Sogna
come se dovessi vivere per sempre;
Vivi
come se dovessi morire oggi.
-James DeanHayden's Pov
Ero rintanata nella mia "camera" dopo una giornata sfiancante passata tra pugni, calci, tagli, urla e dolore.
Cercavo di regolarizzare il mio respiro mentre con le mani cercavo di tappare il taglio più profondo, di tutti quelli che avevo sparsi per il mio corpo.
Stringevo forte la coscia pensando che prima o poi il sangue avrebbe finito di uscire dalla ferita, ma mi sbagliavo, perché più stringevo e più esso usciva, ma non ne potevo fare a meno, perché stringendo il dolore si alleviava.
Le mie mani ormai erano piene di quel liquido rossastro e il mio viso era contorto in una smorfia di dolore, mentre calde lacrime uscivano dai miei occhi per quel dolore insopportabile che provavo in quel punto.Faceva maledettamente male e sapevo, che se non l'avessi curata quella ferita, essa si sarebbe infettata, soprattutto stando in un posto poco ingienico e pieno di polvere come questo.
All'improvviso, la porta della mia 'stanza' si aprì accompagnato da uno strano cigolio, rivelando la figura di una delle due persone che mi avevano ridotta in questo stato, che mi avevano rinchiusa in questo posto per farmi soffrire e patire le pene dell'inferno senza un motivo.
La donna che amava vedere suo marito infleggirmi dolore, che sorrideva mentre io piangevo, che rideva mentre io urlavo per le frustate che suo marito mi dava, che si divertiva mentre io, piano piano, morivo dentro.Non avevo neppure le forze per tremare e avere paura, come solitamente succedeva quando mi venivano a "trovare".
La guardai come si guarda il proprio peggior nemico mentre con le mani continuavo a coprire la ferita lunga e profonda, che era stata inflitta sulla mia coscia sinistra.
Mi guardò negli occhi e in essi mi sembrò di scorgerci il pentimento, ma probabilmente mi sbagliavo perché, persone come Lei e il marito ,dopo tutto quello che facevano, a me e ad Alex, non potevano pentirsi delle Loro azioni, e non penso che l'avrebbero mai fatto.
Loro erano consapevoli di quello che facevano, erano consapevoli del dolore che ci infliggevano, perciò non potevano pentirsene, perché chi lo faceva solitamente non era cosciente delle sue azioni e dopo che si accorgeva dell'errore, cercava di non ricometterlo ,ma dopo quello che mi aveva raccontato Alex, del fatto che lui vivesse in questa situazione da un bel po' di tempo, mi faceva capire che non era così, che queste persone non avrebbero mai provato risentimento o pena verso di noi.
In tal caso fosse proprio così, la persona avrebbe avuto qualche problema mentale, perché, far del male a delle persone, per poi pentirsene e provare pena per loro la sera stessa, ma ricomettere lo stesso errore il giorno successivo, era proprio da persone psicopatiche.Feci scendere il mio sguardo lungo tutto il suo corpo, soffermandolo un po' troppo sull'oggetto stretto nella sua mano destra.
Era una scatola di plastica rosso acceso che la donna teneva per il manico, anch'esso di colore rosso, solo un po' più scuro. La sua mano era ferma mentre teneva stretta quella scatola, con chissà quale contenuto, e si avvicinava al mio corpo rannicchiato sul materasso, che fungeva da letto, non come le mie di mani, che iniziarono a tremare nel momento esatto in cui si ritrovò di fronte a me per la paura e l'ansia di cosa sarebbe successo da un momento all'altro.Si accovacciò per arrivare alla mia stessa altezza ed aprì la scatola. Non vidi immediatamente il contenuto di essa ma sapevo che contenesse qualche aggeggio infernale che sicuramente avrebbe usato su di me e sul mio corpo. Continuai a premere le mani sulla ferita, che continuava a pizzicare e farmi stringere i denti per il dolore, mentre esse, insieme al resto del mio corpo, continuavano a tremare per la paura. Non mi sarei mai abituata a questa situazione, a vivere questo inferno giorno dopo giorno, se si poteva definire "vivere" quello che facevo qua dentro. Alex lo aveva fatto, si era abituato, e ancora mi chiedevo come facesse a essere così tranquillo, come facesse a sorridere nonostante si trovasse in questa situazione. Forse si era solo stancato di combattere, di trovare un modo per fuggire da qua dentro, ma io non l'avrei fatto, io non mi sarei mai abituata a tutto questo e non mi sarei mai arresa nel trovare una via di fuga. Avrei fatto di tutto per poter riabbracciare mia nonna, l'unica persona che mi voleva bene e che mi fosse rimasta.
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Beautiful Pain
RomanceQuesta è la storia di Hayden, una ragazza che nella sua vita non ha mai visto la felicità, che ha sempre vissuto nell'ombra, nel dolore e che fa di tutto pur di dimenticare. Ma forse grazie a Kyle, un ragazzo tenebroso, misterioso e pericoloso , che...