19. La casa

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«Cos'è questo posto?» Chiese Barbara, meravigliata e spaventata al tempo stesso. Non c'era nessuno da quelle parti, nessuna abitazione che si ergesse nei dintorni. Vi era solo un immenso silenzio a tener loro compagnia, interrotto a volte dai versi di una civetta. Il cielo era scuro, anche se non completamente, ma il fatto che fosse ottobre e che le giornate fossero ormai diventate più brevi non aiutava di molto. Il sentiero che Harry iniziò a percorrere era costeggiato da querce, le cui foglie e rami oscillavano sotto il soffio del vento, e lui sembrava quasi un tutt'uno con l'oscurità che li circondava.

Sebbene Barbara fosse agitata, notò
quanto Harry fosse tranquillo, quasi come se quella foresta, quegli alberi così alti, fossero la sua seconda casa. In un certo senso le infondeva sicurezza averlo accanto, e sapeva, per un motivo che non conosceva, che semmai fosse capitato qualcosa, Harry avrebbe fatto in modo che lei ne uscisse illesa.

Lui non rispose alla sua domanda, perso com'era nel ricordare la strada che aveva percorso così tante volte, ma ogni tanto si voltava nella sua direzione per constatare la sua presenza, poi una volta assicuratosi che lei era a pochi passi da lui, si rivoltava in avanti e riprendeva a camminare in un tombale silenzio. Ad un certo punto la boscaglia era meno fitta, ma era comunque impossibile scorgere cosa ci fosse al di là di questa. Solo quando se la lasciarono completamente alle spalle, Barbara scorse una casa, simile alla stazione di servizio in cui si erano fermati per pranzare, ma molto più malandata. Era ugualmente in legno e questo era scheggiato, mancante addirittura in qualche punto. Iniziava a chiedersi dove l'avrebbe portata, ma poi si rese conto che seppure glielo avesse chiesto, lui non le avrebbe comunque risposto. I movimenti di Harry si arrestarono all'improvviso e Barbara, presa dalla casa di fronte a loro, andò a sbattergli contro, entrando in contatto con la sua schiena tesa. Riacquistò l'equilibrio perso e sistemò la felpa sulle spalle.

«In merito alla domanda che mi hai fatto, non so che posto è questo. Non so nemmeno come si chiami.L'ho scoperto così, per caso». Disse con lo sguardo rivolto verso il grande scheletro di quella che un tempo doveva essere un'abitazione accogliente. Lei annuì leggermente e lo affiancò. Se avesse dovuto descrivere cosa facessero lei ed Harry quando erano insieme, avrebbe probabilmente risposto con una semplice parola: silenzio. Eppure era un silenzio che, eccetto in alcuni casi, entrambi apprezzavano e consideravano abbastanza, senza l'utilizzo di tanti giri di parole. Restò sorpresa nel momento in cui lui le prese la mano, perché sentì una scarica elettrica attraversarla nel momento in cui le sue dita erano entrate in contatto con quelle di lui, ma cercò di non farci caso. Si avvicinarono fino a raggiungere la porta di ingresso, che scricchiolò sotto la leggera pressione che Harry impiegò per aprirla. Quando si guardò intorno, notò che non vi era nient'altro che un divano nel soggiorno, cosparso da schegge di legno che calpestavano ad ogni loro passo.

«Devi promettermi che non verrai mai da sola in questo posto». Disse Harry sottovoce, ma duramente.

«P-perché?» Barbara iniziò ad aver paura, il che non aiutava la sua mente che cominciava a pensare a cose che avrebbe fatto meglio ad accantonare.

Harry aveva tante cose da dirle, ma non poteva. Così evitò di dirle che quella casa era il luogo di ritrovo per persone come lui che aspettavano il prossimo carico di droga e marijuana da altri paesi. Non le disse che si riunivano lì quasi ogni mese per incassare denaro sporco, perché se lei fosse entrata mentre c'erano loro, quelli che a differenza sua non avevano un minimo di controllo su sé stessi quando erano fatti, sarebbe stata probabilmente uccisa. Perché lei rappresentava una minaccia per un segreto troppo grande come il suo.

Harry scelse la strada più facile, evitando così di rispondere e di placare la sua sete di verità. Voleva tanto dirglielo che lui era un casino, che lei avrebbe fatto meglio a stargli lontano. Ma ciò avrebbe implicato perderla, anche se non capiva perché avesse così paura di perdere qualcosa che non gli apparteneva nemmeno.

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