Quel attimo di felicità viene distrutto in un secondo.
Una ragazza magra come un chiodo, dai lunghi capelli lisci e mori cammina verso di noi con uno sguardo di fuoco.
Mi sta letteralmente fissando, mi mette quasi paura.
Si avvicina bruscamente a Christian, poi mi posa le mani sulle spalle e mi allontana da lui.
-Ti sei dimenticato che hai una ragazza?
Quanto sei sbadato amore.
Piacere io sono Alice, la fidanzata di Christian-.
Inarco le sopracciglia e poi chiedo conferma con lo sguardo al ragazzo.
Lui afferma quello che ha appena detto la sua fidanzata.
Non riesco a crederci, rimango imbambolata e avverto un lieve giramento che aumenta sempre di più.
Io pensavo....forse non so bene cosa pensavo ma sicuramente non credevo che fosse fidanzato.
-Mh-. Mi lascio sfuggire, Alice avvicina la sua mano alla mia e la stringe, io però non ricambio la stretta.
-Oh, poverina.
Ti tagli?
Hai le garze un po' macchiate tesoro, forse dovresti cambiarle.
Sai..qui le voci girano-.
Vorrei tirarle uno schiaffo o un cazzotto, o una qualsiasi cosa che possa tapparle quella bocca.
Sono confusa, ieri Christian mi aveva detto di essere solo, di non aver mai trovato nessuno.
La guardo meglio e poi noto che non ha la divisa.
È vestita normalmente, che strano.
-Smettila Alice, non ti permettere ti dire certe cose, tu non la puoi capire-. Risponde il ragazzo.
Lo vedo tremendamente imbarazzato.
-Lei non è una paziente-. Sussurra passandosi una mano tra i capelli.
-Oh no, non lo sono per niente, io sono sana come un pesce.
Lavoro qui come cameriera, ho conosciuto Christian circa due mesi fa, ci siamo innamorati follemente, siamo inseparabili, un po' come la luna e il sole-. Dice per finire il suo splendido discorso degno di premio no-bel per poi scoppiare a ridere.
Quanto mi urta il sistema nervoso...
è indescrivibile, mi dà proprio fastidio.
Nell'aria risuona una voce, è quella di un uomo.
Sta urlando "Alice" ripetutamente.
-Scusate devo proprio andare, il duro lavoro mi aspetta.
A dopo piccolo mio-. Sussurra per poi avvicinarsi al suo viso e baciarlo.
Alla vista di quella scena quasi vomito, stranamente mi trattengo.
- Ciao Orange-. Dice per poi scomparire nel nulla.
Orange?
Mi ha chiamato veramente così suppongo, rimango allibita.
-Può sembrare un po' strana ma in realtà è meglio-.
-Orange mi ha chiamata orange per il colore della divisa!-.
Mi alzo, basta sorprese, per oggi possono bastare.
Mi pulisco dall'erba e comincio a camminare in direzione della struttura.
-perdonami se non ti ho avvertita, ma mi era sfuggito di mente-. Io non rispondo, non lo guardo nemmeno.
-Non agitarti per niente, è solo la mia ragazza.
Questo non impedirà il nascere di una nostra amicizia-. Dice cercando di starmi al passo.
-Oh, certo-. Borbotto rapidamente.
-Ehi.
Cosa pensavi scusa?
Io stavo solo cercando di farmi un'amica-.
Questa affermazione non cambia le cose, vorrei dirgli.
Non so perché ma la sua ragazza non mi sta per niente simpatica.
Ripensandoci..forse il perché lo so.
-Mi ha rinfacciato i tagli e mi ha chiamata Orange-. Di nuovo il mio polso viene fermato da una stretta che mi provoca ancora dolore.
-Cavolo-. Urlo, lui lascia la presa e io d'istinto nascondo la mano.
-Non volevo, scusami-. Mi stringo nelle spalle e affronto il suo sguardo dispiaciuto.
Si gira di spalle e stranamente questa volta non sono io a fuggire ma è lui.
Accende una sigaretta, del fumo esce dalla sua bocca diffondendosi intorno al suo corpo.
Piano piano lo vedo allontanare finché non lo perdo totalmente.
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Ragazze scusatemi se non ho aggiornato ma ho avuto dei problemi con la wi-fi e avevo finito i giga ;(
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo *~*
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•Borderline•
Romance•Serena a soli 14 anni subisce una grave perdita, una malattia si porta via sua sorella Chiara, con la quale era sempre stata molto legata. La morte di Chiara provoca in Serena un gravissimo disturbo post traumatico. Serena inizia a smettere di viv...