Dovevo ammettere che gli umani erano strani.
Si prendevano in giro a vicenda, in modo offensivo e non, i maschi facevano commenti poco appropriati nei confronti delle ragazze, mangiavano cose dolcissime, erano ossessionati da qualsiasi cosa, soprattutto da quegli aggeggi chiamati cellulari. Phoebe me ne aveva procurato uno, dicendo che fosse stato usato in precedenza da suo fratello.
Cercava di farmi entrare nella società umana con una certa facilità, ero io che dovevo capire cose che per lei erano normali. Lei, invece, doveva imparare a maneggiare i suoi poteri da sirena e a controllare le sue emozioni, dato che gli occhi cambiavano di colore. Doveva abituarsi alle trasformazioni e lei non voleva ancora nuotare in mare.
Erano le 7 ed io non avevo chiuso occhio per tutta la notte, dato che dovevo ancora abituarmi a queste nuove superfici. Eravamo sole in casa, mi aveva spiegato che suo fratello era all'università, spiegandomi anche cosa fosse, e che i suoi genitori erano uno via per lavoro, l'altro da sua nonna.
Ero già pronta in cucina, quando Phoebe arrivò nella stanza, prendendo dal frigorifero, un elettrodomestico che emanava aria fredda, del succo. Mi aveva spiegato e mostrato le differenze che esistevano in questo mondo: dolce o salato, amaro o aspro, the o caffé, succo o latte e tutte le altre cose.
Dopo aver bevuto un bicchiere di succo, si guardò attorno, spostando poi il suo sguardo su di me.
"Sai che ho voglia di cozze?" come immaginavo.
"A me le cozze non fanno impazzire, sono più per i crostacei, però ora mi mangerei un bel po' di calamari" sospirai sognante, ricordando i momenti in cui, con le mie amiche, andavamo in giro, nuotando per cercare da mangiare. Notai i suoi occhi finire sull'orologio, osservandolo con occhi sbarrati.
"Oddio, non mi ero accorta che fosse così tardi" scattò verso la sua stanza, mentre io sorseggiavo la mia acqua salata. Dopo qualche minuto la vidi fare capolino di nuovo in cucina, vestita e sistemata. La osservai nella sua semplice t-shirt e nei leggins neri, molto diversa da come ero vestita io, con degli skinny jeans a vita alta, una maglia corta e la giacca di pelle, accompagnata dagli anfibi ai piedi.
Non avrei mai detto che essere vestita così mi avrebbe fatta sentire più sicura di me, come se fossi pronta a sentirmi dire quanto fossi bella.
Noi sirene eravamo fatte così: creature mitiche bellissime, eravamo consapevoli della nostra bellezza e volevamo che anche gli altri ne fossero a conoscenza. Presi lo zaino, dove avevo dentro libri che non mi sarebbero serviti a nulla, dato che stavo pensando di non frequentarla. In quel momento ci andavo solo per tenere sott'occhio Phoebe per eventuali pazzie con i suoi poteri.m
"Andiamo?" mi domandò, portandosi i capelli lunghi e biondi dietro le spalle, dirigendosi verso la porta dove io la raggiunsi. Annuii, camminando poi verso scuola. Nel mentre della nostra passeggiata silenziosa, un'auto rallentò accanto a noi. Io non mi girai, mentre Phoebe sì.
"Ehi ragazze" mormorò qualcuno che mi portò a voltare la testa. Ma questo qui era ovunque? "Avete bisogno di un passaggio?" Lo avrei sfruttato solo per arrivare a scuola, perché non mi andava di camminare. Mi stancavo facilmente ed avevo appena imparato ad usare queste maledette gambe.
"No, noi-" interruppi Phoebe, che già stava rifiutando timidamente.
"Sì, veniamo con voi" sul posto del passeggero notai Jordan che mi salutò gentilmente.
Phoebe mi guardò male, per poi sospirare ed aprire la portiera.
"Non riuscivi a stare lontano da me, Serenella?" domandò Seth, ripartendo velocemente verso la nostra meta.
"Selene, non mi rovinare un nome così bello. E ti sfrutto solo per il passaggio, sappilo" mi appoggiai allo schienale del sedile, notando il suo sguardo azzurro trapassarmi attraverso lo specchietto retrovisore. Ridacchiò, per poi distogliere lo sguardo e guardare la strada. Bravo, così.
"Che lezioni hai, Phoebe?" chiese Jordan alla ragazza accanto a me, che si risvegliò dai suoi pensieri per poi rispondergli.
"Matematica, letteratura e arte. Di matematica e letteratura ho due ore" vidi Jordan sorridere alle parole di Phoebe, dicendole poi che lui avrebbe avuto matematica con lei. Sicuro come il fatto che io ormai fossi umana, si sarebbero messi vicini.
"E tu, Sel?" domandò anche a me, facendomi pensare a cosa di estremamente noioso avrei dovuto ascoltare.
"Sinceramente non lo so, tanto non m'interessa nulla e non ascolto ciò che dicono" mormorai, vedendo che fossimo ormai arrivati. Scesi velocemente insieme alla bionda, che ringraziò i due ragazzi per entrambe. Disturbava il mio tempo, come minimo doveva ripagarmi accompagnandomi a casa.
"Che ne dici se saltiamo le lezioni e ce ne stiamo un po' insieme?" mi sussurrò all'orecchio Seth, facendomi voltare verso di lui, mentre lo vedevo fare un ghigno.
"Che ne dici se mi stai lontano e la smetti di torturarmi?" gli risposi di rimando, alzando gli occhi al cielo, mentre lo vedevo ridacchiare.
"Non capisci quanto mi attrai in questo momento"
"Beh, fattelo passare, perché non ho molta voglia di avere a che fare con te" e con quell'ultima frase, mi voltai, incamminandomi verso l'entrata della scuola, seguita da Phoebe.
"È Seth Manson, come fai a rifiutarlo?" mi domandò sussurrando, facendomi subito voltare verso di lei.
"Mi dai di tipa intelligente e che non si lascia abbindolare da queste cose. Andiamo, é solo un ragazzo, non c'é bisogno di dargli così tanta importanza"
"Certo" sussurrò ancora la bionda, pensando che non l'avessi sentita, quando invece tutto il contrario.
"Hai una cotta per lui?" le chiesi di getto, osservandola mentre sbarrava gli occhi che cambiarono velocemente colore.
"No, ma cosa.. che dici" ridacchiò nervosamente, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Tranquilla, motivo in più per stargli lontano. Sono qui solo per tornare ciò che ero, poi addio per sempre"
HOLAAAA
Allora, avevo il capitolo pronto, solo che ieri sono tornata tardi e mi sono dimenticata di postarlo. Lasciamo stare.
Parlando del capitolo, abbiamo una Selene che già cerca di tenere alla larga Seth, lui che ci prova spudoratamente e Jordan che é gentile. Jordan mi ricorda tanto William per la sua dolcezza, aw, lo adoro.
Selene e Phoebe sono ragazze molto diverse, come si può notare, soprattutto per la natura della nostra bella sirena.
Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo.
Votate, commentate ed io vi ringrazierò sempre.
Alla prossima,
Kisses
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Moon Water
FantasíaLe sirene dominano le acque dei mari e degli oceani. Nuotano con i pesci e i delfini e cantano al chiaro di luna sugli scogli. Phoebe Sullivan è una ragazza normale ma estremamente introversa. Selene è una sirena che ama osservare gli umani di sera...