Capitolo 11

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Andai al piano terra ma Tommy non c'era. Sentii un rumore provenire dal seminterrato, non sapevo se scendere o rimanere lì. Per la prima volta in diciasette anni deciso di scendere e avventurarmi li dove era proibito. Scesi le scale fatte di pietra e mi ritrovai in un immenso salone dove vi erano dei teli bianchi che coprivano delle macchine, erano veramente tante.Vidi Tommy che stava cercando di far partire la macchina, decisi di avvicinarmi per vedere meglio.Era una macchina sportiva color gialla,simile a un ferrari con un simbolo davanti che non riuscivo bene a identificare e due iniziali "T.A." non capivo a cosa si riferivano quelle lettere; non si riferivano a nessuna marca automobilistica.Sospirai un altra domanda da aggiungere alla lista.Lui si asciugò il sudore sulla fronte e si rimise la maglietta che si era levato.Dio mio quanto era bello, mi accorsi che mentre lo fissavo mi stavo mordendo il labbro inferiore, Alisia ma che diavolo stai facendo? Dovrei essere arrabbiata con lui, mi ha mentito per tutto questo tempo , non devo essere attratta da quel suo viso perfetto,oddio avevo detto perfetto che cosa mi stava succedendo? provare un attrazione fisica verso di lui ma non è che.... no Alisia non può essere.Okkey stavo impazzendo , letteralmente.Feci finta di niente ed entrai in auto.Lui si mise al volante mi guardò,io feci finta di niente, mise in moto, sollevò la capote e partimmo.L'aria mi faceva il solletico sul viso e giocava con le mie ciocche rosse che si muovevano da tutte le parti.Mi sentivo libera, svuotata da tutti i problemi come fosse stato solo un brutto sogno dal quale mi ero finalmente svegliata.Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quel vento amichevole e per un attimo mi liberai da tutte quelle cose brutte che erano successe.Tommy accese la musica. Trasmettevano il nuovo tormentone che avrebbe accompagnato l'estate deglia adolescenti , alla fine della canzone senti una voce dolce che dava l'annuncio della fine Delle scuole  e parlava di cose che non riuscivo a capire per il forte vento che ora mi stava fischiando nelle orecchie.Evidentemente Tommy vide la mia smorfia di fastidio e abbassò la tettoia.Io riapri gli occhi e spensi la radio, non avevo voglia di sentirla, al dire il vero non avevo voglia di sentire nessuno.Tommy mi prese la mano ma io la lasciai e mi irrigidi, ancora non potevo credere a cio che Gimmy mi aveva detto: lui, lui che era il mio migliore amico che avevo imparato , con gli anni ad amarlo come un fratello a lui che volevo un mondo di bene, a cui avevo affidato tutti i miei segreti più profondi e a consolarlo quando succedeva qualcosa , lui che sapeva tutto di me e io tutto di lui o almeno pensavo di sapere tutto di lui, adesso mi sembrava solo uno sconosciuto, un mistero che in tutti quegli anni mi aveva mentito e aveva giocato con i miei sentimenti.Il semaforo era rosso, si fermò, si abbassò gli occhiali e si girò verso di me, sapevo già quello che mi avrebbe detto.

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