Per tutta la settimana, dopo quella sera, Harry non aveva fatto altro che ripensare alle parole di James. Se la sua vicinanza, a quella ragazza che gli aveva penetrato il cuore, avesse avuto come conseguenza il farle del male, allora non c'era più da rimuginarci sopra: avrebbe dovuto starle lontano.
Forse è così che funzionano le cose, pensava Harry tra sé.
Siamo destinati ad essere separati dalle persone a cui sembriamo tenere di più, continuava.
Questa pessimistica visione della vita sembrava essersi rafforzata dopo la serie di eventi a cui Harry era stato sottoposto: prima la morte dei suoi genitori e poi, adesso, l'allontanamento forzato dall'unica ragazza che iniziava a piacergli davvero, anche se Harry non lo avrebbe mai ammesso. James era la persona più rivoltante che Harry avesse mai conosciuto. Non aveva principi, ideali. Non che Harry ne avesse, ma sentiva, ancora dentro di sé, che le mura che tanto si era ostinato ad innalzare, cedevano di volta in volta. Solo che non poteva permetterselo.
Non poteva lasciare che il lavoro di anni ed anni di rabbia, dolore, risentimento, crollasse. Incolpava Barbara per questo, e si chiedeva perché sarebbe dovuta arrivare in un momento così buio, in un momento in cui la luce gli sembrava così lontana, dal momento che, dallo stesso James, gli era stato impossibile raggiungerla.
L'aria fredda di Novembre soffiava tra i suoi capelli, mentre camminava verso la lapide dei suoi genitori. Forse erano le uniche persone a cui Harry avrebbe potuto avvicinarsi senza che gli altri intorno a lui ne avessero pagate le conseguenze. Si sedette sul prato umido e fissava la foto di sua madre, poi quella di suo padre e sussurrava invano quanto avesse bisogno di loro. Ultimamente si sentiva sempre più fragile e la fragilità non era mai stata una sua peculiarità.
Nel frattempo Barbara avvertiva la mancanza di Harry, sebbene, come lui, non volesse ammetterlo. Non lo aveva più sentito dalla festa di Halloween e si chiedeva se qualcosa fosse andato storto, se quel bacio non avesse avuto alcuna valenza per lui o se, peggio, lei fosse stata una delle tante.
Probabilmente era così, pensava.
Sapeva che Harry non godeva di un'ottima fama; in fondo le avevano sempre detto che non era un tipo da una donna sola, dalle relazioni serie; perché con lei sarebbe dovuto essere diverso?
Quella mattina aveva un appuntamento con Steven alla caffetteria del campus. Lui le aveva scritto di vedersi lì, dal momento che la loro prima lezione era in comune. Steven era sempre così gentile con Barbara, e a lei piaceva il modo in cui si comportava, come le sorrideva con innocenza. Sistemandosi i lunghi capelli castani dietro l'orecchio, Barbara raggiunse la caffetteria salutando Gigi e Zayn, che le avevano dato un passaggio all'università. Doveva ancora comprare una macchina: questa era una delle sue prerogative.
Steven era seduto ad un tavolo accanto alla vetrata, e quando Barbara lo raggiunse, non esitò ad alzarsi e a baciarle la guancia in segno di saluto. Arrossì, ed anche lei, che adorava la sua timidezza.
«Allora com'è andata la festa di Halloween?» Le chiese, mentre il cameriere posizionava due tazze di caffè fumante davanti ad entrambi. Infinite immagini di quella sera si susseguivano nella mente di Barbara, anche se una sola tra quelle ritornava con maggiore frequenza.
«Penso di non aver visto mai così tanta gente mal vestita ed ubriaca in vita mia». Rispose, scegliendo di andare sul vago. Entrambi risero.
«Che mi dici di Harry? Ti ho vista uscire con lui». Nessuna nota di giudizio nella sua voce, il che era gratificante per Barbara, che invece si sentiva costantemente giudicata ogni qualvolta veniva vista in compagnia di Harry. Il rossore sulle sue guance, però, tradiva le sue parole.
«Mi stava semplicemente mostrando l'uscita nel caso in cui avessi voluto evadere» Rise nervosamente, consapevole del fatto che Steven non aveva mandato giù quella bugia così banale, ma lui fu abbastanza gentile da non farglielo notare. Si limitò semplicemente ad abbassare lo sguardo, come chi sa e non vuole lasciarlo sapere. Chiunque li avesse visti dall'esterno avrebbe pensato fossero una coppia: Steven guardava Barbara con una luce negli occhi, che Barbara ricambiava, ma non con eguale intensità. Perché Steven le piaceva, ma non quanto le piaceva Harry? Perché doveva essere attratta da qualcuno che aveva preferito sparire dopo un gesto così importante, almeno per lei, e non da qualcun altro che le dedicava piccole ma al contempo importanti attenzioni come Steven? Non riusciva a spiegarselo.
Nel frattempo, osservava il modo in cui Steven si passava la mano tra i capelli, come bagnava le labbra dopo aver sorseggiato il caffè. Sì, Steven era decisamente uno dei ragazzi più belli che Barbara avesse avuto il piacere di incontrare. Giunta l'ora delle lezioni, Steven pagò per entrambi, sebbene Barbara si fosse lamentata ed avesse chiesto più e più volte di poter pagare la sua parte, e nel momento in cui
uscirono dalla caffetteria per raggiungere a piedi il campus, ecco che per Barbara era arrivato il momento di affrontare ciò che aveva evitato da quella sera.Harry era appoggiato alla sua macchina, nel parcheggio, al suo solito posto. Se un suo sguardo avesse potuto uccidere Steven, l'avrebbe sicuramente fatto. Barbara iniziò ad avvertire una scarica di adrenalina, forse di rabbia, dentro di sé, perché si sentiva umiliata, ma non lo dette a vedere. Appellandosi a tutto l'autocontrollo che possedeva, restò impassibile e continuò, invece, a camminare con Steven, come se la presenza di Harry fosse qualcosa che non la sfiorava neanche lontanamente.
Ma Harry ardeva internamente e quella vicinanza gli dava fastidio, soprattutto dal momento in cui non era più sua la possibilità di starle vicino in quel momento. Sapeva che Barbara era arrabbiata con lui, in fondo ne aveva tutte le ragioni, ma spiegarsi avrebbe significato starle vicino e le parole di James non erano da prendere alla leggera.
Harry sapeva di essere nel suo mirino e sapeva che i suoi movimenti sarebbero stati controllati da un momento all'altro. Così li guardava allontanarsi. Lei rideva di gusto, mentre Steven le parlava di qualcosa, e ciò fece crescere in Harry una strana sensazione.
Era forse gelosia?
Si poteva essere gelosi di qualcuno che ancora non ci appartiene?
La verità era che Barbara apparteneva ad Harry, sin dal primo momento in cui l'aveva incontrato. Solo che lui non riusciva ad ammetterlo. Il suo ego, le sue preoccupazioni sovrastavano i suoi veri sentimenti, ma non poteva permettersi di mostrarli, perché nel momento in cui fosse successo, ci sarebbe stata la fine di tutto, o forse l'inizio.
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DIVERTISSEMENT
Fiksi PenggemarHarry Styles, ventitré anni, è uno dei ragazzi inglesi più belli ed incasinati di Washington. Persi i genitori, Harry non sa più cosa farsene della sua vita. Il suo rifugio? Il divertimento. Quello stesso divertimento definito da Blaise Pascal, filo...