2° Capitolo - John

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15.09.2009
Caro diario, vorrei parlarti dei miei bulli, dopotutto sono loro a rovinarmi la vita.
Il primo bullo di cui vi voglio parlare si chiama John Pably. Ha i capelli neri, gli occhi castani, un naso grande, la bocca piccola e un viso allungato che nasconde tanta rabbia. Un giorno ho sentito lui che parlava di me ad alcuni suoi amici, anch'essi miei bulli. Ho sentito che mi prendeva in giro perché sono sporco e non mi lavo, cosa normale. Vi starete chiedendo sicuramente perché non mi lavo, Bhé semplice, perché sono povero. Questo quaderno rovinato su cui sto scrivendo l'ho comprato grazie ad alcuni soldi trovati per terra e la penna altrettanto, però non preoccupatevi per me.
Sorrise instivamente. All'età di 10 anni non aveva ancora capito che delle persone di lui non se ne fregavano nulla. Ma ora era tutto diverso, ora Francesco era cambiato.
E non sempre si cambia in meglio.
Nonostante tutto mangio, bevo e gioco con i miei amici. I miei due amici Filippo e Giacomo che mi accettano per quello che sono e mi rendono speciale.
Flashback:
«Raga, ma avete visto Francesco, è brutto, è sporco, non si lava, è povero.» ha detto John in tono cantilenante come se quello che dicesse ormai era una cosa che faceva tutti i giorni. E infondo era vero.
«Si e poi si crede chissà chi.» hanno commentato gli altri ragazzi.
«L'altro giorno si è seduto vicino a me»
«E tu gliel'hai permesso?»
«Certo che no! Mi sono scansato, però gli ho lasciato il mio cibo, mi faceva schifo il puré. Lui mi ha anche ringraziato e io me ne sono andato ridendo dicendo: Che idiota...»
"Se ti vedessi ora John.... l'idiota sei sempre e solo rimasto tu."

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