Prologo

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La ragazza era inquieta.

Era sola, in un posto dove non sarebbe dovuta andare. Era vietato, lo sapeva bene, non avrebbe dovuto avvicinarsi a quella soffitta impolverata, nessuno doveva.

Ma l'aveva fatto. Non sapeva perché, ma l'aveva fatto.

Ed ora era nei guai fino al collo.

Mosse qualche passo verso il carillon, riverso davanti a lei. Era la piccola riproduzione di una giostra con i cavalli, di quelle che ruotano in cerchio trasportando bimbetti urlanti di gioia.

Ma quel maledetto carillon era tutt'altro che allegro. Era spaventoso.

Soltanto un attimo prima, infatti, era volato fuori da uno scatolone semiaperto, schizzando verso il soffitto per poi ricaderle davanti ai piedi.

Senza che lei lo sfiorasse.

Come se fosse stato posseduto da uno spirito.

Stava suonando da quel momento. Emetteva una melodia triste, simile ad una ninna nanna ma più lenta, distorta e sibilante.

Era inquietante, dannatamente inquietante.

Tuttavia quell'oggetto la attirava, non poteva opporvi resistenza.

Lo raccolse, piegandosi in ginocchio sul pavimento scricchiolante. I cigolii delle assi si unirono alle note acute della musica, facendole venire i brividi.

Rimise in piedi il carillon, in cima alla scatola da cui era fuggito. E allora accadde qualcosa di strano, ancora più strano degli avvenimenti precedenti.

Cominciò ad udire delle parole.

Insieme alla melodia poteva percepire anche un testo, cantato con voce atona, asessuata. Era debole, strisciante, sporca. Sbagliata, ecco. Era una voce completamente inumana, demoniaca.

La ragazza si allontanò di colpo, si coprì le orecchie con le mani, forte, sempre più forte, ma senza riuscire a liberarsi da quelle parole, quelle orribili parole.

Erano nella sua testa, nella sua anima, e la stavano inquinando lentamente.

Cadde a terra, svenuta, mentre il carillon non smetteva di suonare e il testo di strisciarle fra i pensieri come un velenoso serpente, o un gas letale.

Sette giorni ha una settimana
sette giorni hai per non morire.

ll primo giorno ti svegli di scatto
per poi guardare sotto al tuo letto.

Il secondo giorno non sai cosa fare
il mistero è profondo, non ti puoi salvare.

Il terzo giorno qualcuno scompare
cerchi, cerchi, ma non riesci a trovare.

Il quarto giorno qualcosa migliora
ma non sperare, arriverà la tua ora.

Il quinto giorno troverai un bel pacco
guardaci dentro se sei un po' matto.

Il sesto giorno l'ansia ti assale
temi di perdere e che ti faccia del male.

Il settimo giorno giunge veloce
e spero di ucciderti in modo atroce...

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