•SOLO IO E TE•

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Corro verso il dormitorio.
Salgo le scale velocemente, ma a causa delle scarpe bagnate scivolo e sbatto la testa.
Mi rialzo velocemente e percorro quello scuro corridoio tappezzato da orribili quadri che aumentano la mia ansia.
-Zitta-. ripeto alla mia mente.
Ho paura che il mio corpo stia per ricevere un attacco, la mia testa è fortemente turbata ma io devo essere forte.
Devo far star bene Christian, quindi devo farmi vedere felice.
Non devo mollare per lui, ha bisogno di me, io sto bene.
Devo stare bene.
Spalanco la porta e mi avvicino al mio letto dove nascondo il diario.
-Lasciami in pace-. Grido tappandomi le orecchie.
Perché dovrei lasciarti stare?
Lo faccio per il tuo bene
Tu sei debole
Sei fragile
Sei inutile
Sei brutta
Sei stupida
Non hai nessuno
Sei grassa
Ripetitelo all'infinito, perché è la realtà
Sei una bugiarda, io vado bene così come sono, non sono debole, non sono brutta, non sono stupida, ne grassa.
Ed ho Christian.
Serena sei malata
Non lo sono, adesso smettila o ti farò zittire.
Prova a zittirmi, se sei capace
-Christian-. Urlo.
-Christian- Esco in corridoi ma non riesco a ricordarmi la strada che devo fare per raggiungerlo, mi gira troppo la testa.
A lui non interessi, non interessi a nessuno
-Christiannn-. Corro per il corridoio veloce, devo trovarlo.
-E tu da dove spunti, ti stavo giusto cercando.
Il fatto che tu non ti sia presentata alle mie sedute mi rammarica..
O mio dio, Hai la testa sporca di Sangue, che ti sei fatta? -. Interrompo l'uomo che mi parla, ho le lacrime agli occhi ma riesco a identificare la sua figura, è lo psicologo.
-Sono scivolata.
Sto cercando Christian, ti prego aiutami a trovarlo-.
Smettila di cercare aiuto è inutile
Se proprio mi vuoi zittire..sai come fare, picchiati, ferisciti
Cado a terra ma continuo a ripetere il nome di Christian battendo le mani contro il pavimento.
Lo psicologo mi prende in braccio e comincia a correre.
Nel corridoio adesso ci sono tante persone, devono aver sentito le mie grida.
-CHRISTIANNN-. Ripeto all'infinito.
-Pronto Marcus, mi senti?-. Dice lo psicologo.
-Ho bisogno del ragazzino che è tornato da poco, Christian-.
-Mi hanno detto che può uscire dal reparto rosso, aggiungi un letto nel reparto arancione e mandalo subito in infermeria-.
Scendiamo le scale mentre la mi testa è tenuta ferma dalle mani dell'uomo.
-Fatemi spazio, liberate una barella-. Dice
-Che le è successo?-. Domanda una voce femminile.
-Credo che abbia battuto la testa, non mi preoccupa tanto la ferita quanto la paura che possa farsi del male-.
-Capito, le lego i polsi?-.
-No, basta che la tentiate sotto controllo, voglio vedere la reazione al contatto con il ragazzo-.
-Datele una flebo con del Laroxyl per calmarla, dovrebbe aiutarla subito-.
Poi finalmente sento la sua  voce, Christian.
Mi asciugo le lacrime agli occhi rapidamente per vederlo.
-Dov'è?-. Grida.
—-
Buonasera ragazze volevo farvi sapere che ho appena pubblicato una nuova storia sul mio profilo, se vi va passate a leggerla, si chiama Forest.

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