Capitolo 14

7 1 0
                                    

Uscimmo dal tunnel. Riaprii gli occhi e la luce mi tolse per qualche secondo la vista.All' orizzonte vedevo tutto sfocato, pensavo fosse per colpa della luce che qualche secondo prima mi aveva colto alla sprovvista.Ci stavamo sempre di più avvicinando a quell'orizzonte sfocato quando a un certo punto, senti un rumore sordo e una sensazione che mi fece venire i brividi mi avvolse.
"L'abbiamo superata.Il peggio è passato" disse Tomas con un filo di sollievo che si poteva notare dalla sua voce
"Cos'era quello?" Gli domandai io curiosa
"Era una barriera protettiva per non far entrare persone che non dovrebbero stare qui.Ci possono solo entrare le persone come te e come solamente  quando siamo pronti per questo determinato percorso se non lo eravamo la barriera ci trasportava su un altro pianeta parallelo e questa era la cosa che mi preoccupava di più." Mi disse lui con una nota di mistero nella sua voce
"Persone come me come? E quale percorso?" Domandai io che di tutta questa storia ancora non avevo capito niente
"Ti saranno date risposte alle tue domande solo a tempo debito.Io non posso dirti nulla" disse lui freddamente
Mi guardai intorno:davanti a me c'era un enorme castello, un possente castello come quello delle favole e vedevo uccellini volare e posarsi sui pini che circondavano quel paesaggio magico. Eravamo arrivati.
Tomas parcheggiò la macchina davanti ad esso.Migliaia di ragazzi e ragazze passeggiavano intorno.Avevano tutti la stessa divisa, sembrava una di quelle scuole private dove c'erano solo ragazzini viziati, ma dai loro volti si capiva subito che non era così,anzi mi sembravano tutti abbastanza socievoli. Tomas  usci dalla macchina e mi venne ad aprire la portiera. Scesi, le gambe mi tremavano un po' era da due giorni che stavo dentro la macchina e non c'eravamo mai fermati. Ero molto stanca. Mi aggrappai allo sportello, Tommy vide che non ero molto stabile e mi prese sotto braccio per sorreggermi. Entrammo dentro.La sala principale era enorme sul soffitto c'erano disegnati tanti angioletti che si affacciavano dalle nuvole e ci guardavano divertiti. Un grosso lampadario bianco con tanti diamanti che brillavano ai raggi del sole calava dal soffitto. Vi erano tanti divani e alcuni ragazzi stavano lì seduti a leggere,chiacchierare e scherzare. Sulla sinistra c'era un altra sala dove potevo scorgere un enorme libreria, sicuramente sarebbe stata la biblioteca dell'istituto se così si poteva chiamare.Davanti a me si estendeva un enorme scala, spaziosa che percorreva tutti i piani del castello che a guardarli da così sembravano 20 ma in realtà ne erano all'incirca 8.La cosa che mi preoccupava di più era quella di dovermi fare tutte quelle scale. Con lo sguardo cercavo un eventuale ascensore .Tommy vide la mia preoccupazione negli occhi sbuffando disse che non vi erano ascensori, mi prese a  cavalcioni e salimmo le scale.Sentivo il suo respiro farsi sempre di più affannoso, preoccupata gli chiesi "Tomas se non ce la fai più posso anche scendere non ti preoccupare"
"No,ce la faccio.Poi non voglio che scendi, voglio sentirti vicina a me"mi disse lui con un filo di sensualità nella sua voce. Io ero diventata rossa in viso per la vergogna, meno male che non poteva vedermi. Non capisco però questi suoi sbalzi d'umore improvvisi: prima  incazzato ,poi preoccupato , triste , dolce e sensuale. Pensavo che almeno Tomas fosse l'unica cosa che in quella mia nuova vita non sarebbe cambiata evidentemente mi sbagliavo. Non me ne accorsi, assorta troppo nei miei pensieri, quando Tomas mi mise con delicatezza giù e mi trovai davanti a una maestosa porta rossa.

Sopra Una Nuvola [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora