Ritengo molto difficile riuscire a camminare per le strade di New York facendo finta di apparire tranquilla o una normale cittadina, perché io non lo sono affatto. Non è la mia città, non lo sarà mai.
Ha troppi segreti, troppo stress, e l'unica cosa che cerco io è proprio la tranquillità.
Di segreti ne ho anch'io? Si, ovviamente, ma non sarete di certo voi a scoprirli.
Odio essere bionda ma con gli occhi marroni, odio sentirmi alta quando sono di fianco a dei bambini per poi essere sovrastata da chi di norma è di altezza media. Odio continuare a credere di sentirmi superiore se poi alla fine sto metri sotto terra. Avrò una visione molto sbagliata del mondo, ma cerco di non pensarci.
Alla fine l'unica cosa che mi importa davvero è trovarmi la sera nel mio comodo letto, al sicuro, sotto le calde coperte mentre mi lascio cullare dal sonno. Ciò che mi succede ogni giorno voglio soltanto imparare a dimenticarlo appena cala la notte, è il mio sogno rimasto dentro la mia testa.
Sono una tipa molto tranquilla, forse a volte posso sembrare monotona, ma a me piace così.
Di essere troppo magra poiché mangio poco importa meno di zero, specialmente se sono gli altri a dirmelo e dopo averlo detto sorridono. Odio l'azione e piuttosto che uscire preferirei dormire su una panchina a Central Park, oppure lasciarmi accecare dalla luce che emana la torre più alta di NY.
Secondo me essere pigri è una rara forma d'arte che va preservata.
Sto già parlando troppo per i miei gusti, adesso vorrei tanto tornarmene a casa invece di stare circondata da questa umanità così opprimente e stupida...ed è quello che sto facendo.
L'unica cosa che mi consola dalla mia vita al quale piace fare tanto schifo è il caffè.
Adoro passare nel piccolo bar appena prima di arrivare a casa mia, sopratutto ora che è pieno autunno volto all'inverno, le mie stagioni del cuore. Mi stringo la sciarpa con i colori del Tassorosso, la mia casata da brava fan di Harry Potter, entrando nell'unico posto abitato da persone intelligenti e senza un briciolo di curiosità come piacciono a me.
Visto che non vedo l'ora di gettarmi tra le coperte ordino un caffè da portare via invece della solita tazzina, attendo pensando al nulla finché vedo il mio caffè latte fumante davanti ai miei bruttissimi occhi. Ho già pagato prima per evitare scocciature, ma appena esco un ingorgo di persone corrono davanti a me in massa.
Di sfuggita vedo che stanno tutti e dico tutti con il cellulare in mano, rincorrendo qualche Pokemon leggendario sicuramente che si sarà spostato a Time Square data la loro direzione.
Odio tantissimo quei piccoli e odiosi esserini giapponesi che in due secondi riescono a rincoglionire sette miliardi di persone.
La vita è un letto con in mano una caffè quando fuori piove gente, andiamo!
Pare che questo gregge non voglia finire mai, così aspetto appena fuori dal bar sorseggiando a tratti il mio amatissimo amico. Adoro il fatto che mettono quel piccolo cerchio di cartone per evitare di scottarti attorno al contenitore, sopratutto questo è l'unico locale che lo fa di colore giallo cioè il mio preferito.
Nel senso che il giallo tra tutti i colori è l'unico che mi faccia reagire sia chiaro.
Vedete: sono così persa nelle mie congiure che non mi accorgo nemmeno di non essere la sola ad aspettare di tornare a casa.
-Dai un pastore forte alle masse e ti seguiranno ovunque, vero?
Sussulto, girandomi verso un uomo spaventosamente più alto di me avvolto in un cappotto marrone e con una sciarpa giallognola quasi beige al collo. Ha degli occhiali tondi dello stesso colore della sciarpa, devo dire che apprezzo molto il suo stile. In pochi secondi analizzo la barba curata a mo di pizzetto, il ciuffo alto e moro come gli occhi quando inclina il volto verso di me.
Oh, perfetto!
Proprio oggi che volevo dormire dovevano mettersi in mezzo Pokemon Go e un uomo rompiscatole?!
Ha dei guanti in pelle dello stesso colore del cappotto, ma non sono qua per capire chi sia il suo sarto, piuttosto ignorarlo.
-Vuoi ignorarmi?
-Che acume!
Rispondo io stizzita ma impaurita da morire...insomma...è il quadruplo di me e scommetto che se mi da un pizzicotto mi stacca la pelle, se reagisce male il letto non lo vedrò mai più. Invece lui sbuffa ma con divertimento, bevendo anch'egli il suo caffè ad occhio e croce uguale al mio. Lo osservo mentre sospira, un sospiro che lo fa stare in pace col mondo a quanto vedo dal suo rilassamento.
-Finalmente si è dileguata questa folla.
Esordisce lui, mettendosi poi davanti a me.
Okay, ricalcolo: è altissimo, ho una paura matta.
-È stato un piacere condividere questi secondi di fianco a te, signorina.
Senza chiedermi il permesso mi prende una mano sfiorandola con le labbra, sorridendo puro sentendo che tremo e che sono il ritratto umano della paura.
-Sono Anthony Stark comunque.
Ci stringiamo la mano, la mia è inesistente confronto alla sua in fatto di grandezza.
-A..Athena Hansen.
Annuisce e con un ultimo sorriso è già via che cammina chissà verso dove, o verso chi.
Quel volto in effetti era molto familiare: il genio, miliardario, playboy, filantropo Tony Stark! Che scema, come ho fatto a non riconoscerlo! Di lui tutto il mondo sa solo che è pieno zeppo di soldi e che dirige un'industria che aiuta il governo e cose d'affari, prima vendeva armi, ora non più.
Bene, spero di non rivederlo ancora altrimenti non uscirò mai più da casa mia, il che suona benissimo per me.
Appena torno in casa finisco il caffè e mi metto in pigiama, infilandomi sotto le coperte.
Devo dirlo davvero? Uff, che palle.
L'avete capito: sono Athena Hansen e questa è la mia storia del cavolo.*bene, un'altra iniziata! Come avrete capito in questa storia Tony non ha rivelato la sua identità di Iron Man, quindi che accadrà? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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G O O D O L D D A Y S [ANTHONY STARK]
Fanfiction"Another coffee, beautiful lady?" "Yes, why not!"