Capitolo 28

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Probabilmente dovreste togliere strati sopra strati di dolore per vedere perché ogni cosa che vedo è così malata.
-Eminem

Kyle's Pov

《Alex.》

Ne sentire quel nome uscire dalle sue labbra, il sangue mi si congelò nelle vene e il panico si impossessó del mio corpo. Avevo iniziato a sudare freddo, e mentre lei continuava a guardarmi come se fosse persa nei suoi pensieri, io continuavo a guardarla con gli occhi fuori dalle orbite.
Perché aveva detto quel nome, dopo aver ballato con me?
Perché continuava a guardarmi in quel modo insistente?

Forse ballando a stretto contatto con me, mi aveva riconosciuto.
Aveva riconosciuto quel ragazzino che la consolava nei momenri più bui, che le diceva che andava tutto bene anche quando il mondo ci stava crollando addosso.
Quel ragazzino che sorrideva quando lei lo faceva, che rideva della sua goffaggine e timidezza, che amava farle il solletico e vederla contorcere sotto le sue mani, che amava ascoltarla per ore e ore parlare della sua vita passata, immaginando il futuro che tutti e due pensavano che non avrebbero mai avuto, che non avrebbero mai vissuto.
Quel ragazzino che non era innamorato di lei, ma delle emozioni che gli suscitava, delle azioni che avrebbe fatto per lei e che aveva fatto, del suo sorriso, dei suoi occhi,
del fatto che con lei anche all'inferno sarebbe stato felice, che anche all'inferno sarebbe riuscita a farlo sorridere e a non fargli pensare alle torture alle quali lo avrebbero sottoposto.

Piano piano, ancora sotto shock, iniziai a togliere le mie mani dai suoi fianchi, e solo in quel momento Hayden sembrò tornare alla realtà.
Scosse la testa, per poi guardarsi intorno spaesata come se non ricordasse il luogo dove si trovava e, appena incontrò il mio sguardo, spalancò gli occhi, probabilmente ricordando ciò che aveva detto poco prima.
Cercai di aprire bocca e di spiegarle la situazione.

Ero deciso a dirle tutto.
Chi ero, come avevo passato questi anni senza la sua confortante presenza accanto a la mia.
Come avevo passato l'ultimo periodo, fra incubi orribili e messaggi terrificanti piene di minacce rivolte, sia a me, che a lei.
Ero deciso a dirle che le avevo chiesto di ballare solo per avere per almeno tre minuti il suo corpo vicino al mio, per sentire ancora cosa mi facesse provare averla vicino, cosa riuscisse a suscitarmi.
Ero deciso a rivelare la mia vera identità, a dirle quelle parole che durante quel periodo erano quasi proibite solo a pensarle per noi due.
Ero deciso, ed aprì la bocca per iniziare a spiegarle e raccontarle tutto, ma lei mi bloccò subito dopo.
《Scusa, io...io mi sono sbagliata. Per un momento ho pensato ad un altra persona...》 Disse le ultime parole sussurrandole appena, come se non volesse veramente dirmelo, dirmi che pensava ad un altro ragazzo mentre io le dedicavo una canzone d'amore, perché lei in realtà non sapeva chi ero io e quanto ero felice di averle sentito pronunciare quel nome, di sapere che ancora si ricordava di me e di cosa sono stato per lei.
《Hayden, no io...》 Cercai di parlare ma lei mi bloccò di nuovo.
《 No, senti. È stato carino da parte tua dedicarmi quella canzone, ma per qualsiasi motivo tu l'abbia fatto, dimenticati di questo momento....io sono rotta dentro, e standoti vicino ti rovinerei.》 Disse, guardandomi negli occhi e dicendo quelle parole che non avrei mai voluto sentire.

Tu non sei rotta,
sei come me,
un fiore che ha perso tutti i petali,
come ha perso le speranze per provare ad avere un futuro migliore,
e che aspetta solo un altro fiore
pieno di petali per salvarlo,
quando non sa che non arriverà mai
e che l'unica soluzione sarebbe salvarsi insieme ad un altro fiore rotto, spento, vivo fuori ma morto dentro.
Siamo fiori che il destino ha fatto incontrare,
che ha fatto morire insieme all'inferno ma al tempo stesso ha fatto vivere al paradiso insieme.
Due fiori che ogni volta che perdevano un petalo là dentro, andavano dall'altro che lo aiutava a riattaccarlo von lo scotch, e anche se non ci riusciva, loro facevano finta che succedeva e cercavano di pensare ad altro, e si far volare la mente lontano dal loro presente per farla ritornare nel loro passato più fiorito, gioioso e pieno di petali.

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