credo che alle otto sia aperto no?"
"Ermal apre alle sei quel bar"
"Perché non me l'hai detto subito?"
"Perché pensavo che tu fossi più intelligente amico"
"Disse l'essere più intelligente al mondo"
"Io e le scimmie urlatrici lo conquisteremo il mondo!"
"Si si adesso andiamo però"
"Di grazia potrebbe darmi il tempo di sistemarmi?"
"Marco ti devi muovere!"
Dieci minuti dopo possiamo finalmente uscire da casa e andare al bar
"Marco non penso di farcela"
"Dai Ermal"
"Avevi ragione, guarda é lei"
"Bene allora entra" dice spingendomi verso la porta d'ingresso.
Quando entro la ragazza va in un'altra stanza e arriva una donna.
"Salve desidera?"
"Prendo sei cornetti al cioccolato, potrei parlare con la ragazza?"
"Al momento è impegnata mi dispiace"
"Ha perso il telefonino e volevo restituirlo a lei"
"Lo dia a me, ci penso io" dice la donna sorridendo
"La prego voglio parlare con la ragazza"
"Signore sta lavorando, mi dispiace"
E sconsolato vado via.
"Allora?"
"Niente da fare"
"Mi dispiace amico, dai andiamo in studio"
"Non ne ho voglia ma tieni questi sono dei cornetti, io torno a casa"
"No amico, ti devi preparare per Sanremo" dice trascinandomi a lavoro.
La giornata prosegue noiosa e monotona, con i ragazzi che provano a farmi ridere e a distrarmi dai miei pensieri e qualche prova qua e là.
Ti troverò e ti aiuterò, lo giuro.

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora