Chapter 6

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Ho già visto che Anthony è andato al bar solito, sicuro di incontrarmi.
Tsk, si vede che non mi conosce.
L'unica cosa che mi preoccupa è il fatto del suo voler divertirsi con me la prossima volta che ci vedremo, cioè molto probabilmente oggi...a meno che non escogiti una strategia.
Noce è parecchio scossa dal comportamento di Stark, perciò la lascio a casa a calmarsi mentre esco dal retro del palazzo. Tiro su il cappotto e faccio per avviarmi, ma ecco che il mio bellissimo piano di fuga va in fumo.
-Stavi cercando di evitarmi?
Mi giro ed eccolo lì.
-Ovviamente.
Lui sbuffa e io faccio un sorrisino che più dire tutto e niente.

-Sei proprio ingenua Athena, lo sai vero?Schiocco la lingua sul palato

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-Sei proprio ingenua Athena, lo sai vero?
Schiocco la lingua sul palato.
-Forse.
Ha le nocche estremamente rosse, vedo delle gocce di sangue che scivolano sulla pelle. Distolgo lo sguardo con la paura che la sua ultima minaccia sia stata più di un semplice avvertimento. Il miliardario se ne accorge e copre la mano sorridendo per incutermi timore.
-Quella mi aveva mentito.
Dice, avvicinandosi a me.
Io di scatto gli afferro la mano e analizzo il sangue, passando il dito sul rivolo rosso e osservando attentamente la ferita. Lecco il dito sporco del suo liquido che scorre nelle vene...bingo!
-Tesoro è inutile farmi paura, perché ti sei semplicemente fatto male con un vetro.
Il proprietario del bar arriva trafelato, sgridando Anthony di ripagarli il bicchiere rotto e lui sbuffando mentre rido a crepapelle gli da dei soldi.
-Sii, ti aveva proprio mentito!
Dico prendendolo in giro, ma Stark ora non ha più una ragione per stare con me.
-Ora vuoi stalkerarmi?
-Se non accetti la mia proposta di una passeggiata insieme, si.
Così sono costretta a portarmelo dietro, mentre autografa e fa finta di non conoscere tutte quelle che lo rincorrono dopo essere state a letto con lui. Ma se ne rende conto che la sua reputazione uno ha fatto incazzare tutto il movimento femminista compresa me e due, cosa più importante, essere un playboy incallito è davvero una cosa vergognosa?
Da quando è morta quella Pepper Potts va di male in peggio quest'uomo.
Eppure è sempre disponibile a fare foto o autografi, a dichiarare interviste, a sbattersi la prima che vede.
Non so nemmeno io perché lo stia seguendo, o perché gli sto permettendo di entrare nell'anticamera della mia vita.
Spero che si accorga subito di che persona sono e mi lasci in pace nella mia solitudine, dove vivo benissimo, invece di farvi pena lo ripeto: la solitudine mi fa stare bene.
-Non hai nessuna collana?
Dice a caso, guardandomi il collo.
-Non ho un motivo per averne una.
Dico facendo spallucce, mentre rabbrividisco sotto il vento freddo autunnale.
Anthony stringe le labbra e si gratta un pochino la barba curata, segno che di sicuro ne sta pensando a una della sue, ma lo voglio fermare subito.
-E l'ultima cosa di cui ho bisogno è uno sconosciuto che me ne regali una soltanto perché gli faccio pena, chiaro?
Gesticola.
-Sei davvero penosa Hansen.
Dice ridacchiando mentre fa lo sguardo strafottente.
Io rispondo con una smorfia, tornando a guardare davanti a me facendo finta che non esiste affatto. Non so nemmeno dove stiamo andando, perché ci tiene così tanto a stare qui, con l'ultima persona con cui avere una conversazione?
Quanto vorrei avere Noce al mio fianco per avere qualcuno per distrarmi, mi fa sentire così a disagio quest'uomo.
-Starbucks? Sei così prevedibile.
Dico sbuffando e dandogli una spallata quando entriamo nel locale.
Vedo un sacco di persone che fanno le foto ai loro ordini invece di bere o mangiare, importa soltanto essere famosi su Tumblr. Per noia di nascosto faccio una foto a Anthony mentre sta seduto davanti a me e guarda le donne al bancone, aspettando che il nostro ordine venga gridato da qualcuno.

La modificherò per ricattarlo se serve

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La modificherò per ricattarlo se serve.
Lui si gira e mi prende il cellulare, lottiamo per il possesso, ma chiaramente Tony è molto più forte di me e tirando con tutta la sua forza mi fa cadere con tutto il corpo sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti.
-Che avete da guardare?!
Dico sbottando e rimettendomi a posto.
-Deboluccia la ragazza.
Dice, dando una pacca sul sedere ad una cameriera quando passa di fianco a lui, ghignando.
Fa davvero schifo.
Guarda la foto che gli ho fatto e vedo che sorride, vantandosi della sua bellezza che gliela prendo a pugni quando mi guarda in quel modo. Ovviamente quando l'ordine arriva hanno sbagliato a prendere il mio drink, capendo frappé super gelato al cioccolato invece di una calda e fumante tazza di caffè decaffeinato.
Vabbè, tanto ormai il danno è fatto.
-Scusi ma la signorina aveva ordinato del caffè, non questo.
Dice Anthony, guardando quella cameriera che aveva palpato.
Poverina lei che inizia a balbettare, così il playboy la tira per il grembiule fino a sfiorarle l'orecchio. Le sussurra qualcosa che la fa alzare subito, prendendo il frappé e tornando da dove era venuta. Io giuro che lo picchio a nome di tutte le femministe.
-Non dovevi trattarla così.
Lui si lecca le labbra.
-Non è quello che mi ha chiesto guardandomi in quel modo.
Dice porgendomi la marea di brownie ripieni di Nutella che prendo in modo scorbutico. Grazie al cielo sta zitto perché è occupato a bere il suo caffè nero, ma non stacca gli occhi dalle ragazze di tutto il locale.
Perché portarmi a fare una passeggiata, se poi vuoi soltanto rimorchiare le altre?
Mi giro i pollici pensando a nulla e il mio cuore continua a rabbrividire vedendo che fa commenti sconci a quelle che passano senza pudore, ottenendo pure il numero di alcune solo perché è Tony Stark.
-Ma quando arriva questo caffè?!
Sbotta di colpo, alzandosi e andando a lamentarsi con non so chi.
Passano cinque minuti, così faccio per alzarmi e vedere che in effetti il mio ordine è sul bancone e aspetta soltanto di essere preso, ma l'unico che non vedo è Anthony. Apro la porta del bagno e sento dei sospiri e colpi forti dietro la porta di una toilette, così avvicino l'orecchio e purtroppo capisco.
-Lo senti, uh!?
È la voce del miliardario che si sta sbattendo la cameriera importunata.
Traumatizzata e disgustata corro via, pago anche quello che ha preso lui pur di uscire e andarmene.
Corro senza mai fermarmi, fino ad arrivare a casa cadendo a carponi dal fiatone.
Eppure dentro di me una parte del cuore spera ancora che mi prenda quella collana.


*fate finta che l'attrice nella gif abbia gli occhi marroni. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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