08.09.2009
Caro diario.
Di solito un diario, si tiene per raccontare la storia di tutti i giorni, giusto?
"Giusto"
La mia storia?
Sono vittima di prese in giro, scherzi non molto carini, continui insulti e sì, anche qualche pugno. Sono vittima di bullismo. Non l'ho mai detto a nessuno per paura che i bulli mi facessero qualcosa e ho vissuto questa situazione per molti anni.
Si ricordò amaramente che la stava vivendo tutt'ora.
Non voglio che risucceda a qualcuno di voi, perché quando ho capito che dovevo farmi aiutare era troppo tardi.
Quindi ora, vi racconterò una vecchia storia, che risale a quando avevo 10 anni, l'età delle elementari.
E comunque sì, parlo al plurale perché vorrei fare di questo diario un libro.
Francesco rilesse con cura la frase per poi rifletterci sopra. Non ricordava di voler pubblicare un libro, ma forse aveva rimosso dalla testa quell'idea quando gli avevano detto che a scrivere faceva pena.
Vivevo con mia mamma e con il suo nuovo compagno. Non ho mai accettato questa cosa, poiché il nuovo compagno di mia madre è tutto, tranne che gentile, comprensivo e un padre. Lui non è mai stato mio padre e non lo sarà mai.
"Almeno questa cosa non è cambiata".
L'ho sempre detto a mia madre ma lei non mi credeva. Riguardo a mio padre, il vero, non so niente di lui, sembra scomparso e mi manca tanto.
Venivo preso di mira da tutti, non solo dai ragazzi ma anche dalle ragazze e non capivo, nè capisco tutt'ora il motivo. Per divertimento? Bhè, non lo so e non lo voglio sapere.
Erano specialmente quelli più grandi ma anche quelli della mia età a volte.
Per molto tempo mi sono chiuso a guscio, lasciando che queste persone mi ferissero, forse perché in fondo gli credevo.
Tutti i miei amici piano piano se ne erano andati e quelli su cui potevo veramente contare erano due: Filippo e Giacomo, a cui devo veramente tanto, se dopo tanti anni sono uscito da quella situazione è solo grazie ed esclusivamente a loro.
Si rimise a piangere pensando che dopo qualche anno era ritornato tutto come prima con solo qualche cambiamento in lui. Come il fatto che ora viveva da solo poiché non sopportando più l'atmosfera che c'era in casa era scappato.
La maggior parte del tempo la passavo rinchiuso in casa e bhè, mia madre sembrava non interessarsene, stava sempre con i miei fratellastri, come se io non contassi niente, ma dopotutto anch'io ero suo figlio, no? Veramente sembrava il contrario a tutti e i bulli, non se lo lasciavano scappare nelle loro prese in giro.
Girò pagina, pronto a una nuova carrellata di dolore che sapeva avrebbe portato nel rileggere e rivivere l'emozioni e quello che gli succedeva ben 8 anni fa ma lo ricordava come se fosse successo ieri.
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Lacrime di solitudine
General Fiction"Ti è mai capitato di sentire persone che dicono cose orribili su te stesso e pensare che abbiano ragione?" Storia sul bullismo. #32 in narrativa generale 🏁