15.

272 30 3
                                    


Le luci dell'alba filtravano dalla piccola finestra della camera da letto, attraverso le foglie di edera, illuminando fiocamente i due corpi avvinghiati di Kyungsoo e Jongin, ancora immersi in un sonno profondo. Jongin stringeva possessivamente il piccolo elfo, tenendo le mani ben salde sulla schiena e su una delle sue cosce, si poteva benissimo vedere come la soffice pelle del ragazzo si piegasse leggermente sotto la presa del lupo che avrebbe sicuramente lasciato qualche segno rosso, che sarebbe però andato via nel giro di qualche ora, al contrario dei segni violacei che decoravano la pelle di entrambi.

Il primo a svegliarsi come sempre fu Kyungsoo, lentamente aprì gli occhi mettendo a fuoco la vista con molta fatica, si sentiva veramente stanco in quegli ultimi giorni senza parlare di quella brutta sensazione che gli attanagliava lo stomaco da giorni, segno che qualcosa di brutto stava per accadere, ma più di tanto non badava a quella stupida sensazione, finchè Jongin era al suo fianco non gli sarebbe successo nulla di male, no? 

Sorridendo amorevolmente osservò i lineamenti rilassati sul volto del ragazzo, era così bello, si sentiva fortunato ad avere un uomo come lui al suo fianco, non avrebbe potuto desiderare di meglio. Si ricordava ancora di come si erano conosciuti da piccoli, lui era un bambino di quasi due anni e Jongin era un lupetto così vivace, gli balzava attorno e lo annusava incuriosito scodinzolando così velocemente da spostare l'aria creando un timido venticello. Erano sempre stati appiccicati per tutto il tempo, Jongin si staccava da lui solo per andare a scuola, per gli allenamenti e per uscire con gli altri lupi suoi coetanei. Ricordava ancora tutti i pomeriggi passati tra i suoi adorati libri mentre l'altro, sotto le sembianze di lupo, si buttava sulle sue gambe lasciandosi coccolare, ovviamente ancora continuavano a farlo, con l'unica differenza che il lupo adesso non poteva più buttarsi su di lui, l'avrebbe sicuramente ucciso schiacciandolo date le sue dimensioni. Ricordava ancora la felicità che l'aveva inondato quando vide Jongin tornare dopo giorni, anche se ancora malconcio, alla loro piccola casetta dopo l'assalto degli elfi, piangevano entrambi, per un secondo Kyungsoo aveva pensato di averlo perso veramente.

Lentamente, mentre i ricordi tornavano a galla, accarezzava il volto del lupo che immediatamente si strinse ancora di più al più piccolo affondando il viso contro il suo petto magro, strofinandoci il naso, beandosi del suo profumo di fiori.

"Sei sveglio?"

Chiese dolcemente il mezzo elfo pettinando con le dita scarne la chioma morbida del moro, ricevendo in risposta solo un mugolio assonnato, mugolio che si trasformò in un ringhio quando tentò di alzarsi dal letto per preparare la colazione.

"Kyungie altri cinque minuti.."

Borbottò Jongin contro la sua pelle, accarezzando le sue cosce e la sua schiena con le mani ruvide e rovinate dai frequenti allenamenti, in tutta risposta l'altro sorrise coccolando un po' il suo fidanzato prima di convincerlo a lasciarlo andare. Una volta alzatosi dal letto, mentre Jongin ancora se ne stava arrotolato fra le coperte, prese una delle magliette dell'altro e se la mise coprendosi fino quasi a metà coscia, andò verso la cucina e iniziò a cucinare come sempre qualche pancakes e succo di more e mirtilli.

Inutile dire che appena l'odore di cibo arrivò alle narici del lupo, questo si alzò di scatto volando in cucina, ancora nudo, prendendo il fidanzato da dietro per poter baciare il suo collo mentre gli accarezzava i fianchi.

"Tu si che sai come svegliarmi di prima mattina."

Mormorò contro il suo collo con la voce ancora impastata dal sonno, premendosi contro la schiena del fidanzato che arrossì vistosamente non appena percepì che Jongin era ancora interamente nudo come mamma l'aveva fatto.

"Yah Jongin! Quante volte ti ho detto che devi vestirti quando sei fuori dal letto?"

Nonostante il tono di rimprovero che aveva usato, il diretto interessato si mise a ridere allontanandosi da lui andando a sedersi su una delle sedie attendendo la sua colazione, che non tardò a piazzarsi difronte a lui.

Dans la forêt Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora