HARRY
Il tizio chiude la porta dietro di se ed io cerco di resistere e non corrergli dietro. Vorrei tanto infilarmi con loro in quella fottuta stanza, e non mi importerebbe essere il terzo incomodo. Fisso la porta e valuto l'opzione di entrare sul serio, con una scusa più che valida, magari quella del 'stavo cercando il bagno', ma risulterebbe troppo palese. Quindi, mi do tempo dieci minuti e, nel caso passino anche questi, entro senza fottermene di nessuno.
Non sapevo avesse un ragazzo. Nessuno lo sapeva, nemmeno Fred che sembra conoscerla più di me. Gira sempre con il suo gruppo di amici e non ho mai notato comportamenti ambigui con nessuno dei quattro, ma questo ragazzo con i capelli chiari e gli occhi verdi quasi quanto i miei non me la racconta giusta. Ed io che pensavo fosse una ragazza seria, una di quelle che ci pensa su due volte prima di infilarsi in stanza con qualcuno.
Forse sto solo correndo troppo e quei due sono solo amici...
Forse dovrei solo smetterla di farmi troppi problemi e di essere infastidito da qualcosa che non dovrebbe neppure sfiorarmi.
Cammino avanti ed indietro, nervoso. È già il terzo bicchiere di vodka che mando giù e dovrei sul serio darmi una regolata. Non sono uno spettacolo di cui godere quando sono ubriaco o fatto, ma questi sono dettagli. Per questa sera fingerò di essere un ragazzo apposto, che non segue la massa e che non corre sul terrazzo o in bagno a vomitare. Per distrarmi, ripenso all'espressione della bellissima e scorbutica ragazza, che sta incasinando i miei pensieri, quando mi ha beccato a fissarle il culo. Sorrido ed abbasso lo sguardo per non farmi notare. Eppure, sto sorridendo di più e me ne sono reso conto persino io. Non mi capitava di sorridere spesso dalla perdita di mamma e papà e questa è una cosa su cui riflettere. Certo, se Barbara fosse qui, se ce l'avessi sotto controllo, potrei prendere in considerazione di sorridere di più, ma, per adesso, il pensiero di lei ed il tizio chiusi lì dentro non mi permette di sorridere più di quanto non stia già facendo.
Non si tratta di gelosia, che sia chiaro. È il fatto che con me sembra avere sempre una scopa su per il culo che mi infastidisce. Perché non potrebbe essere gentile anche con me?
Dieci minuti sono passati e nessuno dei due è uscito da quella stanza, il che mi porta ad innervosirmi ancora di più. Non avrei davvero voluto arrivare a tanto, ma c'è qualcosa che mi spinge contro quella dannata porta. Mi avvicino ed appoggio l'orecchio contro il legno, anche se dubito che con tutto il casino che c'è qui dentro, io possa riuscire a carpire qualcosa. Infatti, non sento un emerito cazzo, eccetto le urla ed i futili discorsi delle persone che mi stanno intorno.
Deciso a entrare, non mi pongo neanche il problema di bussare. Apro di scatto la porta ed entro.
BARBARA
L'arrivo di Steven è stata davvero la cosa più bella che avessi potuto desiderare. Scorgere un volto conosciuto tra la folla è stato di un sollievo enorme. Quando lo vedo, gli corro incontro e lo stringo forte, quasi come se fossimo amici da chissà quanto tempo. Steven non si ritrae, anzi, mi stringe di rimando ed io mi sento più calma. Non ho visto Liam, Louis e Niall da prima che la festa iniziasse, e mi infastidisce il pensiero che non si siano nemmeno preoccupati di come potessi starmela cavando.. io che odio più di ogni altra cosa prendere parte a feste del genere.
Come se non bastasse, scorgo gli occhi di Harry su di me, mentre sono con la testa sulla spalla di Steven che mi stringe dolcemente. Lui, al centro della stanza, circondato da decine e decine di persone, sembra non dar retta a nessuno, come se fosse da solo e le persone non esistessero. Distolgo immediatamente lo sguardo, non riuscendo a reggere il verde intenso dei suoi occhi per un minuto di più.
Mi sta così antipatico!
Lui ed il suo ego schiacciante mi urtano davvero in un modo che non credevo possibile. Quella sicurezza che mostra solo guardandomi, come se sapesse che mi fa un certo effetto averlo vicino.
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DIVERTISSEMENT
FanficHarry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington. Persi i genitori, Harry non sa più cosa farsene della sua vita. Il suo rifugio? Il divertimento. Quello stesso divertimento definito da Blaise Pascal, filo...