Chapter 9

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Oggi le mie orecchie sono state assordate dal continuo via vai di Iron Man nei cieli, così io e Noce abbiamo dovuto lavorare ancora di più il che diventa ogni giorno più straziante. Per colpa di Tony adesso non riesco a smettere di tirar fuori dalle tasche una Black Devil dopo l'altra.
Amen, tanto prima me ne vado da questo mondo meglio è, non ci sarà nessuno a piangere la mia morte.
Anthony?
Tsk, ma avete letto cosa ha fatto a quella festa!?
Ogni giorno uscire con Noce diventa divertente ma anche faticoso, perché quando la porto fuori accade molto di più che una semplice passeggiata per le strade. Ne avete avuto un assaggio prima, quindi dovreste averlo intuito spero.
Mentre stavo comodamente fumando appoggiata al davanzale della finestra di camera mia, vedo che qualcuno entra nel palazzo e ovviamente subito sento il citofono suonare.
Dato che lo spioncino è rotto e l'odore che sento lo conosco troppo bene apro la porta, e Anthony tutto tirato a lucido mi sorride.
Chiudo gli occhi per un po', continuando a fumare mentre lui storce il naso strofinandoselo.
-Potresti smetterla? Sono allergico!
A maggior ragione inspiro profondamente fino a sentire il colpo in gola, espirando una nuvola enorme di fumo quasi nero in faccia a Tony che tossisce agitando la mano per scacciare via il veleno.
Credo abbia capito la mia risposta.
-Sono qua per invitarti ad una serata di gala, Athy.
Sbuffo, trovando la distrazione nella mia migliore amica sigaretta.
-Se già inizi a chiamarmi così puoi scordartelo.
Lui mi fa una faccia da:"Bitch are you fucking kidding me?"

Dopo quello che mi ha fatto pretende pure che venga ad una serata di gala tutto sorrisi finti e niente verità?-No

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Dopo quello che mi ha fatto pretende pure che venga ad una serata di gala tutto sorrisi finti e niente verità?
-No.
Dico risoluta, fingendo appunto un sorriso con la sigaretta stretta tra i denti e chiudendo la porta di scatto. Appoggio la testa alla superficie di legno, chiudendo gli occhi mentre il fumo si perde nell'aria.
-Non è la risposta che volevo sentire.
Con un salto mi spiaccico contro la porta vedendolo entrare dalla finestra, stirandosi il vestito.
-Ricordi che fine ha fatto la tua caviglia? Se non te ne vai subito e ti dimentichi di me la tua faccia farà la stessa fine.
Mi avvicino minacciosa pronta a dare un senso alle mie parole, ma Anthony afferra il mio polso riducendo in pezzetti la sigaretta e pestandola con la scarpa. Aggrotto le sopracciglia e dimenò il braccio, schifata di essere toccata da uno come lui. L'unica cosa che so fare è sospirare e guardarlo malissimo, mentre mi osserva sempre più da vicino fino a farmi inarcare la testa pur di non toccare le sue labbra con la mia fronte.
Si, sono bassa.
Classico no?
Tony guarda le mie labbra infiammate e screpolate da quanto le mordo, le occhiaie rossissime che pendono sotto gli occhi e nemmeno un tentativo per cercare di rendermi presentabile all'igiene umano.
Allunga lentamente una mano verso di me, io interdetta resto ferma con il respiro bloccato completamente.
Vedo che inclina la testa per guardarmi, ed è uno sguardo..dolce?
Faccio diniego con il capo e mi ritraggo appena sento la punta delle sue dita sfiorarmi un'occhiaia.
Il mio petto di alza e si abbassa, adesso se mai il respiro è partito in quinta.

 Il mio petto di alza e si abbassa, adesso se mai il respiro è partito in quinta

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Alzo lo sguardo eppure è ancora lì, con la mano alzata.
Non...non so cosa fare, cosa dire, come agire...perché deve sempre essere così..così...snervante stare con lui?!
Mi tratta come se ad un certo punto io sia magicamente diventata il centro del suo universo, quando alla fine non sono altro che un inutile ingranaggio per farglielo girare a suo piacimento.
Forse è ora di mandare Noce in pensione, di smetterla di fare ciò che sto facendo.
-Dammi la mano.
Ma non farmi salire il panico Stark ti prego.
-M-ma...i-io..cioè..tu...non ti perdono. Né ora né mai.
Dico seria, ritraendo le mani dietro la schiena, ma Anthony sono sicura che è capace di starsene con il braccio alzato per sempre finché non gli prendo la maledetta mano.
-Avanti, non voglio farti nulla, stai tranquilla.
Dice sorridendo speranzoso, avvicinandosi un pochino.
La guardo ancora e penso che sensazione proverei se prendessi la sua mano, ma no, non posso. Devo vincere io, lui così di sicuro vorrà portarmi per diversivo oppure obbligarmi a guardarlo mentre si limona tutte le donne presenti. Potrebbe anche volersi vendicare per via della sigaretta, e in quel caso altro che una piccola abrasione sulla caviglia riceverei.
Indietreggio ancora.
-No...
Nelle sue iridi scure mi vedo riflessa: spaventata, confusa, le labbra tremanti e gli occhi lucidi spalancati.
È una cosa nuova per me questa cosa che voi chiamate affetto o cercare di farsi perdonare, non...non sono pronta.
-Ti prego vattene Anthony.
Vedo che fa ancora un passo e mi scosto immediatamente, abbassando la testa e passando una mano sul braccio. Il miliardario resta fermo al mio fianco, fissandomi.
Appena mi accorgo che stava piangendo per tutto il tempo, sento la porta chiudersi.






*eh si. Al solito immaginate che l'attrice sia come Athena, usate la fantasia. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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G O O D   O L D   D A Y S   [ANTHONY STARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora