•16 Capitolo•

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Pov Elias.
Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo di essere ancora in auto. Guardo il telefono ed è passata almeno un'ora da quando mi sono sentito mancare. Ho circa 10 chiamate perse e un messaggio. Il messaggio è da parte di Louise: "Quando ti senti meglio chiamami, sono in pensiero per te. Ti prego ho bisogno di sapere come stai, mi sento male a saperti in quelle condizioni." Mi dispiace averla fatta stare in pensiero ma non so ancora controllare i miei attacchi. Scendo dall'auto e decido di andare a farmi un giro, devo smetterla di pensare. Per strada c'é molto traffico anche se il tempo non è dei migliori. Forse dovrei andare a trovare mia madre, è da tanto che non la vedo. Prendo il primo taxi facendomi lasciare davanti a un fioraio, le vorrei prendere un bel mazzo di fiori. Mi incammino verso il cimitero, sono ormai 8 anni che mia madre è morta e mi rendo conto di essere venuto pochissime volte qui, forse perché prima ero troppo piccolo per mettere l'orgoglio da parte. Non c'è molta gente, solo qualche signora anziana vestita di nero con il volto troppo sciupato. Non sono mai riuscito a piangere per lei, non so per quale motivo sia venuto qua adesso ma sento di doverle dire qualcosa, sento che se non mi libero da questo peso che ho dentro non potrò mai andare avanti del tutto. Arrivato davanti la sua tomba guardo la sua immagine e una lacrima solitaria mi bagna il viso. È la prima lacrima che mi scende per lei, forse sarà anche l'ultima. Poggio il mazzo di fiori che le ho preso e mi siedo per terra portandomi le ginocchia al petto. La fisso per circa 10 minuti, devo decidermi a parlare. "Mamma, non so perché sono venuto qui ma sentivo di dover dirti delle cose. Ormai sono grande e ancora oggi non riesco a capire il motivo di così tanto odio nei miei confronti. Era davvero doloroso sentirvi dire quelle parole ed anche se non ero li con voi, io vi ascoltavo, era difficile non sentirvi, urlavate sempre più forte. Con papà il rapporto è rimasto quello di una volta, non è cambiato niente da quando sei andata via. Ho sempre saputo che per voi sono stato l'errore più grande che aveste fatto ed ho capito anche che non vi amavate, per questo il centro dei vostri litigi diventavo molto spesso io. Ma io nn avevo nessuna colpa, perché dovevo soffrire al vostro posto? Che cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo? Vi volevo bene ma poi ho iniziato ad odiarvi perché facevate crescere in me molta rabbia. Ero sempre scontroso con tutti, per colpa vostra mi sono ritrovato solo, prima di tutto senza genitori e secondo senza nemmeno un amico. Adesso so perché sono venuto qui, voglio chiudere per sempre con questa parte della mia vita. L'unica cosa che mi lega ancora a te è la casa in cui sono costretto a stare, ma che il prima possibile cercherò di lasciare. Non voglio avere nessun ricordo di voi. Non credo riuscirò a perdonarvi. Non mi avete mai rivolto un sorriso, fatto una carezza, mi avete indotto soltanto sofferenza. Spero di non diventare mai come voi, non potrei perdonarmelo. Addio Mamma." Vado via guardandola per l'ultima volta, mi sento un pó più leggero, credo di aver fatto la cosa più giusta per me. Prendo il telefono e mando un messaggio a Louise "Sto bene, tranquilla". Non intendo dirle altro, la farei preoccupare ancora di più. Uscendo dal cimitero intravedo una ragazza dall'aria familiare, credo di averla vista da qualche parte, può darsi che sia dello stesso mio college? Appena mi vede un sorriso enorme le appare in volto e inizia a correre verso di me e prendendomi alla sprovvista mi si butta addosso. Non so che fare, nn credo di conoscerla. -Umm..em..scusa ma ci conosciamo?-
-Elias, non dirmi che ti sei dimenticata di me!!- mi guarda con l'aria un pó offesa. -Sono Nora, ero la tua migliore amica alle elementari.- la guardo sorpreso, non ricordavo di aver avuto amici, figuriamoci una migliore amica. -Ahhh Nora, come potrei non ricordarmi di te- dico facendo una risata nervosa, se la sará bevuta?- Ah quindi adesso ti ricordi- dice mettendo le mani sui fianchi. Mi mette un pó di timore. -Certo, stavo scherzando poco fá- cerco di non guardarla negli occhi, riuscirei soltanto a farmi scoprire. -Umm...allora dimmi il soprannome con cui mi chiamavi sempre da piccolo- mamma mia quanto è insistente. E adesso che mi invento. -Emm...Nola?- il suo sorriso diventa sempre più grande,rischiando quasi di contagiarmi. -Allora ti ricordi sul serio.- con tutta mia sorpresa mi si getta addosso e mi stampa un bacio sulle labbra. Ma cosa..? Cerco di staccarmi da lei ma non me lo permette, anzi approfondisce ancora di piú il bacio. Inizialmente rimango teso, ma alla fine ricambio il bacio portandola un pó più vicina a me. Non so perché lo sto facendo, forse è quel lato di me sbagliato. Si stacca e mi guarda con un sorriso timido in volto. Adesso è diventata timida? -Scusami, ma questo era il nostro patto. Non penso tu te lo ricorda, quindi adesso ti spiego. C'eravamo promessi che se un giorno ci saremmo rivisti, avremmo dovuto baciarci, così su due piedi. Eravamo piccoli ma non sono mai riuscita a dimenticare questa promessa. Eri stato tu a sceglierla e io sono contenta di essere riuscita a mantenerla.- si sta torturando le mani, credo sia imbarazzata, lo sono anch'io tanto da dover distogliere lo sguardo dal suo ogni qualvolta lo incrocio. Che razza di promessa avevo deciso? Ero davvero cosi stupido a quel tempo? -Si, scusami tu. Solo che sono rimasto un pó sorpreso.- dico un pó titubante. -Tranquillo, è stato bello rivederti Elias. Spero non sia l'ultima volta.- termina il tutto facendomi un occhiolino e baciandomi di nuovo a stampo se ne va. Guardandola meglio è veramente carina, ha dei lungi capelli lisci neri e due occhi verde chiaro che mi ricordano molto quelli di Louise. Non devo perdermi in questi assurdi pensieri devo sbrigarmi a tornare a casa. Sento il telefono vibrare, lo prendo e noto una notifica su Facebook. Oh mamma. È  lei. Sento che succederà qualcosa di strano molto presto. Noto anche un messaggio:"Sono sollevata, stammi bene Elias.
La tua Louise." Credo di star sorridendo come un cretino. Cosa mi sta facendo questa ragazza? Si è definita "mia". La mia Louise. Quanto suona bene. Ed è così che sarà, diventerà mia a tutti gli effetti.

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora