•6 Capitolo•

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-Adrien?- dico in tono piú che allarmato.
-Adrien? Soltanto un patetico Adrien hai da dirmi ? Sai che ore sono e da quanto tempo ti stia aspettando ? Ti ho chiamato al cellulare un' infinitá di volte e tu non ti sei mai degnata di rispondere.Ero sul punto di venirti a cercare, ma quando mi sono affacciato un'ultima volta al balcone per vedere se stavi arrivando , ti ho vista. Sei scesa di nuovo da quell'auto. Mi vuoi dire una volta per tutte chi cavolo è che ti accompagna a casa?- mi urla colmo di rabbia . L'ultima cosa che mi sarei aspettata da lui dopo quella sfuriata era che mi attirasse a se ,tra le sue braccia. Ho perso il fiato per quanto forte mi stia stringendo, ma mi piace , resterei giornate intere stretta a lui.-Scusa- dico mortificata.- Non farlo più, chiaro? Perlomeno avvertimi.-Scusa- ridico scoppiando a piangere. Era da tempo che volevo dirglielo e finalmente ci sono riuscita. - Louise, mi dispiace per la scorsa volta, davvero. Non volevo dimenticarmene. Non era mia intenzione farti star male. Ri voglio il nostro rapporto di prima. Mi manchi tanto. Questa settimana stavo impazzendo a non poter parlare con te. Mi perdoni ?- mi dice afflitto e chiudendo gli occhi.
- Si- dico stringendolo ancora più forte. Lo vedo peró cambiare espressione e diventare più teso, ma lascio correre.
- Cosa ti va per cena ? Che ne dici se ordiniamo qualcosa di pronto ?- mi chiede Adrien per cambiare discorso. - PIZZA. Voglio la pizza-.dico iniziando a saltellare come una bambina . La amo , la mangerei sempre a qualsiasi ora e in qualsiasi posto.
- Adesso chiamo la pizzeria e la faccio portare.-
- Grazie Adrien ,per tutto, so che non sono brava a mostrare i miei sentimenti ma ti voglio davvero bene. Ricordalo sempre , qualunque cosa accada.- lo guardo negli occhi, mentre dico tutto ciò. Voglio che capisca che sono sincera. Non voglio che anche lui mi venga portato via un giorno. Se accadesse ne uscirei devastata. Ho già sofferto abbastanza e adesso voglio mettere una pietra sopra al passato. Voglio ricominciare daccapo. - Lo so , lo so piccola anch'io te ne voglio.- mi dice mentre mi accarezza una guancia.
- adesso basta con il sentimentalismo e vai ad ordinare questa benedetta pizza , sto morendo di fame- dico con un sorriso a trentadue denti.
Mentre aspetto che Adrien ordini la pizza , mi dirigo nella mia stanza per vedere se Bibi è lì. Eccola, coricata nel mio letto in tutta la sua bellezza. Ricordo ancora il giorno in cui mamma la trovó per strada. Era davvero piccola e quando la portó a casa , me ne innamorai subito. Da quel giorno non me ne sono più separata. Mentre la lascio dormire , decido di farmi una doccia per scaricare tutta la tensione accumulata oggi. Mi chiudo in bagno e appena mi guardo allo specchio  osservo con attenzione il mio corpo , il mio viso ed i miei capelli come se fosse la prima volta. E per me è la prima volta, non sono mai riuscita a guardarmi per davvero. Mi sono sempre trascurata per colpa della gente che mi giudicava senza sapere cosa vivevo realmente. Inizio a spogliarmi dei miei vestiti, sciolgo i capelli che avevo acconciato in una coda bassa a causa della chioma corta che mi ritrovo ed entro in doccia. Appena entro mi butto sotto il getto d'acqua calda dimenticandomi di tutto e di tutti. Passati una ventina di minuti sento urlare Adrien per l'arrivo della pizza, cosi mi affretto ad uscire dalla doccia. Metto il mio adorato pigiama blu coi fiorellini e dopo aver asciugato quei pochi capelli ricci che ho, vado in cucina, trovando Adrien intento a mangiare un pezzo di pizza. - Non si usa piú aspettare la propria sorella?- dico in tono accusatorio e divertente. Lui sorpreso del mio arrivo rischia di soffocare.- Dai Adrien , ti spaventi per così poco? - dico ridendo. - Louise , non sono il tipo che si spaventa, okay?.- dice serio , ma subito dopo scoppia a ridere. - Dai vieni a sederti che si sta freddando.- Ed è così che trascorriamo la serata , ridendo e scherzando come due fratelli normali con una vita normale.

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Dopo aver cenato mi ritiro nella mia stanza , dovrei ripassare per il test di domani ma non ho forze. Decido quindi di andare a prendere i vestiti tolti in bagno per portarli nella lavanderia. Ricordo peró un piccolissimo dettaglio che mi era sfuggito , il bigliettino, il bigliettino di Elias. Inizio in preda al panico a frugare tra i vestiti , ma non lo trovo. Perché il fato ogni volta c'é l'ha con me ? Che ho fatto di male per meritarmi tutto ciò? Cerco per tutta la mia stanza ma niente , si è volatizzato. All'improvviso mi viene in mente che quando sono scesa dall'auto e sono corsa al palazzo lo avevo in mano , forse lo avrò messo dentro la tasca del cappotto? Non ne ho idea. Non ricordo. Di nascosto da Adrien esco di casa portandomi dietro le chiavi e scendo di tutta fretta le scale con indosso soltanto il mio bel pigiama. Arrivata al portone non vedo niente. Dove diavolo lo avrò messo ? Come ho fatto a perderlo ? Ad un tratto peró lo sguardo mi cade sul tappetino vicino le scale che portano al seminterrato ed é li che lo vedo, tutto accartocciato. Lo prendo e quando leggo quello che c'é scritto rimango più che sorpresa.
*Questo qui è il mio numero, puoi registrarmi come Elias Carter.
Ps: Non abbatterti mai Louise, sei una ragazza forte e ricorda SORRIDI sempre che le cose belle ancora devono venire*.
Rimango per 5 buoni minuti a rileggere quelle poche parole cercando di non farmene sfuggire nessuna. A riscuotermi è la vibrazione del cellulare, cosi lo ripiego accuratamente e lo metto nella tasca del pigiama e mentre salgo le scale penso ancora a ciò che ho letto e a come quel ragazzo sconosciuto abbia saputo leggermi dentro.

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora