•7 Capitolo•

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Sono passati due giorni, due maledetti giorni e ancora non ho avuto il coraggio  di scrivergli. Perché? Me lo chiedo anch'io. Sembra una cosa così semplice, cosi elementare ma non riesco, ho un blocco. Mille pensieri mi stanno tartassando il cervello." Non accetterà? Si inventerà delle scuse?"Non lo so , ma so che ho paura, tanta paura. Vi starete chiedendo ''Paura? E di cosa?''. Paura che sia tutta una presa in giro. Non voglio illudermi ne tanto meno soffrire, so come vanno a finire certe cose, non ci vuole tanto a capirlo. Io col cuore spezzato e lui che se la ride con i suoi amici. -LOUISEEEE, ti vuoi decidere a mandare quel messaggio? O lo fai tu o lo faccio io. Due sono le cose.- mi sgrida Sara al limite della pazienza. È quasi un ora che sono rinchiusa nella mia stanza con Sara, la sto facendo imapazzire con i miei infiniti lamenti.
- okaay, adesso glielo invio- dico io sotto pressione.
-FATTO?-.
- Nono, adesso lo faccio - ed è così che premo invio * Ciao , sono Louise Thomson. Ti ricordi di me?*.
-Fatto- dico sbuffando come una bambina. - Finalmente, avevo perso le speranze. Mi hai fatto sudare 7 camicie- dice Sara sospirando dal sollievo. - Non esagerare , dai. Non ti ho mica fatto aspettare così tanto poi.- dico ridendo, ma lo sguardo che ne ricevo mi fa perdere subito il sorriso. Era seria. - Scusa- mi affretto subito a dire.
- È stato così difficile?- mi guarda un po' pensierosa. Chissà a cosa starà pensando.
-No- ma mi terrorizza cosa accadrà, vorrei dirle.- Che ne dici di andare a fare merenda ? Mia madre ha preparato una delle sue buonissime torte-chiedo a Sara sorridendo e cambiando discorso. Mi guarda , ma è come se non lo facesse per davvero. Che le prende ? È strana.
- Sara?-. Mi guarda di nuovo, ma stavolta scoppia in lacrime. Mi precipito subito da lei e la stringo in un caloroso abbraccio. La vedo tesa , rigida. - Sai che puoi dirmi tutto , vero? E che ci sarò sempre?- le dico stringendola forte. -Lou..luoise- dice singhiozzando.- i..i..miei genitori- fa una pausa. - li ho sentiti discutere ieri sera sul tardi, loro non si sono accorti di me talmente presi dalla discussione e ..e - fa un lungo sospiro. - Ho scoperto ch..e mio padre tradisce mia madre da quando avevo 16 anni. Ti rendi conto? E mia madre lo ha sempre saputo , ma ha preferito restare con lui per me e mio fratello. Capisci ? Mi è crollato il mondo addosso, non avrei mai immaginato che mio padre , colui che ritenevo l'uomo più importante della mia vita potesse fare una cosa del genere alla nostra famiglia. Mia madre è stanca di soffrire in silenzio , non può reggere più da sola un peso così grande. Oggi l'ho osservata per bene e ho visto tutto nei suoi occhi. Sono spenti , privi di vita. Ha smesso di vivere nel momento in cui ha saputo che mio padre la tradiva. Come ho fatto a non accorgermene? Come ha fatto a nasconderlo così bene ? Non capisco, come può l'amore finire così?.- dice guardandomi con gli occhi stracolmi di lacrime. Come fa a finire l'amore ? Beh, si sa che a volte l'amore finisce ma per finire vuol dire che non è mai esistito, che era soltanto un illusione.  Almeno per uno dei due. Ma non lo dico a Sara. É  disperata, spaventata- Vedrai che le cose si sistemeranno, io ti staró accanto, okay?. Non aver paura di rimanere da sola perché non lo sei, hai me. Lo so , non posso immaginare cosa hai potuto provare quando lo hai scoperto ma lo sto leggendo nei tuoi occhi , adesso. Ti sei sentita anche tu tradita perché ha tradito anche voi, la vostra fiducia.- le dico guardandola negli occhi per trasmetterle tutto il mio conforto.
-Non mi lascerai anche tu?-
-No , MAI-.
Tranquillizzatasi un po' scendiamo di sotto , c'é un certo disordine, dovrò sistemare più tardi prima che mia madre torni dal lavoro. Siamo da sole così decidiamo di mettere un pó di musica per distrarci e di mangiare la torta. Finita la torta Sara decide di tornare a casa, mi fa male vederla così giù, lei che è sempre stata una ragazza sorridente. Per impiegare il tempo inizio a sistemare casa , ad un tratto peró sento la suoneria del mio cellulare così mi precipito su per le scale per vedere chi sia. Arrivata in stanza noto subito il telefono sul letto pronto per cadere a causa della vibrazione, mi appresto a prenderlo e una volta visto il nome rimango a fissare lo schermo con un enorme dubbio "Rispondo o non rispondo?".

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora