11° Capitolo - Credete nelle favole?

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01.11.2009
Caro diario,
Avete presente quel posto dove potete rifuggiarvi?
Quel posto in cui vi sentite veramente a casa, dove ci andate quando siete felici, tristi, pensierosi, quel posto che diventa veramente casa vostra.
Quel posto dove si va sempre e di dove si hanno talmente tanti ricordi che ci potreste affogare
Avete presente il vostro posto?
Magari è un luogo pieno di gente, magari è il luogo più silenzioso al mondo, magari è talmente piccola che ci entrate a malapena, magari è un intera distesa, fatto sta, che quel luogo è solo vostro e non importa come sia il luogo in sè, l'importante è cos'è per voi.
Vi voglio raccontare del mio posto speciale.
"Ci andrò anch'io" pensò
Seppure fosse notte fonda, si vestì con le prime cose che i suoi polpastrelli toccarono dentro l'armadio, prese il diario e se lo mise in tasca.

Si incamminò verso una strada ferrata, senza strisce, marciapiedi o altro, solo una distesa di bitume, un po' quelle che ci sono nei paesini.
Sorpassó qualche isolato e la sua piccola casa si fece sempre più piccola, fino a scomparire dietro altri palazzi
Sono arrivato a piedi. Potevo venire in bus, certo, ma non è la stessa cosa, in questo modo puoi concedere un minuto a te stesso, come se ci fossi solo tu e i tuoi pensieri, nient'altro, bello no?
"Per me è tutt'ora magnifico"

Raggiunse poco dopo una vecchia casa a tre piani, con l'intonaco scrostato, i vetri frantuamati dove i cocci erano caduti sui davanzali e qualche tegola rotta da dove se trovavi l'angolazione giusta potevi benissimo guardare l'interno della casa

Girò la chiave nella toppa della porta di un legno americano, personalmente quello che preferiva: il mogano.
Appena entravi c'era un piccolo corridoio.
A destra c'era una porta conduceva alla cucina, non era molto spaziosa ma era giusta per una persona che viveva da sola
A sinistra del corridoio invece c'era un salottino, con al centro due divani ormai sgualiciti abbastanza larghi, un tavolino in vetro dove all'interno c'erano dei manufatti in vetro, bomboniere e tutte quelle cose che servivano a decorare l'interno di una cosa, alla parete c'era un mobile con all'interno una televisione di quelle vecchie, al lato opposto il tavolo che veniva utilizzato per pranzare e al lato sinistro una grande finestra da dove si poteva vedere tutta la città
Se proseguivi per il corridoio c'era la scala che portava a due stanze, la camera da letto e il bagno
Nella camera da letto c'era un il letto matrimoniale logore, una cassettiera ricoperta di polvere e una luce che si accendeva tramite una cordicella che penzolava al di fuori della lampada
Al lato opposto del letto c'era un grande armadio vuoto di colore chiaro, che contestava il legno scuro del pavimento, che arrivava fino al soffitto
Il bagno invece era abbastanza piccolo, ci entravano giusto una doccia, un gabbinetto e un bidet.
Ma la casa non era finita là: la scala continuava fino a una soffitta piena di polvere e abbastanza buia dove dovevi abbassare la testa per non rischiare di sbatterla poiché il soffitto era al quanto basso, c'era una finestra alla fine della stanza, con delle tende tutte strappate. Era abbastanza grande per poterla utilizzare per salire sul tetto.
Il tetto era abbastanza largo in modo che io potessi stendermi sopra di esso.
Quello era il mio posto preferito.
Era un posto magnifico per vedere tutte le stelle.
Si distese là e iniziò a rileggere con l'intenzione di finire il diario.

Il mio posto speciale è casa di nonna Aurora, precisamente il suo tetto
In quella casa ci sono tanti ricordi, fin troppi, il ricordo più bello che ho di quella casa, di mia nonna, è quello in cui lei veniva a chiamarmi dalla finestra, io la raggiungevo e lei mi raccontò una favola, di Peter Pan, ma io nella storia ci avevo sempre visto un altro lato:
Trilli c'era sempre stata per Peter Pan e lui? Lui aveva scelto Wendy. Ha scelto lei perché era dolce, con un viso perfetto, aveva i capelli elegantemente raccolti anche mentre dormiva, era felice, entusiasta, carina. Trilli no. Trilli aveva i capelli spettinati e arruffati con il ciuffo in avanti, era scorbutica, gelosa, permalosa, troppo piccola e esile. Eppure avrebbe dato tutto per lui, il suo cuore, la sua vita. Sarebbe morta per lui. Ma lui ha scelto Wendy.

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