Non riesco nemmeno a dimenarmi perché la pancia fa troppo male, voglio restare in questa posizione per sempre, non importa cosa accadrà. -Cos'è successo? Chiedo ferma e con gli occhi chiusi dalla stanchezza. -Hai dato di matto per il dolore, Athena. Risponde Anthony con voce rauca dal sonno, avvicinandosi dietro di me fino a farmi sentire tutto il suo corpo addosso al mio. -Poi? Lui mugugna soddisfatto per la vicinanza, muovendo la mano venosa fino al mio collo, accarezzandolo accompagnato da baci sulla guancia che non riesco ad evitare. -Siamo nudi nel mio letto. Mi prende una mano e spaventata per quello che potrebbe farmi fare cerco di ritrarla, ma non ho nemmeno le forze di pensarci. Sento che fa scorrere il palmo su delle scanalature sulla schiena, sembrano unghie infilzate....oh no. Non possiamo davvero credere che sia successo. Senza più pudore scoppio a piangere, riversandomi dolorante a pancia in giù, affogando tra le lacrime nel cuscino. -Hai fatto tutto tu. Sussurra eccitato, baciandomi la spina dorsale sapendo che così mi fa soltanto terrorizzare e piangere più forte, ma questo a Stark piace: sentirmi soffrire. -Ora devi restare tutto il giorno come prima, non lavori. Mormora apparentemente gentile, prendendomi per un fianco e di nuovo sono in posizione fetale su questo comodo materasso. Starnutisco e il dolore più tremendo del pianeta si riversa dentro lo stomaco, così Tony prende un pigiama bello pesante e delicato mi veste, riportandomi sotto le coperte. Apro un occhio e lo vedo: ciuffo completamente scompigliato, segni di baci sul petto e nessuna mano che copre il...avete capito no? Chiudo subito l'occhio prima di far scendere ulteriormente lo sguardo, tanto di danni ne ho già fatti parecchi. Durante la giornata davvero non riesco a muovermi, certe volte Stark entra ed esce per portarmi medicine o novità dal laboratorio. Pigramente osservo il quadretto della sua Pepper, il motivo per cui adesso è un maniaco del sesso e più schifoso degli anni precedenti. Davanti c'è un anello di matrimonio che non oso toccare: racconta troppo dolore. E voi ancora dite che questo non è un motivo plausibile per trasformare un uomo in una bestia? Non lo perdono affatto ma semplicemente rispetto il fatto che ha un motivo per essere così. Ad un certo punto lo vedo entrare tutto trafelato, senza dire nulla mi prende in braccio e ignora le mie urla di dolore, scendendo in laboratorio per farmi vedere Noce e l'armatura finalmente separate. -Sono riuscito a separarle ma...è troppo tardi. Affranto abbassa lo sguardo mentre io accarezzo senza ascoltarlo la mia cagnolina che mi lecca la faccia. Eppure Noce dopo avermi fatto le feste lentamente si mette a terra davanti a me, invitandomi a stendermi con lei. Obbedisco e le accarezzo la pancia, Tony si siede su uno sgabello con una mano sulla fronte, guardando altrove. Mi accorgo troppo tardi che, passando la mano sulla pancia, essa non si solleva più per respirare. Ignorando le fitte mi metto a sedere, scuotendola e battendo le mani cosa che di solito la fa svegliare.
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Con le lacrime agli occhi urlo, ma è inutile girarci attorno perché accadde qua proprio davanti ai miei occhi e alla mia anima spoglia. -NOCE NON LASCIARMI, NO! Come una lamentela ripeto, graffio la morte che è scesa prima che me ne accorgessi sull'unica ragione che mi rimaneva per vivere. Per colpa mia, della mia stupida immaturità. Ora è troppo veloce, poco profondo, non sentite nulla come lo sentivate in passato vero? Ma qua ogni cosa dura più veloce di un fulmine. Quella linguetta rosa penzola dalla sua bocca, così capisco ancora ciò che volevo oscurare.