•4 Capitolo•

295 6 0
                                    

Forse ho esagerato ad avere quella reazione , ma in quel momento non ero in me. Sono stata male nel vederlo così ferito , ci tengo molto a lui questo è certo. Ricordo ancora la sua espressione. Era davvero sconvolta. Forse era vero, forse le era passato di mente. Avrei dovuto credergli ? Non lo so. È sempre stato al mio fianco, specialmente da piccola. Molto spesso avevo gli incubi e così di nascosto mi andavo a rifugiare nel suo letto dove lo trovavo sempre pronto ad abbracciarmi. Era una sorta di eroe per me , ma negli ultimi tempi le cose stanno cambiando, forse perché anche noi siamo cambiati. È più di una settimana che non ci rivolgiamo parola e nostra madre credo stia iniziando ad insospettirsi. Per fortuna va al college e quelle poche volte che ci incontriamo, beh lo ignoro. Anche oggi ci siamo ignorati. Forse lo ignoro per il semplice motivo che sono orgogliosa e non voglio chiedergli scusa. Voglio che siano sempre gli altri a cedere per primi, però non pensavo potesse mancarmi così tanto , mi chiedo se anch'io manco a lui. Ho vomitato. Vi chiederete, perché? Semplice, questa notte mi sono abbuffata come non mai , non so di preciso il motivo ,forse é per tutto o forse é per niente. Dopo un po' peró diventa come una sorta di abitudine, mangi anche quando non ne hai realmente bisogno, é il tuo cervello che ti dice di mangiare.Cosa sto facendo? Perché non riesco a smettere? Sono alcune delle domande che mi fluttuano sempre in testa e alle quale non so rispondere. Adesso ad esempio sono in una gelateria. Come vedete mi sto ingozzando di gelato. Non sono da sola però,con me c'è Sara. - Sei tutta sporca- le dico sorridendo  e riscuotendomi dai miei pensieri , ma lei di tutta risposta mi fa una linguaccia. Le voglio un bene dell'anima, è l'unica ad esserci sempre stata. - Louise , ti va se dopo aver fatto i compiti a casa mia andassimo in libreria ? Avevo ordinato un libro e mi è arrivato oggi -. - ok, paghiamo e andiamo , non posso fare tardi sta sera , mia madre è di turno e mi ha chiesto di preparare la cena per me ed Adrien- rispondo io. Mia madre è un'infermiera e molto spesso devo occuparmi io delle faccende domestiche. Vorrei che fosse meno impegnata per passare più tempo con lei , ma non le è possibile. Ama il suo lavoro e dopo la morte di papà è stata più impegnata che mai.-Va bene , allora andiamo-.
------
Arrivati a casa di Sara ad accoglierci troviamo la signora Lucia, sua madre. Una signora davvero alla mano che posso perfettamente considerare come una seconda madre. Anche Sara ha un fratello, ma molto molto più piccolo di lei , ha tre anni e ogni volta che mi vede mi viene incontro chiamandomi "Lou-lou", mi fa morire dalle risate è troppo carino mentre lo dice.- Lou-lou -. Che dicevo ? Me lo mangerei . - Hei , Tobia.- dico prendendolo in braccio.-mi sei mancato , piccolino. Quanto sei fatto grande.- mi fei manfata anfhe tu - dice con quella adorabile vocina.
- Louise cara,  quanto tempo che non ti fai vedere da queste parti-  mi chiede Lucia stringendomi in un forte abbraccio. - Lo so , mamma è molto impegnata e il più delle volte devo badare io alle faccende di casa.-
- Salutamela, mi raccomando. Non ricordo più l'ultima volta che ci siamo viste con Caren. Sará stato al supermercato? Che memoria corta che ho .-
- Grazie ,non mancherò - rispondo io.
- Louise , saliamo in camera mia. Prima ci sbrighiamo e prima andiamo.- dice Sara.
-ai sui ordini- dico io facendo il gesto che i soldati fanno ai loro comandanti e posando per terra il piccolo Tobia.
------
Ha già mezz'ora che studiamo sensa sosta. Domani abbiamo un test di scienze e la prof è davvero una stronza, ci dobbiamo preparare bene. D'altronde siamo giá al secondo quadrimestre e non possiamo permetterci di prendere brutti voti.
Diciamo che me la cavo bene a scuola , non sono una secchiona , siamo chiari, ma mi piace prendere bei voti. Parlando di Sara ? Lei deve eccellere in tutto. A parte la matematica ,in quella è proprio negata.
- Sara, non ci riesco, uffa!!-.
- Cosa? Non riesci in cosa?-.
-A concentrarmi. Non sono per niente concentrata. Ho bisogno di fermarmi un po', non serve a niente continuare. Che ne dici se andiamo a prendere quel libro ?- domando a Sara facendo un sospiro lunghissimo. Speriamo che accetti. - Ma abbiamo il test domani, dobbiamo studiare - risponde lei allarmata. -Dai Sara, dopo continuiamo- la supplico io. - E va bene andiamo.- È stato facile, pensavo di dover sfoderare la mia arma migliore. Bhe la terrò per la prossima volta.
- siiiiii - esulto io stritolandola in un forte abbraccio e dandole tantissimi bacetti sulle guance.
------
Siamo appena entrati in libreria e l' unica persona li presente è  il propetario, un signore sulla sessantina con un paio di occhiali rossi sul naso. Ci guarda in modo strano, forse non si aspettava di avere dei clienti, il negozio è vuoto, non c'è nessuno. É un bel posto devo ammettere, un po' retrò.-  Buonasera ,scusi il disturbo, avevo ordinato un libro la scorsa settimana e mi è arrivato un messaggio con scritto che è arrivato oggi- chiede Sara cordialmente. - come si chiama, signorina ?-. - Sara , Sara Wilkinson-. - Si, eccolo qui , tenga.-
- quanto le devo ? -.
- 5 dollari-.
Dati i soldi , salutiamo e ci apprestiamo ad uscire per strada. É gia buio , abbiamo fatto davvero tardi. -Sara , io dovrei proprio andare , sicuramente Adrien mi starà aspettando- dico iniziando ad agitarmi. -Tranquilla, ci vediamo domani a scuola, ripassa per il test , mi raccomando.-
-Certo per chi mi hai preso.- dico ridendo io , ci salutiamo ed inizio ad incamminarmi velocemente verso casa. Quando sono sola per strada mi viene un'ansia assurda , ogni singolo rumore mi fa sussultare. Ed è così che mi sento adesso. Il mio palazzo dista circa 11 isolati da qui , devo proprio sbrigarmi. Ma nel momento in cui una mano mi si poggia in spalla vado nel panico totale. Che faccio adesso?

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora