C.42

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Sascha's pov
Tenere in braccio quel bimbo era come tenere in mano una scultura di cristallo. Aveva le mani piccole, gli occhioni azzurri e i capelli biondi rilucevano sotto il sole del parco.
Io e Astrid facevamo a turno per occuparci di lui. Io lo portavo in giro durante il pomeriggio, mentre lei se ne occupava tutti i giorni.
Era passata circa una settimana fa quando Astrid mi aveva raccontato di Alberto. Era stata la settimana più strana della mia vita, tra pannolini sporchi e biberon.
Era giunto il momento di parlarne con Sabri, che avevo invitato al parco proprio quel pomeriggio.
Lei mi chiedeva spesso dove sparissi per ore durante il pomeriggio, ma io le accampavo qualche scusa sul fatto che dovevo vedere gli altri Mates per questioni lavorative.

Ero seduto su una panchina, con il passeggino accanto e Alberto addormentato tra le mie braccia.
Ad un tratto la vidi. Stava masticando una cicca e si passava una mano trai capelli.
Appena mi vide un'espressione incuriosita le si dipinse sul volto. Le feci cenno di sedermi vicino a me, facendola accomodare.
-Chi è questa meraviglia?- mi domandò indicando il bambino.
-Beh, ecco, è difficile da spiegare- farfugliai.
-Tu spiegamelo e basta.- mi disse fissandomi con i suoi occhioni verdi.
-Prima promettimi che prima di incazzarti ci pensi su.
-Prometto- rispose, mettendosi una mano sul cuore.
-Lui si chiama Alberto ed è... Mio figlio.
Sabri sbiancò, mentre il fievole sorriso si afflosciò in una piccola smorfia.
-C-come tuo figlio?- balbettò, in preda al panico.
-Hai capito bene. Astrid è venuta da me e...
-Che cazzo c'entra quella troia?- mi interruppe gridando, tanto che metà parco di girò a guardarci.- È la madre di questo?
-Si- dissi a testa bassa.
Rimase in silenzio, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
-Guardami Sabri- le dissi prendendole il mento tra l'indice e il pollice.- Questo bambino c'è, ma non impedirà a noi di amarci.
Mi guardò profondamente, per poi osservare con dolcezza il bambino.
-È bellissimo- sussurrò. -Però non ti somiglia per un cazzo.- continuò, mette un sorriso a ventotto denti cominciava a illuminarle il viso.
-Ce ne prenderemo cura a turno.- le dissi poi- Io e te per alcuni giorni e Astrid per altri.
Sabri annuì, senza smettere di guardare Alberto, ancora immerso nel mondo dei sogni.
Poi però, una lacrima cadde sulla copertina azzurra del bambino.
-Ehi- le dissi dolcemente- se sei arrabbiata lo capisco, ne hai tutto il diritto e...
-No, non sono arrabbiata- mi rassicurò lei.- È che ho paura che sia una cosa troppo grossa per me. Non so se riuscirò a volergli bene sapendo che l'hai fatto con un'altra.
-Io invece sono sicuro che lo amerai come fosse tuo figlio. E lo sai il perché? Perchè sei buona. Infinitamente.
Detto questo, le passai un braccio attorno alle spalle, avvicinandola a me e stringendola forte.

Spazio alla Lalu
Ciao amici!
Scusate scusate scusate se per un sacco di tempo non ho aggiornato, però (sono sincera) non avevo mai voglia di scrivere.
In più ho pubblicato una nuova storia, si chiama "Inevitabilmente noi". Non è una fanfiction, quindi mi sono buttata a capofitto in una trama e ho già pubblicato il primo capitolo. Se vi va andate a leggerla. È ora ho detto tutto, quindi mi eclisso.

Non c'è due senza te | Sabri & Sascha♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora