C.41

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Sascha's pov
"Compra la pasta e le uova amore"
Rilessi il messaggio che Sabrina mi aveva mandato qualche minuto prima. In seguito, mi avvicinai allo scaffale delle uova, per poi prendere la pasta e dirigermi alla cassa.

Fuori dal centro commerciale, davanti alla mia macchina, riconobbi una folta chioma bionda. No, lei no. Tutti ma non lei.
-Ciao Sascha.
-Che cosa vuoi Astrid?- le domandai guardando altro.
-Che tu mi ascolti.- mi disse prendendo il mio viso tra le mani e guardandomi negli occhi- È successa una cosa che, ecco, non posso tenerti nascosta.
-Che hai combinato?
-Cosa abbiamo combinato.
-Astrid... Che cazzo stai dicendo? Qual'è questa cosa che abbiamo fatto?
-Vieni con me. Così lo scoprirai.
Detto questo, aprì la sua macchina e con un cenno del capo mi invitò a salire. Anche se riluttante, aprii lo sportello e mi misi a sedere sul sedile in pelle.

Arrivammo fuori Milano. Conoscevo quel posto: era casa di Astrid. Quando ci vedevamo a volte eravamo stati anche lì.
Prese le chiavi e le infilò nella toppa della porta. Le girò lentamente, mentre io pensavo a quello che ci sarebbe stato là dentro.
-Ecco- mi disse, quasi in un sussurro indicandomi l'ingresso della casa. Entrai, mentre i ricordi su quello che avevo fatto con lei ritornavano a galla.
Mi condusse in una stanza dove, sdraiato su un lettino, stava un bimbo addormentato.
-Ti presento Alberto. È mio figlio. Cioè, nostro figlio.
La fissai per un momento. Poi guardai il bimbo. Era uguale a lei, solo in versione maschile. I capelli biondi gli ricadevano sul viso, impedendomi di vedere bene il suo viso.
Astrid gli andò vicino e lo prese in braccio, scostandogli i capelli dal visino tondo.
-Astrid- cercai di dire, anche se tremante- ma non è possibile, io e te, insomma, ci eravamo stati attenti.
-Eravamo attenti, ma è successo.- sussurrò, accarezzando la guancia del bimbo, rimettendolo a dormire.- Andiamo di là, così ne parliamo con calma.

La seguii in salotto, dove lei mi fece sedere su un divanetto bianco.
-Quando hai scoperto di essere incinta?- le domandai subito.
-Circa un mese dopo il nostro ultimo incontro.
-Perché non me ne hai parlato?
-Temevo mi avresti detto di abortire.
-Perché avrei dovuto?
-Perché tu ami lei, Sabrina. Un figlio di mezzo sarebbe stato solo un casino in più.
-Ma... È peggio adesso. Io ora sono felice con Sabri, abbiamo finalmente ritrovato il nostro equilibrio. Io, non so come la prenderà.
-Lo so. Lo so. Infatti avevo una proposta da farti. Portale il bambino a casa. Faglielo conoscere. Per me non è un problema che tu stia con lei. E non è nemmeno un problema il fatto che tu viva lontano da noi. Mi basta che tu per lui ci sia sempre.
-E tuo marito?
-Ci siamo separati. Questo bambino è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
-Ma... Sei sicura che sia.... Mio?
-Sascha, sono stata solo con te nell'ultimo anno e mezzo. Posso giurartelo su quello che vuoi.
Sentimmo un pianto provenire dalla camera di Alberto. Astrid corse di là e lo portò da me.
Quando lo strinsi tra le braccia sentii un'emozione strana, ma bella. Era così piccolo, avvolto in una copertina gialla.
-Quanto ha?
-Quattro mesi- mi rispose lei con un sorriso.

Spazio a meee
Ciao briosci! Che svolta vero? Ma la domanda è: è realmente figlio di Sascha? Lo scopriremo solo vivendo.

Non c'è due senza te | Sabri & Sascha♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora