14° Capitolo - Ti Amo

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12.04.2009
Caro diario,
Non ti scrivo da parecchio, ma mi sono ricordato che devo finire di raccontarti la mia storia.
Ci sono persone che si nascondono dietro maschere, dietro un messaggio, addirittura dietro una lettera. Però, poi arriva il giorno in cui trovi persone libere, dolci, carine, senza pesi sulle spalle, con un sorriso stampato in faccia che ti riempie di gioia.
Ho ripromesso a me stesso che non mi sarei più innamorato, che non avrei più sofferto per amore, ma non fu così con lei.
C'è sempre quella persona per cui faresti uno strappo alla regola, no?
Io l'ho fatto per lei.
Non era come le altre ragazze, lo sapevo già dal primo momento in cui ho incrociato i suoi occhi neri
Aveva degli occhi bellissimi
"Glielo dicevo sempre".
Ci siamo iniziati a conoscere e le mie conferme erano esatte: era veramente la persona più carina che io abbia mai visto.
Lei ha trovato quel buono che c'è in me.
Non potrei essere più felice.
Io la amo e anche lei mi ama.
Non c'è cosa più bella, no?

Flashback
Un giorno uscii di casa con il cellulare che mi regalò Giacomo il giorno prima. Quello fu il giorno che vidi Sofia per la prima volta.
I nostri occhi si incrociarono.
Era bellissima. Mi avvicinai lentamente e lei fece lo stesso. Quello fu  mio primo bacio. Era piacevole sentire le sue labbra scontrarsi con le mie e così, senza preavviso. Alla fine di quel momento incredibile mi chiese:
«Come ti chiami amore?», quella parola mi arrivò fino al cuore poi risposi: «Francesco tu?». Balbettavo un po'.
«Ehi amore, anche se puzzi un po' e i tuoi vestiti sono abbastanza sporchi... Io ti amo... Ti amo da morire»
"E naturalmente io l'ho lasciata andare, che idiota".
Mi accarezzò la mano.
Gliela intrecciai e gli diedi un altro bacio.
«Comunque io sono Sofia, tieni il mio numero di telefono» mi disse consegnandomi un bigliettino.
Io gli dissi il mio e ci abbracciammo.
L'abbraccio era cosí forte e stretto che tolse il fiato ad entrambi.
Quel fantastico momento venne interrotto dalla suoneria del cellulare di mio padre... Che mi disse di ritornare subito a casa.

Pensò nuovamente a lei, la ragazza del sogno, la ragazza che amava da sempre, proprio quella che aveva descritto lui stesso nel diario.
Lei non lo amava più, era ormai chiaro dal momento che non la sentiva da più di cinque mesi.
A questo punto la domanda sorge spontanea: lui la ama ancora?
Ci avrà pensato talmente tante di quelle volte che ogni volta finiva sempre per dimenticarsi dalla domanda base da cui fosse partito.
Era poi giunto alla conclusione che se l'avesse amata non l'avrebbe fatta andare via e forse era vero.
Ma lui ora era così, aveva allontanati tutti, non gli rimaneva più nessuno.

Lacrime di solitudine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora