•Perchè Serena?•

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Il vento soffiava e sbatteva sulle finestre mentre il rumore della pioggia bagnava il terreno sul quale poggiavo i piedi.
Erano passate due settimane ..Serena mi mancava,da quando aveva perso la memoria non era più la stessa.
mi avevano spostato nel suo reparto dormivo nel letto vicino al suo , mangiavo nella sua stessa mensa, avevo rinunziato a frequentare le ore scolastiche con lei, in poche parole passavo intere giornate in sua compagnia ma non le interessava, mi ignorava, non dialogava e mi dava pure del noioso.
Lo psicologo mi aveva fatto promettere di non dirle nulla , doveva riuscire a recuperare i suoi ricordi da sola.
Era caduta e sbattendo la testa si era procurata un ematoma celebrale che le aveva causato una piccola perdita di memoria, il suo cervello aveva eliminato i ricordi più brutti, quelli più dolorosi mentre aveva lasciato quelli più felici, non capiva nemmeno il motivo per il quale era stata ricoverata.
Sentivo un vuoto che dovevo assolutamente colmare.
Volevo la sua felicità, l'avevo sempre voluta, ma quella che stava vivendo non era la realtà.
Era come nascondere qualcosa di rotto, qualcosa che andava aggiustato.
Così decisi che dovevo impegnarmi, che dovevo provarci e mi alzai di scatto.
Corsi rapidamente in direzione della sala tv dove era solita passare interi pomeriggi.
Aprii la porta e la trovai lì, seduta, disinvolta e sorridente.
Mi avvicinai per poi sventolare le mani in aria.
-Serena-. Gridai più volte ma senza risultati così staccai la presa della televisione e finalmente catturai la sua attenzione.
Mi lanciò uno sguardo d'ira <<Ma cosa diavolo fai?>>gridò.
Io scossi la testa<<così non va>>
<<Cosa non va Christian?Cosa? Devi smetterla, non ti sopporto più>>
Si alzò per poi sgattaiolare via.
Le corsi dietro <<fermati>>
Le afferri il polso e lo strinsi, gridò per il dolore e mi diede uno schiaffo così violento, forte da rigirarmi il viso.
Fissai il pavimento per qualche istante.
<<Scusa>> Biascicò portandosi la mano alla bocca.
Mi tolsi la maglietta e la buttai a terra mostrandole ogni singolo segno della sofferenza sul mio corpo.
Lei spalancò gli occhi e divenne rossa.
<<perché?>> Chiese stupita.
Le afferrai nuovamente il braccio per mostrarle il polso ricoperto di cicatrici.
<<Perché?>>Dissi.

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