PREMESSA: So che probabilmente sarete arrabbiate con me per avervi lasciate in pena per tutto questo tempo e per non aver aggiornato per un periodo lunghissimo, ma sappiate che ciò non è avvenuto intenzionalmente. Sono stata impegnata con la maturità e con tutto lo studio e l'impegno che essa comporta, i quali non mi hanno lasciato tempo abbastanza da dedicarmi alla scrittura. D'ora in poi cercherò di essere più costante negli aggiornamenti, anche se vi avverto che non ho più capitoli a disposizione e che dovrò iniziare a scriverne altri di volta in volta. Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia e che la storia vi affascini con un tempo.
Il flusso di domande creatosi nella mia mente si arresta nell'esatto momento in cui mi chiede di cambiare discorso. Non capisco perché mi importi così tanto, in fondo io e lui ci conosciamo solo da poco tempo ed Harry non è tenuto a raccontarmi nulla di sé, non ancora almeno. L'aria è fresca ed il cielo limpido, senza neanche una nuvola ad oscurare la miriade di stelle sopra i nostri capi.
Harry è silenzioso e non sembra intenzionato ad avviare una conversazione, del resto nemmeno io, anche se le cose da chiedergli sarebbero tante, ma sono consapevole del fatto che non vi risponderebbe.
Il silenzio però comincia a starmi stretto, così gli chiedo di rientrare anche per testare una sua probabile reazione, e la ottengo quando mi dice di no.«Preferisco stare qui fuori con te.» Dice ed io sento il cuore gonfiarmisi nel petto. Volta il busto nella mia direzione ed incrocia le gambe sulla panchina su cui siamo seduti. Ora mi rivolge lo sguardo, ma io sono così codarda da non ricambiarlo.
«Sei così bella..» sussurra quasi tra sé e sé, ma io l'ho sentito e l'effetto delle sue parole non mi è indifferente. Con la coda dell'occhio lo vedo muoversi verso di me, così, qualche secondo dopo, il suo indice sta percorrendo il mio volto. Mi accarezza il naso, la guancia ed infine la bocca. Le sue dita ruvide contro la mia pelle liscia. Bagno le labbra istintivamente e mi volto nella sua direzione. I suoi occhi brillano alla fioca luce della luna, mentre le mie guance mi paiono essere incandescenti. La sua mano ora copre tutta la mia guancia, mentre io mi lascio andare mettendo in contatto il mio calore con la freddezza della sua mano.
Sento di star cedendo, di non riuscire più a controllare la mia volontà. E so che solo poco tempo fa l'ho rifiutato perché avevo pensato di non sentirmi pronta, ma lui mi attrae, come l'aria quando sono sott'acqua, e stasera è stato dolce con me, dimostrandomi quanto possa farmi sentire bene anche se per la maggior parte della volte a prevalere è il suo lato oscuro, freddo.
Harry mi sorride, con un' innocenza che so non gli appartiene, ma che si sforza di dedicare a me. Ed io mi sento ammaliata da tale visione, da Harry che, in tutta la sua bellezza, continua a guardarmi con un'intensità tale da mettere a repentaglio ogni mio pensiero razionale.
Io non so se sarà giusto, cosa accadrà dopo questa sera, cosa saremo, se mai saremo qualcosa, ma in questo momento ho bisogno di farlo, di lasciarmi andare.
Così mi avvicino lentamente, quasi come se avessi paura di farmi male, avessi paura che questa volta a rifiutarmi sia lui, ma Harry fa crollare tutti i miei dubbi e mi avvicina a sé dolcemente. Ed è in questo momento che raggiungo il mio stato di benessere superiore, nel momento in cui le labbra di Harry entrano in contatto con le mie. I nostri movimenti sono dolci, cauti, quasi come se per me fosse il primo bacio e lui stesse cercando di andarci piano. La sua lingua si muove con la mia e le sue mani mi tengono il viso, senza farmi male, solo per attirarmi il più possibile a lui.
Ci stacchiamo contemporaneamente e sorridiamo. Appoggia la sua fronte alla mia ed io sento il suo respiro sulle mie labbra e mi sembra di non averne mai abbastanza. Questa voglia che ho di lui mi spaventa ed al contempo mi rende felice, perché mi sembra di non aver baciato in questo modo Kristof neanche una volta in tutta la mia vita.
«Ti è piaciuto?» mi chiede dolcemente. Persino il suo tono mi sembra diverso adesso, nonostante sia lo stesso Harry di sempre. Vorrei contenermi, non dargli soddisfazione per paura che lui se ne sia pentito, ma poi mi rendo conto che io non mi pento di nulla e che aspettarlo per un po' di tempo mi abbia dato la consapevolezza di quanto invece io lo desiderassi.
«Più di quanto immagini.» Abbasso lo sguardo mentre glielo confesso ed in questo momento accade ciò che da Harry non mi sarei aspettata. Si slancia verso di me e mi stringe, facendo sì che la mia testa affondi tra il suo viso e la sua spalla, e mi stringe e stringe ancora, come se avesse paura che io possa scappare da un momento all'altro. Accarezzo la sua schiena e le sue spalle muscolose, in netto contrasto con il mio corpo esile e mi sento protetta, protetta da qualcuno che conosco a malapena. Restiamo così per non so quanto tempo, eppure, anche se ne fosse passato troppo, per me non sarebbe abbastanza.
Ad un certo punto, ad interrompere la quiete instauratasi tra di noi è il gruppo di ragazzi che prima ci stava seguendo. Nessuno di loro parla, ma ci guardano con un sorriso che mi mette i brividi. Harry, istintivamente, si mette in piedi e si posiziona davanti a me, come a creare una barriera, mentre mi tiene la mano destra.
«Chi ci stai nascondendo, Styles?» Dice uno di loro, ma io non riesco a vedere nulla a parte il mantello nero di Harry. Vedo la sua schiena tendersi e lo sento respirare più pesantemente e velocemente. Io inizio ad avere paura.
«Va' via, James» dice Harry a denti stretti e con un tono che mi fa accapponare la pelle.
«Ricorda che abbiamo un conto in sospeso» dice colui che suppongo essere James. Mi sporgo per guardarlo negli occhi, ma nel momento in cui lo faccio, lui sposta lo sguardo su di me e mi saluta con la mano, nella maniera più falsa che io conosca. Gli altri due ragazzi lo seguono a ruota mentre vanno via attraverso dei cespugli che suppongo nascondano l'uscita sul retro. Harry mi lascia la mano e inizia a camminare, senza dirmi nulla.
«Aspetta». Lo richiamo mentre mi alzo per stargli dietro. «Dove stai andando?»
«Ti riporto a casa».
A questo punto mi arrendo e non ribatto.
«Lascia almeno che avvisi Zayn, Gigi e gli altri».
«Ti aspetto in macchina». Mi dà le spalle ed inizia ad allontanarsi da me. Tiro un sospiro, già esausta di questa situazione e rientro per cercare i miei amici. Quando li vedo, dico a Gigi che sto per ritornare a casa e cerco di sfuggire alle sue domande sul perché io debba andar via così presto. Così riesco e mi avvio verso l'auto di Harry. Non mi aspettavo di certo che mi avesse rivolto nuovamente la parola come se nulla fosse successo, ed infatti le mie ipotesi non erano per niente sbagliate. Mi lascia fuori casa, come se non vedesse l'ora di sbarazzarsi di me, e va' via, sfrecciando sulla strada poco illuminata davanti a sé.
Ho una brutta sensazione e, per la prima volta, ho paura di essere a casa da sola. Continuo a rivedere lo sguardo di James. Scuoto la testa cercando di scacciare la sua immagine dalla mia testa e mi preparo un thè caldo, nell'attesa e nella speranza che Harry mi invii almeno un messaggio. Così decido di addormentarmi, mentre ripenso a quale sorta di discorso Harry e James possano avere in sospeso.
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DIVERTISSEMENT
FanfictionHarry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington. Persi i genitori, Harry non sa più cosa farsene della sua vita. Il suo rifugio? Il divertimento. Quello stesso divertimento definito da Blaise Pascal, filo...