•5 Capitolo•

257 6 0
                                    

*Che faccio adesso?*

Non ne ho la più pallida idea, non so se iniziare a correre o girarmi per vedere chi sia. Decido di rischiare girandomi e la prima cosa che vedo sono due bellissimi occhi grigi che mi scrutano attentamente. Li guardo sopraffatta dalle mille emozioni che in questo momento mi stanno invadendo il corpo. É lui. Di nuovo lui. - Louise , che bello rivederti- mi dice Elias facendo un timido sorriso spontaneo. Vorrei dirgli: 'anch'io sono contenta di rivederti', eccome se lo sono,ma il coraggio non mi basta. Così rispondo con un -Elias? Che ci fai da queste parti ? Mi hai spaventata, pensavo ..pensavo fosse qualcun'altro.- okaay, non sono stata per niente cordiale. Io e le buone maniere ? Beh, non andiamo daccordo. -Scusami, avrei potuto chiamarti per nome ma sono stato cosi impulsivo che non ho pensato minimamente di poterti spaventare. E che ti ho visto uscire da quella libreria con la tua amica e ho pensato di venirti a salutare , ma tu poi hai iniziato ad andare di fretta così..bhe sai come è andata.- dice in tono dolce. Non immaginavo di ri incontrarlo, ma l'ho sperato tanto. - ohhh - é la mia patetica risposta. - cioè grazie del pensiero- dico arrossendo e abbassando lo sguardo.
- Stai per caso arrossendo?- .
- NO NO e No. Come ti viene in mente. Io non arrossisco mai. Non so neanche cosa voglia dire.- dico un pó troppo velocemente. - okaay, fai finta che non abbia detto niente. Allora , visto che é giá buio e tu sei tutta sola , che ne dici se ti do un passaggio? Starei in pensiero a saperti da sola in strada e per giunta al buio. Quindi non ammetto obiezioni e vieni con me.-
-Accetto- aspettate sono stata io a dirlo? Mamma mia , cosa penserà adesso ? - Cioè se non è un disturbo, accetto volentieri- meglio che smetto di parlare. Il gelato mangiato con Sara mi è andato dritto al cervello , non riesco più a connettere.
-Tranquilla, amo salvare le donzelle in difficoltà, nessun disturbo.- ride , ha un sorriso bellissimo che mi contagia subito.Che strano, però. Mentre ci dirigiamo alla sua auto, sento crearsi una certa tensione e non ne capisco il motivo. Chissà cosa le sará preso, é diventato d'improvviso silenzioso . Saliamo in auto e appena chiudiamo gli sportelli la prima cosa che mi chiede è - Ti vedo diversa , stai bene ? Ti é successo qualcosa?- dice guardandomi dritta negli occhi. Mi ha spiazzata , nessuno mi ha mai fatta una domanda del genere. Cerco sempre di mascherare le mie emozioni. Agli occhi degli altri potrei sembrare una ragazza normale con una vita normale. Ma in realtà so solo io quello che passo ogni santo giorno. Come vivo la mia vita e in che modo la vivo. Lo guardo. Si , lo guardo , non abbasso lo sguardo. Voglio che mi legga negli occhi , come non ha mai fatto nessuno . Voglio potermi fidare di lui , ma è ancora troppo presto. Quindi decido di distogliere lo sguardo dal suo e rispondere con "ne ho avuti di tempi migliori, cioè non ne che stia male. Com'é che si dice ? Si tira avanti ? Si va avanti? Vabbè quelle cose così. Mi hai capita." Dico un po' sulle mie.
-Va bene, non vuoi parlarne. Ti capisco , infondo neanche mi conosci. Ma se in futuro avessi bisogno di qualcuno con cui parlare o semplicemente sfogarti , ricordati di me. Sono un buon ascoltatore-. Di nuovo quel sorriso, se continua così mi sciolgo. - Va bene-. Dico più rilassata. Mette in moto e partiamo. - Dove ti lascio?-
- a casa , ho già fatto tardi. Mio fratello sarà in pensiero per me , credo -. - Come sarebbe "credi". È tuo fratello , ovvio che sarà preoccupato per te-. -Bhe,dopo quello che è successo l'ultima volta , avrei i miei dubbi. Abbiamo litigato. Ed è una settimana che non gli rivolgo parola. -
-Capita di litigare con i propri fratelli, vedrai che farete pace.- mi dice in tono calmo. Chissà se anche lui avrà dei fratelli. Sto per chiederglielo ma sfortunatamente siamo gia arrivati. Lo guardo e non so che fare . - Grazie , non so proprio come sdebitarmi, é gia la seconda volta che mi accompagni. Che ne dici se un giorno di questi andassimo a prendere un caffè? Cioè per sdebitarmi dei passaggi. Se non vuoi accettare , lo capisco.- dico in fretta e pentendomene subito dopo. Che figura!!
- Certo che accetto , sarà un piacere prendere un caffè con te.- Ho sentito bene ? Ha detto si ? Lo vedo prendere un pezzo di carta dalla tasca dei pantaloni e con una penna annotare qualcosa. - Tieni , li c'è il mio numero. Quando vuoi mandami un messaggio e decidiamo cosi quando prendere questo caffè. - okay. Grazie ancora.- Faccio per scendere ma mi giro e lo saluto con un bacio sulla guancia. Poi più veloce di un fulmine mi dirigo verso il mio palazzo e arrivata mi chiudo la porta alle spalle. Cosa ho fatto ? Adesso non mi vorrà più vedere. Starà ridendo di me? Sono super confusa. Non mi era mai successo niente del genere. Devo raccontare tutto a Sara. Inizio a salire le scale, ma non appena arrivo al mio portone lo trovo li. Mio fratello. Poggiato allo stipite della porta con una delle sue tipiche espressioni infuriate. Che qualcuno mi salvi.

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora