16.04.2009
Caro diario,
Una notte ero rimasto sveglio, sul tetto della nonna a pensare sotto un cielo trapuntato di stelle.
Io la notte non dormo, sto lì, con i miei pensieri, i miei scheletri usciti dall'armadio e nient'altro.
Guardo il soffisso ma non riesco a concentrarmi con lui che mi tormenta, un chiodo fisso, un punto morto, niente che si possa risolvere e niente di buono.
Quante volte ci siamo auto-tormentati per un errore commesso, per un rimpianto, per una scelta sbagliata?
E quante volte abbiamo pensato a cosa sarebbe successo se avremmo fatto una scelta diversa da quella che avevamo preso?
Io sì e troppe volte.
Quello scheletro mi ricorda tutto questo, tutte le cose sbagliate che ho fatto in passato e a cui non posso rimediare. Ma lui sarà sempre lì, non se ne può andare.
Non si sfugge dal proprio destino.
Il destino è scritto, il passato ormai è passato, già scritto, l'abbiamo vissuto, ma il futuro? Quello penso si possa riscrivere, o meglio, si possono cambiare delle scelte. Per farvi capire meglio uso il semplice esempio del dominio:
Ci sono tutti i tasselli messi in fila. Se ne fai cadere uno, cadono tutti, quello è il futuro, ma se tu decidessi di togliere alcuni tasselli, come quello che fa cadere l'ultimo o quello che dà lo scatto a tutti si modificherebbe il futuro, giusto? Quindi tutto gira intorno al fatto se tu vuoi o non vuoi accettare il tuo futuro.
È triste, no? Fare gli spettatori della propria vita, pensare che niente cambierà il futuro. Tutta un illusione.
Puoi scegliere di affrontare la tua vita come protagonista o osservarla come chiunque. Tu che sceglieresti?
Io di certo vorrei poter controllare la mia vita, non lasciarla in mano a qualcun'altro.
A volte però non ne abbiamo sempre il pieno controllo...
Per il momento mi godo il presente.
STAI LEGGENDO
Lacrime di solitudine
General Fiction"Ti è mai capitato di sentire persone che dicono cose orribili su te stesso e pensare che abbiano ragione?" Storia sul bullismo. #32 in narrativa generale 🏁