•12 Capitolo•

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I miei occhioni verdi lo scrutano pieni di tristezza e paura di rimanerci nuovamente male. Credo di essere diventata pallida e tremante a causa della tensione che sento addosso. Di fronte a lui inizio a sentirmi in disagio e se penso a come sono stata trattata mi sento uno stupido oggetto che fa o subisce ciò che la gente ordina o dice. Mi porto una mano sul petto cercando di tranquillizzare il battito del mio cuore che sembra voglia uscirmi di fuori. Il mio respiro è accelerato e la mia testa credo stia per esplodere. Devo trovare il coraggio di chiedergli perché è venuto, perché proprio adesso. Ma la domanda che più mi pongo è "lo voglio sapere realmente?". Credo proprio di no ma lo devo fare. -Perché sei qui? Che cosa vuoi?- la mia voce trema un po', è un misto tra rabbia e tristezza. Sembra lo abbia colto alla sprovvista, forse non si aspettava io parlassi. Abbassa lo sguardo e si avvicina di un passo. -Potresti lasciarci soli? Vorrei spiegarti delle cose Louise.- lo dice con una tale naturalezza e dolcezza che sembra non sia successo niente. È diverso, l'ultima volta che l'ho visto sembrava uscito fuori di se mentre adesso è stranamente calmo, il suo corpo non da segni di un qualsiasi tipo di disagio. Più lo guardo e più penso che sia dannatamente bello. Non so cosa farei per passare le mie piccole dita tra quei morbidi capelli neri. Non parliamo delle labbra che sono così belle, così maledettamente belle e carnose. Ha un viso così pulito e delicato che lo riempirei di piccoli baci con le mie labbra piene. Messa al confronto con Elias sembrerei il brutto anatroccolo. Come posso lontanamente pensare di poter essere qualcos'altro per lui, è impensabile. Sarei quella inadatta, quella che tutti cercano di evitare o criticare a causa dell'aspetto fisico. Non voglio che anche lui pensi queste cose su di me. Non voglio essere evitata perché sono io quella sbagliata. Non dico di non esserlo perché ne sono consapevole ma vorrei che almeno lui non lo pensasse. Devo smetterla di perdermi in questi assurdi pensieri , non è il momento. Scuoto la testa per ritornare lucida e riprendermi dal mio stato di shock. Devo apparire sicura e non debole. Lo vedo rialzare lo sguardo e puntarmelo addosso, mi guarda con uno strano luccichio negli occhi, credo sia speranza. Speranza che io dica si, che accetti di parlare con lui. Sembrano così intensi, così pieni di emozioni che vogliano comunicarmi qualcosa , qualcosa che lui stesso non riesce a dire , ma il punto è "cosa"? Cosa vogliono comunicarmi? Sono confusa, la sua vicinanza mi stabilizza parecchio. Non so cosa mi sta succedendo, devo andarmene. -Come scusa? Dovrei lasciarvi da soli?- lo trucida con lo sguardo Sara. Prende la mia mano e la stringe delicatamente, ha capito che non mi sento al mio agio con lui. Cosa dovrei fare? Lasciarlo spiegare? No. Per una volta voglio ascoltare la mia testa, non sono pronta ad un confronto con lui. Almeno non adesso. -No.- dico solamente questo, ma il modo in cui lo dico fa sussultare sia me che lui. Fa un passo indietro, poi un altro e un altro ancora. Mi guarda con gli occhi colmi di dolore e privi di quella  luce di speranza che avevo intravisto poco fá. -Non so cosa ti sia successo ma per adesso non voglio ascoltarti. Non sono pronta, mi dispiace.-dico tutto ciò guardandolo dritto negli occhi, deve vedere ciò che mi ha causato. Come temevo non dice niente. Mi giro verso Sara che coglie al volo ciò che penso e ci allontaniamo. Lo lascerò spiegare quando sarò sicura di essere diventata meno fragile perché credo che abbia dei motivi o almeno spero per ciò che ha fatto. Dopo almeno cinque minuti di silenzio e Sara a parlare.
-Sono fiera di te.-
-Credi abbia preso la scelta giusta?-
-Non so cosa ci sia stato tra di voi ma non devi farti mettere i piedi in testa da nessuno, mai.-termina il tutto sospirando. La guardo sorridente per quello che ha detto. Sono contenta che almeno lei ci sia, dopotutto merito anch'io qualcuno che mi ascolti e si occupi di me, no?
-Ho bisogno di energie, che ne dici di mangiare qualcosa?-la supplico facendo gli occhietti dolci.
-Dai andiamo piccola ricattatrice.- mi attira a se sorridendomi teneramente e scompigliandomi i capelli.
-Comunque non credere di averla fatta franca perché avrai molte cose da dirmi. No Louise?-
-Mi hai colta in fragrante!!- dico liberandomi dalla sua stretta e iniziando a correre, ma non faccio in tempo che mi afferra per la manica della giacca. Non mi resta altro che sputare il rospo.
-Dove credevi di andare? Non mi scappi più!!-
-Per chi mi hai preso? Mica stavo scappando, cercavo solo di prendere tempo.- dico scoppiando a ridere.
-Sputa il rospo che sono curiosa!.- mi supplica facendo una di quelle facce buffe che fanno i bambini quando vogliono comprato qualcosa.
-Non prendermi in giro, voglio solamente sapere uffa!!.-
-Ti racconterò tutto strada facendo , tranquilla.- dico facendole l'occhiolino.
-Davvero?- le si illuminano gli occhi come quelli dei bambini quando ricevono ciò che hanno chiesto.
- Si. Sei proprio una bambina.-
-Me lo dicono in molti.- scoppiamo entrambe a ridere.
-Dai andiamo.-
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-Quindi è così che sono andate le cose?-
-Si- dico mordendo il mio panino col salame.
-Lo picchio, ti giuro che gli faccio male. Non può trattarti in quel modo.- è furiosa, direi molto furiosa.
-Abbassa la voce che ci sentono tutti.- dico mortificata dall'imbarazzo. Ci stanno guardando tutti, e male anche.
-Non esagerare , ci saranno solo bambini qui.-
-Davvero? E quelle persone che sono? Fantasmi?-
-Ops non li avevo viste.-
-Dai andiamo che non voglio fare altre figuracce. Chissà cosa penseranno.-
-Tranquilla Louise, sistemo tutto io. Scusate per prima signore, buona giornata.-
-Ma che fai?Sei impazzita per caso?-
-Tranquillizzati, hai visto come ci guardavano?-
-Ho visto, ci guardavano come se fossimo delle pazze.- la prendo per il braccio e la trascino fuori dal parco. È ora che torniamo a casa.
-Calmati, non avere fretta.-
-Si invece. Andiamo prima che tu combini qualcos'altro.-
-E va bene.-
-Mando un messaggio ad Adrien e le dico di venirci a prendere.-
-Ad..rien? Perché lui?-
-Forse perché è mio fratello?- dico sarcasticamente.
-Lo so, solo che ..lascia stare va.- Prendendo il cellulare trovo diversi messaggi ma decido di ignorarli al momento e chiamo Adrien che risponde al primo squillo.
-Adrien? Potresti venirci a prendere al parco? Si , sono con Sara. Tranquillo non è successo nulla. Ti aspettiamo.
-Sta venendo ok?-
-Potreste lasciarmi da mia madre? Ho chiarito con lei e le ho detto che sarei tornata a casa. Domani nel pomeriggio passo da te a prendere le mie cose.-
-Certo, sono contenta per te.- le dico abbracciandola.
Dopo circa dieci minuti sentiamo il suono di un clacson e vediamo una macchina affiancarsi al marciapiede.
-Adrieennn!!- sorrido come una bambina. Mi giro verso Sara che ha cambiato colore in viso, è tutta rossa. Qui gatta ci cova.
-Tutto bene? Sei rossa in viso.-
-Io? Che vai dicendo.- cerca di cambiare discorso.
-Come dici tu, dai andiamo.- le dico prendendola per mano. Guardando Adrien sorriderci spensierato mi fermo di colpo, sono felice davvero felice di quello che ho. Nonostante ciò che abbiamo passato stiamo bene l'uno con l'altra. E ne sono contenta tanto che mi vengono gli occhi lucidi. Entro di corsa in macchina non dandogli neanche il tempo di parlare che lo stritolo in un abbraccio che non vorrei finisse mai. -Non lasciarmi mai, giuramelo.- non so perché ma ho bisogno che me lo giura. -Calma Louise , te lo giuro.- cerca di staccarsi dalla mia stretta ma non glielo permetto, voglio tenerlo vicino a me ancora un pò. Mi abbandono alle sue suppliche e sciolgo l'abbraccio. Ho bisogno di un bel riposino per ricaricarmi del tutto e iniziare a studiare.
-Adrien dobbiamo lasciare Sara a casa sua.-
-Ai suoi ordini.- dice ridendo e contagiando sia me che Sara.
Lasciata Sara a casa ci dirigiamo al nostro palazzo, non vedo l'ora di coricarmi nel mio bel letto caldo. C'è qualcosa che però mi sfugge. Non ricordo cosa.
-Hai visto il messaggio che mamma ti ha inviato?- adesso ricordo i messaggi, direi proprio tanti messaggi che dovevo leggere. -No , aspetta che controllo.- prendo il cellulare per controllare ma oltre al messaggio di mia madre c'è ne sono tanti altri e tutti che riguardano la stessa persona. Sarà il caso che li legga? Dovrei rispondere? Non lo so proprio ma per il momento voglio godermi questi attimi di tranquillità con mio fratello. Quando sarò pronta li vedrò.

Due cuori a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora