La settimana successiva, Harry era partito per Seattle per il ritiro del carico di droga arrivato dai paesi limitrofi. Erano Harry e la sua banda a decidere le cifre: somme ingenti di denaro che dividevano tra loro, ma che fino ad allora non erano mai state così proficue, poiché l'affluenza di clienti non aveva mai raggiunto livelli così alti. Ma i loro nomi adesso erano conosciuti e la loro fama da spacciatori aveva assunto un valore più alto, tanto da diffondersi in molte città importanti e ricche di Washington, dove spesso gli acquirenti erano ricchi imprenditori disposti a pagare tanto solo per provare qualcosa di nuovo.
Quando Harry ricevette la somma, che poi avrebbe dovuto dividere con i suoi pseudo compagni, restò sorpreso. Ma la sua sorpresa non era direttamente proporzionale al suo orgoglio, poiché non si sentiva appagato e soddisfatto come invece avrebbe dovuto. C'era un pensiero costante nella sua testa che, sebbene avesse deciso di accantonare, tormentava la sua mente già afflitta da mille preoccupazioni.
Nel frattempo Barbara, alla Washington State, dopo quella sera, aveva cercato di non guardarsi più intorno in cerca della sua auto e soprattutto di lui che, appoggiato alla portiera, le era sembrato l'uomo più affascinante che avesse mai avuto il piacere di incontrare. Ma quelle volte in cui non riusciva ad opporre resistenza al suo pensiero, allora si guardava intorno, scrutando il campus in ogni suo centimetro, chiedendosi dove fosse, perché non stesse dove era sempre stato sin dal giorno in cui si era accorta della sua presenza. La sua curiosità l'avrebbe portata a chiedere a Zayn, ma il suo buon senso, che prevaleva su ogni altra cosa, glielo vietava costantemente. E così si mordeva il labbro ed aspettava paziente, nella speranza di vederlo spuntare tra le tante vetture che occupavano il parcheggio del campus.
Harry rimuginava sulle parole usate nei suoi confronti e rivedeva costantemente l'espressione che il suo volto aveva assunto nell'esatto momento in cui le aveva detto di non volerla rivedere, e si sentiva in colpa, attanagliato dall'immagine del suo viso crucciato, dispiaciuto. Non era sua intenzione dirle ciò che non pensava. Perché lui avrebbe voluto rivederla non appena fosse tornato da Seattle, ma una parte di sé gli diceva di starle lontano.
Harry non voleva macchiarla dei suoi peccati. Avrebbe voluto che la sua purezza non fosse stata compromessa, e se Harry le si fosse avvicinato, l'avrebbe contaminata con i suoi innumerevoli sbagli, macchiando la sua anima limpida, e quella era l'ultima cosa che intendeva fare. Ma il desiderio di lei era troppo forte per resistergli, e il sentimento che cercava in tutti i modi di sopprimere non faceva altro che crescere, che intensificarsi.
Per quanto riguardava il denaro ricevuto, Harry non sapeva ancora cosa farsene. Avrebbe potuto mettere da parte i soldi, per poi riuscire finalmente a comprare un appartamento tutto per sé, da non dover condividere con nessuno; e questa gli sembrava un ottima opzione. Ma se il denaro fosse aumentato ancora, opzione più che probabile, avrebbe dovuto farle dei regali? Non lo sapeva. Voleva essere sicuro di questo come lo era della maggior parte delle cose, ma tutto ciò che riguardava lei era per lui un punto interrogativo. Aveva ormai capito che non l'avrebbe lasciata andare; restava ora da capire cosa avrebbe dovuto fare per conquistarla, per corteggiarla come ogni ragazza avrebbe dovuto essere corteggiata.
Il ritorno a Washington fu un sollievo per Harry, poiché sapeva che dopo una settimana l'avrebbe sicuramente rivista. Si chiedeva come avrebbe dovuto comportarsi dopo quello che le aveva detto e, sopratutto, se lei lo avesse perdonato ed accantonato le sue parole. Era venerdì, l'ultimo giorno di lezioni della settimana, ed Harry camminava tranquillamente per il campus, da solo come lo era sempre stato, mentre guardava a destra ed a sinistra con la speranza di vederla. Un ragazzo che distribuiva volantini attirò la sua attenzione, poiché gli si pose davanti bloccando la sua avanzata verso l'interno dell'università per controllare se Barbara fosse in una delle tante aule. Quando il ragazzo porse ad Harry il foglio, Harry lo afferrò titubante e scocciato, tentato inoltre dal desiderio di strapparglielo davanti, ma qualcosa catturò la sua attenzione e lo bloccò dal fare ciò che prima aveva intenzione di fare. La scritta in grassetto nera ed arancione recitava che quel sabato si sarebbe tenuta una festa di Halloween in una delle tante case private nei dintorni del campus e che, tutti coloro che avevano intenzione di parteciparvi avrebbero dovuto indossare delle maschere.
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DIVERTISSEMENT
FanfictionHarry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington. Persi i genitori, Harry non sa più cosa farsene della sua vita. Il suo rifugio? Il divertimento. Quello stesso divertimento definito da Blaise Pascal, filo...