Chapter 11

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E adesso come diavolo ci vado da Tony?
Non ho voglia di camminare, ho male ovunque e anche Noce ha bisogno di ricaricarsi.
C'è sempre il sospetto che voglia ubriacarsi e vendicarsi della sigaretta, magari usandomi sempre come diversivo per i suoi loschi fini. Diciamo che mi sento un po' come il suo scudo umano, quando i nemici gli sparano.
Magari ti fai leggermente male, ma quel magone rimane nella mia di gola non nella tua.
Certo che almeno poteva accompagnarmi lui a casa sua, sa benissimo che New York è pericolosa ad ogni ora per una ragazza. Figurati se vuole aiutarmi o difendermi, ripeto: io sono il suo scudo.
Sbuffando prendo la metro per arrivare da Anthony, e ci mancava soltanto difendere una povera ragazzina da uno stronzo e schifoso parassita che la sta importunando seduto dall'altra parte del vagone.
-Ehi! La smettiamo?! Lo capisci che non ti vuole parlare o sei troppo stupido?
È l'adrenalina del momento che mi protegge, così come lo faranno le altre persone nel giro di pochi attimi, succede sempre così.
-Ma tu che cazzo vuoi, non stavo parlando con te!
Risponde a tono.
-Da quando hai iniziato a importunarla stai parlando anche con me idiota!
Si alza e si mette a sedere di fianco a noi, la tipa non parla ed è in ansia, perciò altro da difendere.
Non mi faccio problemi a difendere le donne, altroché, sarò anche pigra e schiva ma quando passi il limite non torni indietro vivo.
-Vai pure al liceo, devi solo vergognarti.
Lo guardo dritto negli occhi, magari averceli azzurri che intimoriscono ancora di più.
-Se si veste così non è colpa mia!
Oh oh, campo minato bello.
-Voi uomini con questa cazzo di scusa di merda avete rotto i coglioni!! Ci vestiamo come minchia ci pare. Le ragazze non si vestono per i ragazzi. Una gonna corta non significa sì, pensa se succedesse a te! Vai in giro tutto tranquillo e degli stronzi iniziano a rovinarti la giornata facendo commenti e fischi. Qua la colpa è solo tua, non di un modo di vestire.
Ecco che ricomincia con le solite storie.
-Anche tu sei vestito da puttana, e allora?! Prima di definirti uomo impara a rispettare una donna, schifoso che non sei altro.
-Però intanto tu puoi insultarmi quanto vuoi, noi non possiamo più dire nulla!
Cristo questo è proprio ignorante.
Vedo che la ragazza si alza per scendere alla sua fermata che è anche la mia, così faccio un sorriso furbo, avvicinandomi al ragazzo.
-Te la sei cercata.
Siamo in piedi davanti a lui aspettando che la metro si fermi.
-Osa toccarla e vedi, giuro su Dio che chiamo la polizia! Se scendi con noi dovrai parlarle davanti a me tesoro, provaci avanti!
Sbuffando se ne torna da dov'è venuto, e noi due scendiamo tranquillamente.
Mi avvicino alla ragazzina che avrà sedici anni ragazzi, sedici.
Quanto possono far schifo gli uomini?
-Dove devi andare?
-A fare un colloquio di lavoro.
La fermo e non riesco a guardare dentro due occhi così giovani costretti a subirne davvero troppe.
-Sei maggiorenne?
Lei mentre camminiamo scoppia a piangere e così, soltanto perché è donna, le metto un braccio attorno alle spalle ed è davvero il massimo che posso fare.
-No...però mi servono soldi per aiutare la mia famiglia sai...
-Capisco, ti giuro ma...oh cazzo. Non dirmi che vuoi lavorare qua!
Alzo gli occhi e davanti a me, la Stark Tower.
Chissà cosa potrebbe farle quel miliardario a questa ragazzina, non oso nemmeno immaginarlo.
-Non lavorare qua, ti prego. Ogni giorno sarà un inferno e quel Tony ti farebbe del male specialmente perché sei così piccola, non farlo. Quell'uomo è infinitamente subdolo e non avrebbe pietà a violentarti credimi.
Spero di averla spaventata abbastanza, ma è adolescente: lei deve disubbidire al più grande, come natura detta.
-Ma che ne sai tu, almeno voglio provarci!
Mi spintona ed entra nella torre con me alle sue spalle, mentre mando a quel paese ogni segretaria infelice di rivedermi.
Lungo il tragitto la prego e la imploro di tornare indietro, ma alla fine ci ritroviamo davanti alla porta di Stark che la sta aspettando. Guardo un attimo com'è vestita e per sicurezza le chiudo completamente la cerniera della felpa, coprendole il petto con lo scialle che indosso io.
-Ma sulla metro avevi detto che...
-Segui le mie istruzioni se non vuoi farti male, okay? Io ho avuto l'immensa sfortuna di conoscerlo, e ti posso giurare che persona più orribile non esiste al mondo. Se proprio ne hai bisogno di questo lavoro promettimi che, se vedi Tony strano e magari inizia a flirtare con te, tu corri via, scappa.
Lei aggrotta le sopracciglia.
-Ha fatto tutto questo a te?
Metto le mani sulle spalle, deve capirlo.
-No perché secondo lui sono troppo brutta e magra per i suoi standard, ma tu tesoro sei la sua preda preferita quindi non mi importa di non conoscerti affatto: io ti proteggerò.
Detto ciò entriamo, lui stupefatto di vedermi si avvicina alla ragazzina baciandole la mano. Tsk, falso cordiale.
-Potresti lasciarci soli per il colloquio?
Mi siedo sul fondo del suo ufficio, incrociando le braccia e dicendo di no con la testa.
Più lei parla e più capisco che sta andando in panne, che forse ha compreso di non essere davanti al suo lavoro. Lo vedo già dagli occhi di Stark, come la guarda.
-Vuoi un po' d'acqua, piccola?
E a quello mi alzo, prendendo la ragazzetta da sotto il braccio portandola fuori.
-Non fa per me.
Dice boccheggiando, così le do il biglietto da visita di un bel posto di lavoro che la farà viaggiare e fare esperienza, urlandole di scappare lontano dalla Stark Tower.
Fiuuu, scampato il pericolo.
Rientro nell'ufficio e Anthony ha già ribaltato la scrivania e rotto due finestre dalla rabbia.
-Mi hai fatto perdere una dipendente!
Urla, puntandomi il dito contro.
-Dopo quello che hai fatto a sta stanza mi dai la riconferma di aver fatto più che bene a mandarla via.
Dico e lui sta zitto.
-Non prendermi in giro Stark: la volevi per un altro motivo.
Chi tace acconsente.
Tuona a sto Jarvis di pulire e riparare tutto, mentre mi supera camminando a passi lunghi verso la sala dell'altra volta, i pugni stretti e la schiena rigidissima dall'ira.
-Di che vuoi parlare?
Quasi staccando un cassetto prende una foto, mostrandomi praticamente quell'unica volta che Noce non era riuscita perfettamente a diventare invisibile.
No, non deglutire.
-Sai, Jessica Jones sa fare davvero bene il suo lavoro, e secondo lei tra questa strana cosa e te ci sono dei collegamenti.
Spalanco gli occhi.
-Mi hai fatta seguire?!
Mostrando i denti risponde.
-Si.
Si avvicina a me, ed è molto pericoloso il modo in cui l'ha fatto.

Si avvicina a me, ed è molto pericoloso il modo in cui l'ha fatto

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Quello sguardo non mi piace affatto.
-Ora dimmi: chi è davvero Athena Hansen?





*uuuh le cose si complicano. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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G O O D   O L D   D A Y S   [ANTHONY STARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora