Capitolo 19

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Sento aprire la porta della stanza e subito sento quell'odore che ormai è familiare, che mi scalda il cuore e mi fa sentire protetta.
Appoggio il libro che stavo leggendo sul comodino e tolgo le cuffie. Mi giro e vedo Ermal davanti la porta, con il borsone buttato a terra e con in mano delle rose.
"Piccola mia!" Si avvicina al letto, mette le rose nel vaso e viene ad abbracciarmi.
"Ermal" dico per poi abbracciarlo piangendo
"Ehy no, no, non piangere" Ermal prova ad asciugare le lacrime che bagnano il mio viso.
"Mi sei mancato" continuo a piangere tenendolo stretto a me e annusando il suo profumo che tanto mi era mancato.
"Mi dispiace, non dovevo stare via molto ma tra Sanremo e i vari impegni che si sono aggiunti non ho potuto, davvero piccola mi dispiace"
"Mi sembra che sia passata un'eternità dall'ultima volta che ti ho visto"
"Da piccola è passato un mese non fare così"
"Ho visto Sanremo, sei stato bravissimo" dico asciugando le lacrime e sorridendo
"Grazie piccola, lo sai che ti amo vero?" Annuisco senza dire una parola e sorrido.
"Vieni qui piccola è tardi ed io sono molto stanco, sono venuto qui appena possibile, non sono passato da nessuna parte sono solo corso qui, da te"
"Oh Ermal, dovresti riposare"
"Lo so ma io voglio solo stare qui, con te"
"Ti amo"
"Ti amo tanto anche io" Ermal mi lascia un bacio e si addormenta nel letto accanto a me mentre io gli accarezzo i capelli dolcemente. Dopo un po' anche io sprofondo in un sonno profondo.
"Buongiorno piccola" Ermal mi sveglia con dolci baci.
"Buongiorno amore" sorrido
"Oggi andiamo in piscina, ti va?"
Annuisco poco decisa
"Allora iniziamo a sistemarci?"
"Ehm si..."
"C'è qualcosa che non va?"
"No, è solo che... Ci saranno anche gli altri vero?"
"Si piccola" istintivamente le mie mani coprono il mio corpo ed io abbasso la testa.
"Ci sono io con te, non devi avere paura" Ermal mi stringe a se dolcemente mentre io scoppio a piangere
"Amore no perché piangi?"
"Sono così, debole, stupida, perché devo avere paura Ermal?"
"Ehy, no piccola, tu non sei stupida ne debole, hai perso la fiducia negli altri e per questo ti spaventi. Ma se vuoi vivere devi superare le tue paure ed io ti prometto che sarò sempre al tuo fianco, nel bene e nel male, io non ti abbandonerò e non ti farò del male. Fidati piccola mia. Supera le tue paure e torna a vivere, ti prego"
Piango abbracciata ad Ermal.
"Facciamo così piccola, riposati un altro po' ti vengo a chiamare io quando è tutto pronto ok piccola?" Annuisco e ancora con le lacrime agli occhi mi addormento cadendo in un baratro infinito.
"Andiamo piccola forza"
Ermal mi sveglia con la colazione davanti a me e un borsone appoggiato su una sedia.
Mi guardo intorno e noto che sono già in una piscina.
I ragazzi giocano tra di loro, mentre Ermal è venuto a svegliarmi.
"Ermal ma io non ho il costume"
"Si che lo hai, prima, quando eravamo a casa lo hai messo"
"Oh..." possibile che non lo ricordo?
"Forza ragazzi venite!" Andrea viene a chiamarci
"Arrivo, forza piccola!" E detto questo Ermal corre via e si tuffa, ma io non ne ho intenzione. Dopo poco mi alzo per andare in bagno ma i ragazzi corrono da me e scherzando mi conducono a bordo piscina per poi spingermi e farmi cadere dentro.
Schizzo seduta nel letto premendo la parte sinistra del torace. Un enorme dolore si propaga dal cuore intorno al torace e subito cado nel buio profondo. Ma cosa succede?

Spazio autrice:
Oggi il capitolo è un po' più corto ma volevo far finire il capitolo così. Inoltre volevo dire che non sono scema quindi se la "narrazione" della storia sembra più realistica all'inizio e molto più distorta con cose che apparentemente non hanno senso dopo c'è un motivo esatto. Voi cosa ne pensate?

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora