•Lo sai che..?•

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-Serena-. Sento ripetere più volte, apro gli occhi.
Christian mi sventola le mani davanti al viso e urla ripetutamente : -Non avvicinatevi, è tutto apposto, ha solo bisogno di riposo-.
Poi rapidamente si china sulle ginocchia e appoggia delicatamente le sue mani sul mio corpo, una sotto la schiena e l'altra sotto le gambe.
Mi sento alzare da terra, Tutti nella mensa mi fissano e sparlano fra di loro, sussurrando a bassa voce ed elencando una serie di fesserie sul mio svenimento.
Cerco solo di non ascoltare nessuno.
Christian si avvicina al suo vassoio e afferra un pezzo di pane per poi uscire dalla mensa.
Inizia a correre con il mio corpo che rimbalza ogni volta che supera uno scalino.
Uno, due , tre sembrano infinti i secondi che passano mentre rimango a fissare il soffitto.
Sento una voce, si tratta di un ragazzo il quale sta discutendo con colui che mi stringe fare le braccia e il petto .
-Ti prego facci passare, non la posso riportare nel suo dormitorio-. Ansima.
-No Chri, non può entrare, sai bene che se la trovano finiamo tutti nei casini -.
-Quante volte ti ho aiutato?
Quante?
Circa una trentina e adesso tu vuoi dirmi che preferisci seguire le regole di questa struttura al posto di aiutare un tuo amico?
È questo che sei?
Un traditore forse?-.
Sussurra sbattendo la mano contro il muro.
-Fottiti-. Risponde il ragazzo di cui non conosco neanche l'immagine.
-Grazie Ste-. Sussurra Christian chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi rendo conto che la luce è diminuita molto e l'odore che mi invade le narici è molto simile ad uno che già ho sentito.
Le braccia di Christian mi lasciano scivolare su un letto, duro ma allo stesso tempo confortevole.
Apro del tutto gli occhi che non volendo si scontrano con i suoi.
Freddo, mi stimolano freddo.
Credo che sia arrabbiato o dispiaciuto, ma non riesco a tradurre del tutto la sua espressione.
-Così non va bene-. Dice prendendomi per le spalle e scuotendomi più volte.
-Non puoi farti questo, non puoi Serena.-.
Gira la testa e afferra il pezzo di pane che aveva lasciato cadere sul mio letto.
-Mangia immediatamente e non voglio sentire nessun "no ...ma ho già mangiato"
"Non ho fame" " sono sazia".
Smettila di mentire e mangia, farlo per te stessa.
Farsi uccidere da una malattia mentale non è il massimo non credi?
Far si che la malattia abbia il controllo su di te...non credi sia sbagliato?-.
Smette di scuotermi e mi apre le mani appoggiandoci il pane.
-Io posso avere il controllo solo se rinuncio al cibo-.
Sussurro cercando di non piangere.
-No, questa è un'idea sbagliata, devi cercare di capirlo, senza piangere-.
Sento un forte bruciore, non riesco a trattenermi e per la prima volta mi esprimo, per la prima volta dico ciò che pensò realmente.
-Sai che io odio piangere per qualsiasi cosa?che odio essere sensibile, essere così tanto sensibile da soffrire per tutto?
Sai che a volte vorrei solo riuscire a pensare a cavolate, oppure a non pensare proprio?Sai che io vorrei tanto sopprimere ogni mia emozione, ogni mio sentimento ma non ci riesco?
Sai che allo stesso tempo ho paura?
Paura pure di me stessa?
Paura di essere colpevole?
Sai che mi odio?
Che non mi sono mai apprezzata?
Che l'unica cosa bella della mia vita non c'è più?
Sai che vorrei uccidermi ma che sono così tanto fifona da non riuscirci?
Ma la cosa peggiore è...
Sai che nessuno ormai tiene a me?
Io sono rimasta sola, mia mandare e mio padre mi odiano, mi hanno rinchiusa qui e fin da piccola mi hanno sempre trattata diversamente perché non sono la loro vera figlia ?
Sai che loro non sono i miei veri genitori?
Che io in realtà sono stata adottata, che io e mia sorella siamo state adottate?
E sai perché siamo state adottate?
Perché mia madre chi ha partorire e poi abbandonate.
Come se fossimo oggetti insignificanti.
Ci ha lasciate in mezzo alla strada a pochi mesi, siamo state affidate ad un centro famiglia che in seguito ci ha fatte adottare da due persone che ora definisco i miei genitori?
Sai che non l'ho mai detto a nessuno?
No, tu non lo sai quindi non dirmi di non piangere perché se c'è qualcosa che so fare bene è proprio questa-. Rispondo gridandomi e svegliandomi da una specie di buca in cui mi ero seppellita.

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